Politica

DISOCCUPAZIONE LETALE EPPURE SINDACO, UNA DOZZINA DI DEPUTATI, 8 ASSESSORI E 32 CONSIGLIERI NON SE NE SONO MAI OCCUPATI

In un’Europa sconvolta da tragici fatti di terrorismo, la nostra Città sembra essere lontana da tutte queste turbolenze. Non si respira aria di maggiori controlli e questo può essere spiegato facilmente dalla mancanza di aeroporti, di traffici navali e la stessa stazione ferroviaria che rappresenta l’unico punto di arrivo per il trasporto di merci e passeggeri, non presenta dati di movimento passeggeri tali da giustificare una qualsiasi azione di controllo fuori dall’ordinario. Nel nostro piccolo, Siracusa ha significativi dati sui movimenti migratori e i più recenti pubblicati da una società emiliana specializzata in ricerche di mercato, ci fanno sapere che a fronte di una popolazione di 122.304 persone residenti nel 2015, il tasso di incremento degli immigrati è stato del 4,3%, cioè a Siracusa ci sono 5.259 residenti stranieri. E’ da tener presente che l’indice medio di residenti nella provincia e del 3,3% con la maggior parte di essi stabilizzati nei comuni montani che presentano un valore medio del 5% di residenti. I numeri nel loro valore globale, non sono piccoli e se li confrontiamo al 2,8% di media della provincia di Catania che, in valori assoluti sulla popolazione residente sono superiori a quelli di Siracusa, possiamo renderci conto che la Città sta subendo un vero è proprio cambiamento etnico che ancora non siamo capaci di interpretare in modo compiuto. Questi nuovi abitanti della Città li vediamo tutti i giorni e condividiamo con loro molte cose, soprattutto nelle attività di ristorazione e commercio e poi, tanti di questi nuovi siracusani vivono in casa con i nostri anziani e le nostre famiglie. Fanno parte a tutti gli effetti della nostra quotidianità ma tendiamo a considerarli come se vivessero in un mondo che non è il nostro o che è considerato come un fattore di transizione, di gente che arriva per poi andare via verso altri paesi. Forse non ci rediamo pienamente conto di come il fenomeno sia a pieno titolo nella nostra vita, eppure, basta andare nei mercati e vedere chi ti serve, sbirciare nelle cucine di tanti ristoranti e guardare chi prepara i cibi che mangiamo, alzare gli occhi e osservare un balcone di un qualsiasi palazzo per vedere chi spolvera e pulisce, notare semplicemente la ragazza che accompagna la vecchietta nell’attraversare le strisce pedonali o camminare a passeggio. La considerazione più facile da fare è che gli immigrati che lavorano ci aiutano e sono utili in tanti servizi e attività che altrimenti sarebbero in difficoltà o forse, non ci sarebbero neanche. C’è anche il lato negativo, il rovescio della medaglia che, è rappresentato dai tanti immigrati che troviamo giornalmente in strada a elemosinare tra i semafori o sostare in tutti i supermercati della Città, anch’essi a elemosinare. Possiamo anche considerarci tutti più buoni a fare l’elemosina ma, non è così che integriamo lo straniero, troppo facile è liberarsi la coscienza con la donazione di qualche centesimo. C’è anche chi si preoccupa che non ci sono controlli perché, se chi lavora è facilmente verificabile e legalmente controllabile, lo stesso non si può dire di molti stranieri senza arte e ne parte in giro per la Città. L’altro indicatore di come la popolazione di Siracusa si muove e cambia in silenzio e senza quasi farsene accorgere, è quello che si riferisce agli emigrati locali che sono 1,5% della popolazione residente cioè, 1.832 persone. Sempre per avere un metro di paragone prendiamo ad esempio il valore espresso da Catania che è dello 0,3% l’indice di emigrazione dei catanesi residenti cioè cinque volte in meno che a Siracusa. Ci possono essere tanti modi di leggere i dati statistici e un decimale in più o i meno può essere letto come un grande successo da chi vuol far vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a secondo degli interessi che si vogliono difendere. Siracusa non vive il suo momento migliore e tra disoccupazione attestata su valori preoccupanti, fughe d’imprese o per meglio dire, aziende che chiudono e imprenditori che emigrano, politica allo sbando e sempre più distante dalla quotidianità dei siracusani, il bicchiere non solo è mezzo vuoto ma continua a svuotarsi. Per 1.832 siracusani la decisione è stata già presa: meglio andarsene! Peccato che a prendere questa decisione siano per la maggior parte giovani che dovrebbero e potrebbero essere il futuro di tutti noi.

Enrico Caruso

Con il 60 per cento dei giovani siracusani disoccupati, che se ne siano andati a cercare lavoro altrove appena duemila è un bel risultato. Questo sarebbe il commento ai dati nudi, crudi e inquietanti che snocciola qui accanto Enrico Caruso. Insomma, le cazzate come cifra politica/amministrativa. Ma come campano gli altri giovani siracusani, migliaia di altri giovani? La risposta l’ha data il recente film di Ficarra e Picone:  il vero «petrolio» possono essere i parenti pensionati che si hanno in casa e/o da prendere in casa. E’ la risposta leggera, ma anche drammatica, alle tematiche su come reinventarsi dopo essere rimasti senza lavoro. «Al di là degli 80 euro, molti ci dicono che campi solo se hai qualche pensionato dentro casa che ti aiuta» spiegano i due comici. “Renzi? Non so se risolverà, certo le cose le dice bene» risponde sornione Picone. «Infatti, dovrebbe andare in televisione un po’ più spesso, quando lo senti parlare mi sembra vada tutto bene. E’ quando cambio canale o spengo la tv, e vedo l’Italia che mi sento male» aggiunge Ficarra.

Quindi nella nostra città, disastrati da 41 signori benestanti (32 consiglieri, otto assessori, un sindaco), si sopravvive grazie alle pensioni degli anziani e al “sommerso”. Il lavoro in nero cioè, senza nessuna tutela, con indennità ridicole: giovani, esodati e cinquantenni depressi tirano avanti sostanzialmente “che rattenni”, leggasi piccoli lavoretti a costi da saldo. Pensionati e sommerso per tirare avanti, spiegando ai nostri ragazzi che debbono avere pazienza visto che come dice il proverbio “il maltempo non dura tutto il tempo”. Una città di giovani disperati, con amministratori irresponsabili che di questi problemi  non si sono mai occupati, non è nelle loro corde. I 41 pensano invece al loro culo incollato alla poltrona. Non tutti, ma la maggioranza sicuramente. Non hanno progetti per  promuovere il rilancio economico, per dare una speranza a migliaia di ragazzi disoccupati. A queste cose non ci pensano. Sono colpevoli e irresponsabili, alla pari con chi li ha votati per rappresentare Siracusa.