Politica

DOV’E’ FINITA LA SPIAGGIA DELLA PLAYA? SCOMPARSA, PRATICAMENTE PRIVATIZZATA

Da quando a Siracusa si è scoperto il Business del turismo, all’incirca venti anni fa, sono stati perpetrati una serie di omicidi preterintenzionali che non hanno mai avuto un colpevole né mai qualcuno è finito in galera. S’iniziò con l’assassinio del porto commerciale di Siracusa, dove furono prima eliminate le navi di collegamento con Malta e Napoli che, furono trasferite a Catania e in seguito, furono eleminati tutti i traffici commerciali del Porto Grande a favore di nuovi insediamenti di porticcioli turistici per la nautica da diporto. Anche il settore della pesca, in abbinamento con la chiusura del Mercato Ittico, fu lentamente fatta sparire dalle banchine portuali, furono cancellate migliaia di posti di lavoro locali e oggi, è talmente striminzita che c’è da chiedersi da dove arriva il pesce che mangiamo a Siracusa.  In particolare due progetti d’opera condizionarono i destini del Porto Grande e cioè, la costruenda Marina d’Archimede, oggi fallita e il progetto SPERO, oggi fermo come allora. Nel frattempo si è dato corso alla nascita di Centri Nautici di ricovero nella foce del fiume Anapo, una nuova Marina Privata nei pressi di Punta del Pero e la completa scomparsa per i siracusani della spiaggetta della Playa, oggi totalmente privatizzata e inaccessibile. Tutto nel nome del sacro fuoco del Dio Turismo, possibilmente ad Ortigia. Anche la nuova banchina del Foro Italico ex Marina, ha visto una serie di rimaneggiamenti che avrebbero dovuto portare più possibilità di approdo per il turismo nautico di lusso e che a oggi, pare che non sia cosi e sono sempre meno le giornate di approdo dei grandi yacht. A distanza di tanto tempo, c’è ancora chi pensa che il Porto possa essere un limone da spremere e continuano le battaglie per impossessarsi, anno dopo anno, di piccole porzioni di spiagge, scogli e approdi. Tutta robetta da gente povera in pensiero ed azioni. Il dato che più fa impressione e che da vent’anni a questa parte, le presenze turistiche oscillano sempre attorno allo stesso numero, circa 400.000 presenze di turisti stranieri e italiani per anno e se prima avevamo la certezza di essere la quarta piazza siciliana per numero di turisti residenti, adesso lottiamo anno per anno con Ragusa e ogni tanto perdiamo la battaglia a favore di quest’ultima. Il dato del primo semestre del 2019 che da un calo del 8,3% di presenze turistiche ci dice che le cose non vanno bene per il settore turistico a Siracusa città e tante sono le spiegazioni per giustificare il calo di presenze, mentre i dati raccontano di crescita in tutta la Sicilia. La più gettonata è che il passa parola sull’ospitalità del siracusano non è dei migliori, diffondendosi la storia che Siracusa è una città cara nel cibo, cara negli affitti stagionali, cara nei trasporti, quasi completamente priva di servizi per i turisti. Il non avere investito sui servizi pubblici di trasporto, è un formidabile errore verso gli ospiti stranieri che, per arrivare a Siracusa, devono affittarsi un’automobile vista l’insufficienza  di Autobus, pagano cari i parcheggi che non ci sono e vengono facilmente multati. Sono care tutte le modalità di trasporto e accessori  e nonostante ciò, non funzionano neanche bene, soprattutto la sera/notte. Se aggiungiamo che non ci sono eventi significativi oltre le Recite Classiche, Siracusa si presenta come una Città dalla grande storia, dalla impareggiabile bellezza monumentale e….basta! Altro errore che si è sempre fatto ma che da qualche anno è diventato ancora più evidente è il non essere riusciti a rendere pulita la Città ed in particolare tutti i quartieri che non si chiamano Ortigia. Erroneamente da come pensa qualcuno, i turisti  percorrono in lungo e in largo perché i turisti sanno perfettamente che c’è tanta storia e tanto da vedere fuori da Ortigia. Comunque sia, il turismo è oggi una voce economica importante dell’economia siracusana.

Enrico Caruso