Politica

I SIRACUSANI SONO SOLO 120MILA: CI VOGLIONO POLITICHE PER LA FAMIGLIA E PER I GIOVANNI O NASCERANNO SEMPRE MENO BAMBINI

Rep: Anche la popolazione di Siracusa sta sensibilmente diminuendo. Se guardiamo solo ai numeri totali, siamo scesi a 120.889 residenti (59213 maschi e 61676 femmine), mentre venti anni fa eravamo ben 126.721.

I residenti a Siracusa siamo quindi diminuiti di seimila cittadini (circa il 5%) e con una popolazione straniera residente pari a circa 6000 persone.

Questi dati devono fare seriamente riflettere e dovrebbero costituire la base fondamentale per un serio programma riguardante il futuro di Siracusa. Dovremmo infatti comprendere che la lotta contro l’inverno demografico non è né di destra né di sinistra: riguarda semplicemente la nostra vita e il futuro della nostra città.  

La demografia permette infatti di anticipare in modo affidabile alcuni parametri assai rilevanti degli scenari a cui andiamo incontro. Se consideriamo che nascono meno bambini, che, grazie all’aumento della longevità, cresce l’età media e che si registra uno spostamento dei giovani verso il Centro-Nord e l’estero, avremo in futuro una popolazione dove crescerà il numero degli anziani, che saranno sempre “più anziani”, perché molti supereranno i 90 anni e che quindi avranno bisogno non delle tante villette che si continuano a costruire (mentre il valore dgli appartamenti continua a diminuire) ma di cure socio-sanitarie e di assistenza continue e qualificate.

Eppure la denatalità viene vista da qualcuno quasi come una calamità naturale, da accettare e subire ed invece occorre avere la consapevolezza che nascono meno bambini dove mancano politiche efficaci di sostegno alla famiglia e dove i giovani non hanno, comprensibilmente, una visione positiva del proprio futuro.  Il Comune di Siracusa dovrebbe quindi avere questo tema come prioritario, perché per ottenere un destino diverso bisogna costruirlo, a partire dalle scelte che compiamo ora e che dovrebbero guardare al futuro.

Non dimentichiamo che per sostituire i morti ci vorrebbero almeno due bambini per donna e ciò non avviene praticamente in nessun posto. Ed allora non  possiamo assistere inerti ad una popolazione che  diminuisce e invecchia, ma bisogna mettere in atto scelte virtuose e lungimiranti che favoriscano la formazione della famiglia, l’occupazione femminile, il benessere infantile, perché è dimostrato che dove si è investito in modo massiccio su questi aspetti, i risultati positivi ci sono stati e molto concreti.

                                                                   Salvo Sorbello

                            già delegato nazionale dell’Anci per le politiche della famiglia