Politica

IL VESCOVO STAGLIANO’: LA COMUNITA’ DI NOTO CONTRO OGNI FORMA DI ABUSO E DI VIOLENZA SUI MINORI

Rep: Carissimi, la nostra Diocesi, tramite l’Ufficio per le fragilità promuove e sostiene la Giornata Bambini Vittime della violenza, della indifferenza, dello sfruttamento contro la pedofilia, che è giunta alla sua 23a edizione (la prima istituita nel 1995 in Italia e all’estero) da Meter onlus, associazione fondata da don Fortunato Di Noto, che da 30 anni sta svolgendo un lavoro e un servizio per limitare e contrastare la piaga sociale dell’abuso sui minori. Nella Seconda Lettera pastorale alla Chiesa di Noto (Sr), Gesù la Verità-in-persona rende liberi per amare, ho scritto, rivolgendomi ai bambini, che ho spesso incontrato, accarezzato, abbracciato che: “tante sono le priorità pastorali, forse importanti, ma non posso non pensare alle tristi questioni e problemi che vi riguardano (cari bambini) spesso dimenticati, vilipesi, maltrattati, contesi. Ho conosciuto tanti bambini, soli e in difficoltà, ma anche tanti bambini in famiglie forti, generose, altruiste, solidali”. Ecco perché, nel Natale del 2016, ho istituito l’Ufficio per le fragilità nella nostra Chiesa diocesana: è lo sguardo del piccolo della grotta di Betlemme che rivela lo sguardo misericordioso del Padre, lo sguardo dell’amore che non giudica per abbattere, ma giudica per avere cura, farsi carico della sofferenza altrui. TutelAmi, è ascoltare, accogliere, curare quel grido dei tanti innocenti, piccoli e vulnerabili, bisognosi di protezione. Non possiamo non avere uno sguardo e una particolare attenzione dei piccoli del Signore, messi in croce e abbandonati,  maltrattati, trascurati, abusati che gridano “TutelAmi, tema di quest’anno della Giornata Bambini vittime. In questo contesto, non posso non richiamare, alcuni passi dell’omelia “pop teologica” nel giorno di Pasqua da pochi giorni celebrata;  con l’aiuto del Coro della Basilica Cattedrale, nella predicazione ho con forza e speranza, rivolto uno sguardo agli abusi sui minori, in loro c’è Gesù: :  «Dio è morto, direi stramorto, quando gli abusi sui minori sono specialmente praticati all’interno della Chiesa, noi sacerdoti non possiamo tradire l’umanità che Gesù ha creato in noi, dicevo, ecco perché dobbiamo tutelarli e amarli: in loro c’è Gesù;  dicevo infatti: « lì, Dio è morto, nei cuori feriti, negli abusi sui minori Dio è morto, anzi negli abusi sui minori specialmente quelli praticati all’interno della Chiesa cattolica da parte degli ecclesiastici Dio è stramorto (…) questa morte è potente, strapotente. Recentemente Benedetto XVI ci ha chiarito come fare: sacerdoti ripartite dalla eucarestia, immedesimatevi nell’eucarestia, vivete il sacrificio dell’eucarestia. Non è un banchetto, non è una cena, è la croce del crocifisso, la sua morte e resurrezione. Perciò diventiamo preti, perché vogliamo morire come Gesù sulla croce, perché vogliamo morire al nostro gusto della vita, alla nostra ricerca di piacere, perché siamo nuovi, siamo cristiani, esperti in umanità e non possiamo tradire l’umanità che Gesù ha creato in noi facendoci sacerdoti, dentro gli abusi sui minori. No! No! No! che Dio risorga e che risorgendo Dio possiamo risorgere anche noi».

Noi, come Chiesa diocesana, continueremo ad impegnarci nell’ opera di tutela e protezione dei minori; sarà una priorità pastorale. Con questo spirito e azione, la nostra comunità diocesana aderisce alla 23a Giornata Bambini Vittime e auspico che le nostre Comunità possano sensibilizzare e inserire tra le Preghiere dei fedeli una intenzione particolare contro ogni forma di abuso e violenza sui minori. Meter ha proposto una preghiera scritta direttamente da alcune vittime di abuso che il centro segue, cura accompagna, facciamola nostra, entriamo nel mistero del dolore per risorgere con Cristo: “Padre, che ami e proteggi i piccoli, i deboli e i vulnerabili, guarisci la società e la Chiesa e ogni confessione religiosa da ogni seduzione e dagli scandali degli abusi che corrompono le giovani vite. Preghiamo”:

Vi benedico, San Giuseppe protettore e custode di Gesù sia nostro modello.

                                            +Antonio Staglianò, vescovo di Noto