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STEFANIA PRESTIGIACOMO (FORZA ITALIA): IL PARCO E’ UN ALTRO CARROZZONE POLITICO, VOGLIAMO UN POLO UNICO DELLA CULTURA CON AUTONOMIA FINANZIARIA

Ma questi signori che vogliono il parco archeologico ora e subito lo sanno che al Museo Paolo Orsi c’è una colonia di topi e chi lo dirige non  ha un solo euro per poter intervenire? Quello che voglio dire è che il parco archeologico è superato. Come Forza Italia non vogliamo l’ennesimo carrozzone politico con un cda col sindaco e il sovrintendente. Vogliamo invece un polo unico della cultura, che abbia risorse proprie, e pensi anche ai musei e a tutti i beni culturali e monumentali di Siracusa ad oggi completamente abbandonati”. Questa è la posizione degli Azzurri, più volte espressa dall’ex ministro Stefania Prestigiacomo.

Poi ci sono i giochetti politici. Granata portò a maggio 2018 a Siracusa l’assessore Tusa per la sua campagna elettorale di candidato sindaco. Tusa fece l’amico e disse che a giorni avrebbe firmato l’istituzione del Parco archeologico di Siracusa. E in effetti Tusa qualche parco archeologico l’ha istituito, ma non quello di Siracusa. Dal suo primo impegno “lo sto firmando..,” è passato quasi un anno. E in tutti questi mesi ha ripetuto almeno una mezza dozzina di volte il suo “sto firmando”. Granata ha abbozzato, ma poi è uscito allo scoperto. C’è qualcuno che vuole riperimetrare il parco per interessi particolari. Patapum! Accusa forte, nomi nessuno. Alla fine è spuntato Italia (leggete qui sotto l’articolo nel merito) che si è gioca disinvoltamente Granata e ha chiesto a Tusa un po’ di pietà. L’avrà? Per la verità non ha molte possibilità, la Prestigiacomo incombe.

 

Italia smentisce Granata e lo fa con una lettera all’assessore Tusa sul Parco archeologico, facendo addirittura sua la proposta di un commissario che dia una “aggiustatina” e una nuova definizione perimetrale del Parco. L’assessore alla cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, invece di riperimetrazione non ne voleva sentire nemmeno parlare, anzi aveva detto che “sarebbe stato molto grave dover prendere atto che a Siracusa gli interessi di pochi speculatori continuavano ad essere prevalenti rispetto a quelli diffusi di una intera comunità”.  Chiarissimo quindi il pensiero dell’assessore comunale alla Cultura Granata:  Nienti rinvii quindi e niente riperimetrazione che serviva solo a pochi speculatori.

Nel merito Granata era anche stato rimbeccato da Forza Italia. “Granata, aveva sbottato Ferdinando Messina, capogruppo degli Azzurri in Consiglio comunale, se riuscisse ogni tanto ad uscire dal suo universo di autoreferenzialità cangiante, dovrebbe rendersi conto che esiste un piano paesaggistico in vigore a Siracusa e non ad esempio a Palermo, Catania o Messina e che pone vincoli strettissimi e puntuali sul territorio. Invece di agitare minacciose eppure vaghissime accuse dovrebbe denunciare pubblicamente ogni ‘piccolo e particolare interesse speculativo’ attorno all’area archeologica. Inoltre l’assessore per tutte le stagioni dovrebbe ricordare che la normativa sui piani paesaggistici assorbe la parte vincolistica della ‘Legge Granata’, ossessivamente auto-rievocata, e quindi la supera. Forza Italia non vuole un altro ente che si sommi ai due poli museali, di cui uno specificamente archeologico, già esistenti a Siracusa. Chiediamo semmai che le prerogative di autonomia di spesa degli introiti dei beni culturali locali previste dalla legge sui parchi vengano estese anche ai musei oggi, in primis al Paolo Orsi, in stato di degrado per difficoltà economiche. E a questa modifica della normativa stiamo lavorando con un progetto legislativo ad hoc. Quindi no all’istituzione del parco, si a tutele rigorosissime e autonomia economica di parco e musei”.

A fare dietrofront rispetto a Granata ci pensa oggi, come dicevamo, il sindaco che scrive a Tusa e Musumeci: “Istituire il Parco archeologico prima delle Rappresentazioni classiche del prossimo maggio affidando, se è il caso, gli approfondimenti in sede consultiva a un Commissario.  La creazione del Parco è stata decisa nelle scorse settimane dal Consiglio regionale dei beni culturali ma la sua istituzione (a differenza di altri siti siciliani) è stata sospesa per consentire di un’ulteriore istruttoria prima della firma finale”.  Quindi adesso, il sindaco Italia chiede all’assessore di procedere in “tempi quanto mai celeri, definiti e prefissati, sicché, acquisito il parere prescritto, la S.V. possa contestualmente emettere il decreto istitutivo”. Un parere per il quale “Le chiedo di volere intervenire con la nomina di figura autorevole di Commissario che possa coadiuvare il Consiglio regionale, o anche sostituirsi parzialmente o totalmente a tale Organo”.  Il sindaco Italia di dice consapevole della complessità della materia ma sottolinea come il Parco rappresenti uno aspetto fondamentale per una città che assegna al turismo culturale una funzione primaria. “Senza l’istituzione del Parco – scrive ancora Italia – continuerebbero a rimanere inaccessibili a cittadini e viaggiatori aree di enorme importanza quale il Castello Eurialo, il Ginnasio Romano, il Tempio di Giove”. Inoltre “resterebbe preclusa la possibilità della creazione di una straordinaria area urbana da trasformare e valorizzare come Parco a ridosso della Neapolis” e verrebbe meno la possibilità di dotare il sito “di servizi adeguati e manutenzione ordinaria e straordinaria”.

La retromarcia di Italia che smentisce il suo stesso assessore servirà alla istituzione del parco a maggio prossimo? Può darsi anche se il no di Forza Italia a livello regionale pesa e anche molto. Stefania Prestigiacomo infatti è stata chiara coi suoi amici di partito: Vogliamo una legge regionale che andrà oltre i parchi archeologici. I nostri  musei non sono in grado di disporre di un euro, al Paolo Orsi c’è una situazione disastrosa. Noi non vogliamo nuovi enti vogliamo un unico polo della cultura con autonomia finanziaria. La nostra proposta può essere discussa ma è sana e funzionale”.