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STEFANIA PRESTIGIACOMO SCRIVE AL MINISTRO: REGIONE MATRIGNA CON TRE OSPEDALI DI II° LIVELLO A CATANIA E NEMMENO UNO A SIRACUSA-RAGUSA. CI PENSI IL GOVERNO CENTRALE AD ELIMINARE QUESTA PREVARICAZIONE

L’onorevole Stefania Prestigiacomo picchia duro sulla prevaricazione catanese voluta da Razza-Musumeci per la dotazione ospedaliera nel bacino Ragusa-Siracusa-Catania. Deriva che danneggia in maniera irreversibile la sanità siracusana e ragusana. I numeri sono chiari: Tre ospedali di II livello a Catania, nessuno a Ragusa-Siracusa. Il che significa che siamo una Cenerentola sanitaria e che i siracusani debbono andare a curarsi a Catania. E visto che alla Regione se ne fregano di Siracusa e Ragusa, l’ex ministro siracusano per avere giustizia si rivolge al governo centrale con una interrogazione al ministro della Salute. Ecco il testo:

“L’8 febbraio scorso, sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana è stato pubblicato il decreto di adozione del piano regionale di “riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza”, al fine di adeguare la rete ospedaliera siciliana al decreto ministeriale “Balduzzi” (70/2015) e che recepisce le ultime indicazioni provenienti dal ministero della Salute;

la rete ospedaliera regionale, è rimodulata in quattro bacini territoriali. Ogni bacino territoriale interprovinciale, inteso come “area comprensiva di quella popolazione/territorio”, prevede una classificazione dei presidi ospedalieri “per crescenti e specialistiche risposte” che vanno, oltre a presidi sanitari in zona disagiata, dai presidi di base ai Dea (Dipartimento di emergenza-urgenza e accettazione) di I livello e Dea di II livello, quest’ultimo al più elevato livello assistenziale;

il bacino territoriale di Siracusa-Ragusa-Catania prevede tre ospedali di II livello, che però sono attualmente ubicati solo a Catania in un raggio di tre chilometri, e quindi lontani dalla maggioranza degli utenti del medesimo bacino;

la mobilità passiva dei cittadini siracusani che si trovano spesso costretti ad andare a curarsi altrove, ha prodotto nel 2018 uno spostamento di risorse pari a circa 45 milioni di euro di cui circa 33 milioni solo verso Catania;

ricordiamo che la provincia di Catania ha 1.116.168 abitanti e secondo il decreto 70/2015, avrebbe diritto a 2 ospedali di II livello. In realtà può beneficiare della presenza di tutti i e tre gli ospedali previsti per il bacino Sr-Rg-Ct, mentre a Siracusa e Ragusa, che assieme hanno i numeri per un nosocomio di 2° livello – rimane di fatto la sanità “minore”. Per i cittadini siracusani e ragusani la riorganizzazione prevista dalla Regione li costringe quindi alla pendolarità per qualsivoglia terapia complessa;

è di alcuni giorni fa, la presa di posizione delle associazioni sindacali dei medici che denunciano che Siracusa ha il più basso numero di posti letto per abitante della Sicilia (2,9 a fronte dei 3,7 previsti dal decreto Balduzzi) e le minori risorse finanziarie di spesa per il personale, oltre al più basso numero di strutture sanitarie complesse e semplici in rapporto agli abitanti: –

come mai non sia stata rilevata alcuna anomalia nella concentrazione nella sola città di Catania di tre ospedali di II livello, ossia quanti ne spettano a tutto il bacino territoriale di Siracusa-Ragusa-Catania;

se alla luce delle evidenti forti criticità di cui in premessa e per garantire il necessario riequilibrio dell’offerta sanitaria del bacino sud-orientale siciliano, non si ritenga di prevedere che l’ospedale che dovrà essere realizzato a Siracusa sia di II livello”.

Stefania Prestigiacomo