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LA MORTE DEL GIOVANISSIMO RENZO FORMOSA / NON MANCANO I COLPI DI SCENA, MANCA FORSE LA VERITA’ VERA. DOPO LE IENE CI PROVA CHI L’HA VISTO

La madre di Renzo Formosa, il giovanissimo morto in un incidente in via Cannizzo nel 2016, investito sul suo scooter da una Panda che aveva invaso la sua parte di carreggiata, non si fermerà davanti a nulla. Andrà avanti fino a quando emergerà per intero la verità su questa morte, assurda, oscura.  E dire che proprio questa morte ha avuto finora il sapore strano di tante omertà. Ad aprile 2016 c’è la solidarietà del sindaco Garozzo a nome dell’Amministrazione. Un dato importante, come vedremo.  In questa fase prevalgono le emozioni. Sul nostro giornale per il primo maggio di quell’anno scriviamo: “I siracusani non sono solo quelli invidiosi e linguacciuti. Non è così, ci sono i siracusani di cuore, migliaia di siracusani dal cuore grande. Il ricordo del giovanissimo Renzo Formosa, della sua incredibile morte, commentato da Maurizio Landieri, ha avuto sul nostro sito, almeno fino a questo momento, circa 10mila visualizzazioni, mille mi piace e oltre 200 condivisioni. Il ricordo di Renzo lo abbiamo pubblicato ieri primo maggio che non era certo la giornata migliore per avere quel boom di riscontri che invece c’è stato.  I siracusani, migliaia di siracusani dal cuore grande,  hanno voluto in questo modo dire della loro partecipazione a questo drammatico evento, una partecipazione coinvolgente che merita di non essere dimenticata”.

Sui social poi ci sono i primi segnali che ci sono cose che non vanno in questo incidente, fatti tenuti nascosti, coinvolgimenti. A sconvolgere i siracusani arriva il servizio delle Iene che parla di responsabilità dei vigili urbani intervenuti sul luogo dello scontro, emerge quindi ufficialmente con un servizio in televisione quello che si vociferava da tempo e cioè che l’autore dell’incidente è figlio di un vigile urbano e che i rilievi hanno molti punti discutibili.

“Se i dettagli emersi dall’inchiesta fossero confermati, ci troveremmo davanti a fatti che meriterebbero di essere certamente sanzionati. Il lavoro meritevole compiuto tutti i giorni dai vigili urbani siracusani non può essere macchiato da una vicenda così grave». Lo dice il sindaco, Francesco Italia, commentando appunto il servizio della trasmissione “Le Iene” sul caso del giovane Renzo Formosa, morto nell’aprile del 2016 dopo essere stato investito da un’auto guidata dal figlio di un agente della Polizia municipale. Ieri mattina il sindaco ha chiesto una relazione urgente al comandante del Corpo, in particolare sugli accertamenti svolti sul posto e subito dopo i fatti. «Conoscevo la dolorosa vicenda solo dalle cronache giornalistiche – ha aggiunto il sindaco Italia – ma il servizio delle Iene ha messo in luce comportamenti per me assolutamente nuovi”.

Insomma dopo due anni e mezzo sembra crollare quel muro di omertà che senza il servizio delle Iene probabilmente sarebbe rimasto tale. Certo, è ben strano che un fatto così grave non sia emerso prima. Comunque è ipotizzabile che la vicenda che ha portato alla morte del ragazzo siracusano sia appena agli inizi. Nel giro di poche ore in ogni caso sono successe cose importanti e molto gravi per la nostra comunità. Lo diciamo soprattutto ai consiglieri comunali attualmente titolari delle rispettive poltrone a palazzo Vermexio. E’ successo che siano stati denunciati brogli e omissioni nella vicenda che riguarda la morte del giovane Renzo Formosa, ed è difficile credere che chi amministra questa città dal 2013 ad oggi non ne sappia nulla.

In ogni caso l’Amministrazione in carica punisce i due vigili urbani che avevano fatto gli accertamenti. Ed è questo comunque un altro punto fermo.

Poi tutto si ferma di nuovo. A muovere le acque c’è sempre e solo la madre di Renzo Formosa.

L’11 gennaio scorso interviene CasaPound:  “Renzo figlio di una città che pretende verità”, questo è il testo dello striscione affisso dai militanti di CasaPound Italia Siracusa in Ortigia riguardo la morte del giovane Renzo Formosa, 16enne siracusano ucciso in quel tragico 21 Aprile 2016. Mentre tornava a casa a bordo del proprio scooter venne travolto in Via Cannizzo da un auto che la percorreva ad alta velocità invadendo il senso di marcia opposto mentre transitava il giovane. “Pochi giorni fa abbiamo incontrato la Madre di Renzo – spiega in una nota CasaPound Siracusa – che ci ha contattato chiedendo il nostro aiuto per cercare di far luce su questa tragedia per molti versi ancora da chiarire. Essendo seppur una situazione delicata non possiamo sottrarci nel dare il nostro sostegno alla signora Formosa, abbandonata e presa in giro da tutti”. Ricordiamo infatti riassumendo un po’ la vicenda che al conducente dell’automobile che investì Renzo non gli fu fatto ne l’alcool test ne il droga test e che la patente gli venne ritirata soltanto nove mesi dopo dall’accaduto, se ci aggiungiamo che l’auto era senza copertura assicurativa e che i rilievi pieni di lacune sono stati fatti in maniera “superficiale” in presenza in borghese del padre(vigile urbano) del conducente, possiamo benissimo comprendere la rabbia e la voglia di giustizia della famiglia Formosa. Tra la totale assenza delle istituzioni e l’indignazione cittadina anche Mediaset con “Le Iene” dedicano un servizio alle incongruenze riguardo la morte di Renzo e solo dopo la messa in onda del servizio si fa vivo il primo cittadino Francesco Italia che solo a parole si mostra vicino alla famiglia Formosa. Scatta la sospensione ridicola con retribuzione per due mesi dell’ispettore della polizia municipale che si occupò dei rilievi sull’incidente che per una “svista” continuò a fare il proprio lavoro non avendo ricevuto nessuna notifica. Notifica che gli arriverà grazie sempre all’attenzione della signora Formosa che fa notare il tutto al primo cittadino ancora una volta poco attento. Chiediamo al Sindaco Italia e al Comandante della Polizia Municipale – conclude il movimento della tartaruga frecciata – pene più severe per chi con la sua superficialità rischia di non rendere giustizia ad una città intera e che la famiglia Formosa possa avere le risposte che merita in tempi celeri. Se così non fosse siamo disposti a mobilitarci con un sit-in sotto il palazzo comunale.

Nelle ultime ore altre due notizie. La prima è che la Procura chiede l’archiviazione per i due vigili urbani peraltro sanzionati dall’amministrazione comunale. L’altra notizia è che la madre di Renzo intende fare ricorso sull’archiviazione e comunque ha già scritto a tutti i parlamentari nazionali “per avere giustizia per Renzo”, Sembra infine che la trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto, stimolata da tanti punti oscuri,  intenda fare un ampio servizio chiarificatore su tutta questa vicenda. Forse già mercoledì prossimo.