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INTERVISTA IN ESCLUSIVA/ EZECHIA PAOLO REALE: ECCO I BROGLI ELETTORALI SEZIONE PER SEZIONE. PERCHE’ ITALIA NON SI DIMETTE? QUI HANNO MESSO IN DUBBIO IL DIRITTO DI VOTO

Ezechia Paolo Reale, come mai non è successo nulla dopo l’ordinanza del Tar di Catania sulla verificazione di 74 sezioni su 123 sezioni elettorali di Siracusa? Il sindaco così pesantemente sub judice non si è dimesso? La società civile siracusana non è insorta? I cittadini non hanno chiesto l’azzeramento dell’amministrazione e del Consiglio comunale partoriti da palesi brogli elettorali?

Ci vorrà tempo per ricostruire una vera coscienza civile a Siracusa, oggi dispersa e dilaniata da anni di conflitti personali e scorribande egoistiche. Tutto ormai sembra scorrere senza lasciare alcuna traccia. Il precedente Sindaco, Garozzo, venne eletto grazie al trucco delle firme false per la presentazione di una delle sue liste, ma la gente, quando si è saputo, si è girata dall’altra parte, indifferente. La verifica delle 76 Sezioni Elettorali nelle quali sembrano esserci irregolarità, anche molto gravi, fornirà l’esatta dimensione delle distorsioni della democrazia verificatesi durante le ultime elezioni. Forse allora qualcuno inizierà a sollevare la testa, quando si accorgerà che il sistema gli ha sottratto anche l’ultimo strumento rimasto a sua disposizione: il voto. In fondo è questo il senso della mia battaglia giudiziaria, non quello di ottenere le dimissioni del Sindaco o di sostituirlo, ma quello di provare a restituire dignità ad una comunità offesa. Voglio anche dirti, polemicamente, che ha ragione il Sindaco a non dimettersi. Per adesso c’è solo un ricorso che il TAR ha chiesto al Prefetto di istruire. Le ragioni di quel ricorso, le irregolarità denunziate con precisione per ognuna delle 76 Sezioni non hanno incuriosito. Tutto resta nella nebbia, nonostante una verifica così ampia su un risultato elettorale credo non sia mai stata disposta, certamente non in una città capoluogo. E questo è, ancora una volta, riflesso dell’ignavia che ci condanna all’odierna condizione. A me potrebbe interessare l’esito del ricorso, ma a tutti gli altri dovrebbe interessare che le elezioni si siano svolte in modo regolare. Invece sembra essere il contrario. La gente sembra guardare all’esito del ricorso come si guarda ad una competizione sportiva: tifa per l’uno o per l’altro o si disinteressa. Della vera posta in gioco, la certezza delle regole della democrazia, la dignità del ruolo di ogni cittadino attraverso l’espressione del proprio voto, nessuno parla o discute. Ci si accontenta dell’intervistina all’uno o all’altro; della pubblicazione del comunicato dell’uno o dell’altro: ma nessuno si chiede come è possibile omologare un risultato elettorale di una sezione dove su 400 elettori hanno trovato 600 voti oppure di un’altra sezione dove su 400 elettori hanno trovato solo 100 voti, oppure di un’altra ancora dove nel verbale non è stato segnato neppure un voto, oppure di quella dove tutti i partiti, dalla Lega ai 5 Stelle, hanno preso tutti lo stesso numero di voti, circa trenta ciascuno”. Perché il Sindaco dovrebbe dimettersi, allora? Se queste, che a me sembrano enormità, non interessano nessuno studioso, un semplice curioso, perché dovrebbero interessare il Sindaco.  Lui è stato eletto: se agli altri non importa come, perché dovrebbe importare a lui?

Italia invece di fare il Capodanno in piazza cosa avrebbe dovuto fare?

A mio avviso ha fatto bene a far celebrare un capodanno comunitario in piazza.

Il centro destra ha avuto in occasione del voto sul bilancio di previsione 2018 (??) la possibilità  di cacciarlo. Perché non lo ha fatto?

Il bilancio preventivo 2018 approvato il 23 dicembre 2018 è, a prescindere dal suo contenuto, una farsa. Amara, se vuoi, ma comunque una farsa. Io credo che la coalizione che mi ha sostenuto abbia fatto bene a mettere il Sindaco di fronte alle proprie responsabilità ed a rendere chiara un’alleanza, neanche tanto occulta, che lega a Siracusa il PD ed i 5 Stelle. L’arrivo di un commissario non avrebbe fatto bene ad una città che si trova già in ginocchio ed avrebbe sollevato Francesco Italia dalle enormi responsabilità che ha assunto lasciando chiusi gli asili nido, non fornendo il servizio mensa nelle scuole, sbagliando tutti i bandi sui rifiuti e lasciando la città nel caos e nella sporcizia, lasciando le strade nello stato pietoso in cui si trovano, dimenticando i più deboli ed i più bisognosi. Abbiamo scelto di fare politica. Abbiamo modificato tutto ciò che era possibile modificare in un bilancio che aveva dimenticato i poveri, i sofferenti e lo sviluppo. Abbiamo inserito somme importanti per la manutenzione delle case popolari, per gli asili nido, per una nuova e più efficace politica sul randagismo, per l’assegno civico destinato a chi è privo di reddito, ma vuole rendersi utile e contribuire a migliorare la città nelle piccole cose, per il sostegno a tante associazioni del terzo settore che affrontano quotidianamente la sfida della solidarietà verso i più disagiati supplendo alle carenze ed al disinteresse delle istituzioni pubbliche, abbiamo finanziato interventi sulle strade più danneggiate e sulle aree periferiche della città. Sono convinto che abbiamo fatto bene; abbiamo tentato di iniziare a fare, anche senza avere il potere del Sindaco, quello che avevamo promesso in campagna elettorale. Forse è difficile da comprendere per chi pensa che la politica si esaurisca nella continua competizione elettorale e dimentica che quello è solo un mezzo, mentre il fine è quello di rendere un servizio alla comunità, anche quando la singola scelta non conviene sul piano personale. Alla nostra decisione non è estranea anche la volontà di far effettuare al Prefetto la verifica della regolarità delle elezioni che la decadenza del Sindaco a causa della mancata approvazione del bilancio avrebbe bloccato: vogliamo, prima di tornare alle urne, che la città abbia certezza di quello che è avvenuto la scorsa volta dentro quelle urne. Per me, nel percorso utile a far riconquistare alla mia città i valori necessari per il suo sviluppo questo resta un punto prioritario. Se non ci sarà certezza sulle regole democratiche non può esserci impegno né politico, né civico, né possiamo sperare in una partecipazione importante delle persone alle elezioni. Non ridurre la politica a campo di battaglia personale e mettere principi e valori prima del proprio interesse è l’unico modo ragionevole e duraturo di risollevarsi. Certo mandando subito a casa Italia e tutti gli ex candidati Sindaco della sua squadra/ammucchiata ci saremmo presi una bella soddisfazione personale, ma il conto lo avremmo fatto pagare alla città.

Al di la delle versioni politiche di comodo i siracusani pensano che i 32 consiglieri comunali non hanno voluto rinunciare al loro piccolo potere

I Consiglieri Comunali della mia coalizione hanno fatto, insieme a me, una scelta ben precisa che ho illustrato prima. Può non essere condivisa, ma va rispettata ed è riduttivo valutarla solo sotto il profilo di un interesse personale che, peraltro, non vedo quale possa essere.

C’è di più. Ci sono quelli che pensano che tu e Italgarozzo vi siete accordati..

A Siracusa troverai sempre i “pensatori” da bar che non muovono un dito per la città ma sostengono di sapere tutto ciò che accade. Se mi fossi accordato con “Italgarozzo”, come lo chiami tu, certo non avrei fatto ricorso al TAR ed informato la Procura per le irregolarità verificatesi nei seggi elettorali. Semplice, no ? Per evitare il reiterarsi delle “pensatone” dei “pensatori” nostrani, ti anticipo che qualunque proposta utile alla città dovesse giungere da “Italgarozzo”, io ed i miei la voteremo convintamente perché siamo stati eletti per fare il bene della città e non per combattere un nostro avversario. E questo non è un accordo, ma solo la consapevolezza del proprio ruolo ed il rispetto dello stesso; la coerenza di vedere le istituzioni come un veicolo per giungere all’interesse pubblico e non per la propria carriera.

Caro Ezechia, se lo vuoi fare, parlaci dei consiglieri grillini che hanno eletto la Scala insieme a Italia e ai traditori del centro destra..

Sono convinto che ci sia un filo politico e di interessi comuni che a Siracusa lega il PD di Italia e Garozzo ed i 5 Stelle. L’elezione di un esponente 5Stelle come presidente del Consiglio Comunale è certamente frutto di un accordo, favorito dall’incapacità dell’opposizione di convergere su un nome condiviso. Non lo valuto come un tradimento. Non abbiamo avuto la capacità di sostenere un nostro candidato di coalizione perché le diverse anime della coalizione, civiche e di partito, non hanno saputo fare sintesi. Ed abbiamo raccolto il risultato delle nostre divisioni. Ci è servito per crescere e la sessione di bilancio lo ha dimostrato.

La cosa bella dei grillini è che segnalano anche nomine di dirigenti, fra poco chiederanno un assessorato, e poi fanno finta di essere all’opposizione..

I grillini a Siracusa non sono all’opposizione. Almeno non tutti, perché anche al loro interno mi sembra di vedere crescere un comprensibile malcontento dato che il loro elettorato, fortemente alternativo al PD, ha iniziato ad addebitare anche a loro l’inefficienza dell’amministrazione e la “collusione con il nemico”.

Perché non riunisci tutti i tuoi sostenitori e fate un sit in davanti al Vermexio per “cacciare i barbari dal tempio”?

Perché gridare e dare spallate non fa parte del mio modo di fare politica. Forse così puoi ottenere un risultato immediato, ma nel tempo hai solo fomentato odio e divisioni, proprio ciò che non serve ad una comunità. E poi devo dirti, con un pizzico di cattiveria, che se non si ribellano coloro che più pagano sulla propria pelle l’incapacità amministrativa che manifestazione sarebbe? Quella di una parte politica contro l’altra? No, grazie. Manifestazioni e ribellioni, civili e non violente, devono essere patrimonio della città, non delle parti politiche. E sino ad oggi io vedo solo concittadini disposti a subire e chiedere favori anziché reclamare i propri diritti. E poiché i favori si chiedono ai potenti, contro di loro non si manifesta. Mi spiace dirlo, ma le manifestazioni di piazza richiedono una coscienza civica che, come ho già detto, si è persa e deve essere ritrovata.

Una curiosità. A Siracusa le mezze calzette diventano grandi intellettuali, grandi attori, grandi artisti. Siamo noi ad essere poca cosa o queste supervalutazioni nascono dalla pessima politica?

Non è così. Il problema è più ampio e non è solo di Siracusa. Le risorse eccellenti ci sono, ma vanno via e trovano fortuna altrove, lontano da una città che non offre possibilità di sollevarsi dalla mediocrità, in assenza di università ed imprenditoria locale vera. Restano quindi al vertice quelli che rimangono, le seconde linee, coloro che hanno interesse a soffocare ed espellere le nuove intelligenze per timore di essere scalzati dai posti che occupano. E’ un circolo vizioso, sorretto da un sentimento di invidia molto diffuso a Siracusa verso chi prova a sollevare la testa, difficile da rompere: ci vorrà tempo, fiducia, speranza ed altruismo per rompere questo giogo. Per adesso non abbiamo neppure iniziato.

Se il Tar annulla il voto a Siracusa, scendi personalmente in campo?

Potrai non credermi, ma non è una priorità. C’è un tempo per ogni cosa. Sento solo la responsabilità delle più di 20.000 preferenze che mi hanno dato i miei concittadini e che mi hanno, comunque, reso felice per essere reputato degno di tanta fiducia. Vorrei ascoltare loro prima di tutto e, possibilmente, anche altri che si sono risvegliati dal torpore e dalla rassegnazione, prima di decidere.

Proporsi come Sindaco della propria città non è un gioco, né un concorso di bellezza ma una grave assunzione di responsabilità. E non è indolore. Deve essere frutto di passione, ma anche di riflessione e di condivisione.