UN TEATRO PICCOLO PICCOLO, CON UN PICCOLO CARTELLONE, PER LA NOSTRA PICCOLA CITTA’
Tra Natale e Capodanno si potrà andare al Teatro Comunale di Siracusa, chiamato, non si sa da chi, Teatro Massimo, per assistere ad uno spettacolo del cartellone 2018/19 messo in piedi dal Sindaco Italia e ufficializzato nel contesto della comunicazione ufficiale dell’avvenuta definitiva apertura al pubblico del Teatro. Incredibilmente, il Teatro è stato riaperto al pubblico dopo che nel 1962 fu chiuso per improrogabili lavori urgenti di manutenzione e messa in sicurezza dello stesso edificio cioè, dopo solo 57 anni dalla chiusura, Siracusa torna ad avere un Teatro degno di tal nome. Non è che dalla data della prima inaugurazione avvenuta nel 1897, tutto è filato liscio. Più volte aperto e altrettante volte chiuso per i più disparati motivi ma, tutti legati ai rimaneggiamenti progettuali che lo hanno interessato sin dall’inizio della costruzione e poi, per il disgraziato abbattimento del vicino palazzo Barresi, con successiva costruzione di un nuovo edificio che ne minaccio gravemente la staticità, tanto da doverlo chiudere fino ad oggi. Oggi il Teatro è finalmente aperto è va dato merito al Sindaco Italia di averlo inaugurato, anche se già da Vice Sindaco vi aveva messo gli occhi addosso, prestandolo per le più disparate situazioni che spesso nulla avevano a che fare con il Teatro, vedi l’uso fatto da Dolce e Gabbana per girarvi uno spot pubblicitario. Nel festeggiare l’evento, confesso con un pò d’incredulità, non posso non ricordare i tanti soldi spesi e tirati fuori dalle tasse comunali, in questi passati 57 anni di attesa. La mucca, così qualcuno definì il Teatro, ha mangiato tanti soldi e ne ha distribuiti altrettanto, che di teatri Siracusa ne avrebbe potuto costruire almeno due ma, nessuna magistratura ha trovato da ridire e i siracusani ce ne siamo lamentati appena un pò. Il teatro in origine, contava 700 posti e per la Città dei primi del 900, erano sufficienti e si raggiungeva facilmente in carrozza o per i signori, con moderne Autovetture che all’epoca non superavano la cinquantina e non c’erano problemi di parcheggio. Oggi, sembra che i posti autorizzati siano 500 e più che chiamarlo il Massimo mi sembrerebbe più opportuno appellarlo il Minimo e proprio con tale spirito minimalista, è stato messo in piedi un cartellone di spettacoli e non più di eventi, che non sembra stimolare più di tanto l’interesse dei siracusani.
Forse perché il cartellone è stato progettato dai politici, che come noto, non ne capiscono nulla, ma sanno contare il consenso e i voti che ne derivano da fatti del genere e forse, perché non cogliere l’occasione di fare qualche favore.
Dal 2015 il Teatro è stato dato in concessione a Erga srl per farglielo utilizzare per visite e varie altre cose. Non è chiaro se ci sia stata una gara per tale gestione, che ancora continua, come non è chiaro perché la Biglietteria del Teatro è all’Artemision e chi gestisce la biglietteria, come c’è arrivato? Chi gestisce gli incassi? Anche il brillante comunicato fatto dai 5 Stelle con in testa il Presidente del Consiglio Comunale, Moena Scala, si è giustamente preoccupato della futura gestione del Teatro e della trasparenza con la quale vanno fatte le nomine necessarie, peccato che abbiano dimenticato di dire qualche cosa sul presente, di chiedere chi è il referente attuale di tutto quello che si sta facendo nel e attorno al Teatro.
Il Sindaco o l’Assessore Granata? Un piccolo suggerimento ai 5 Stelle: è di loro competenza presentare un ordine del giorno in Consiglio Comunale per fare le cose che dicono. Dirle è facile, non essere conseguenti è bruttino. Ovviamente i siracusani sono tutti in attesa di sapere come si potrà fruire al meglio del Teatro, magari partendo da come ci si arriva, dove si parcheggia, se ci sarà un Bar, un guardaroba. Magari sarebbe utile sapere chi ci lavora. Tutte piccole cose, per un piccolo teatro, per un piccolo cartellone, per una piccola città.
Enrico Caruso