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IL PRESIDENTE MUSUMECI: CHI RAFFINA IL GREGGIO DEVE LAVORARE RISPETTANDO IL TERRITORIO E LA SALUTE DEI CITTADINI. NON E’ COSI’, CONFINDUSTRIA NON RISPETTA NESSUNO

Ieri, nel contesto di un  incontro sulle Zes, cordiale scambio di battute tra l’On. Giovanni Cafeo e il Presidente della Regione Siciliana, l’On. Nello Musumeci.

“Il problema più grande di questa terra è stata la miopia politica degli ultimi decenni – ha detto il Presidente della Regione – perché l’obiettivo non è stato quello di immaginare una visione futura, ma cercare al contrario un consenso rapido frutto di interventi effimeri”.

Sul tema dell’incontro, il Presidente Musumeci è stato altrettanto chiaro: “abbiamo istituito la cabina di regia per l’istituzione delle Zes e siamo in attesa dei decreti attuativi del Governo Nazionale – ha dichiarato – ma nonostante tutto sia quasi pronto, io ho molto timore quando si parla di industrializzazione in senso classico. Si tratta a mio avviso di un modello economico ormai superato – ha continuato – ma questo non significa essere aprioristicamente contrario alle industrie di raffinazione del greggio: ci sono e devono continuare a lavorare, purché rispettino il territorio e soprattutto la salute dei cittadini”.

Purtroppo, caro presidente, così non è. Lo dimostra proprio la relazione del presidente di Confindustria Diego Bivona. Parliamo dei miasmi assassini che stanno massacrando i cittadini di Siracusa, Priolo, Melilli ed Augusta. Gli industriali del Petrolchimico ne parlano annunciando rimedi, bonifiche, verifiche, tutte cose che negli ultimi 30 anni non sono poi mai successe. Solo parole e infinito cinismo davanti a centinaia di morti e a centinaia di famiglie in lutto.  Quello che è accaduto anche oggi nella relazione di cui abbiamo parlato prima. 

Dice Bivona di Confindustria: “Con l’Asp e l’Ordine dei Medici di Siracusa, l’Università di Catania, il Registro Tumori, sono stati presentati i dati epidemiologici, con l’Arpa, la Regione, l’Università di Catania, Syndial-ENI ed Esso i dati sulle bonifiche, il libro Bianco sul Turismo a cura dell’Ordine degli ingegneri, con il contributo dei Geologi, di Legambiente ed Enti del Terzo settore ed altri stakeholders. “Un lavoro analitico e puntuale supportato da soggetti qualificati e con competenze scientifiche e professionali”.

E ancora: “è stata data la giusta rilevanza al registro dei tumori ed alle elaborazioni e studi che lo hanno reso uno degli strumenti più avanzati e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale nel campo dello studio delle patologie esistenti nel territorio. Dagli studi presentati dalla prof.ssa Ferrante dell’Università di Catania, che lavora per il Registro dei Tumori, le malattie tumorali, in calo di circa il 3% nel nostro petrolchimico, sono dovute per il 50% agli stili di vita della popolazione nella nostra area, per il 20% a fattori genetici, per un altro 20% a fattori ambientali in senso stretto e per il restante 10% a fattori connessi con l’assistenza sanitaria. Dalla battaglia sulle cifre passiamo ai fatti concreti che significa non fare delle emissioni industriali l’alibi per trascurare la prevenzione, che consiste soprattutto nel mutamento degli stili di vita“.

Cioè, oggi ci sono meno morti per tumore e chi ha un cancro è solo sfortunato, infatti secondo i dati di Confindustria, il cancro solo nel 20 per cento dei casi è dovuto a fattori ambientali. Insomma, abitiamo in un paradiso e le puzze quotidiane sono solo allucinazioni olfattive. Quindi la puzza che sentiamo è un’allucinazione e nel Petrolchimico le malattie tumorali sono in calo.

Dice ancora l’attuale capo di Confindustria a Siracusa:  “Abbiamo finalmente contezza da parte dell’Arpa di come le aree ove insistono le aziende private siano state caratterizzate al 100% e a cura delle aziende stesse sono state avviate le bonifiche, mentre abbiamo preso coscienza su quanto ancora resti da fare da parte del pubblico in tema di messa in sicurezza e bonifiche all’interno del perimetro industriale (ancorchè finanziate dai privati per 30 milioni di euro). Insomma, se non ci fosse da piangere e se non parlassimo di gente che muore dovremmo seppellire “le aziende che hanno avviato le bonifiche” con una grande risata.

“Confindustria Siracusa – dice sempre il numero 1 – svolge il proprio ruolo facendo anche proposte concrete. Due per tutte: sul tema della qualità dell’aria, abbiamo coinvolto il CNR, massimo organo tecnico, per presentare una proposta di una ricerca puntuale per identificare in tempo reale le fonti emissive responsabili dei fenomeni odorigeni.  La proposta è stata presentata al Prefetto nel Novembre del 2017, anticipata ai Sindaci, ufficialmente presentata al Tavolo Tecnico Prefettizio. Un progetto tecnologicamente più avanzato del datato “Simage” e che soprattutto è dimensionato su Porto Marghera e poco adatto per la nostra area multisito. Sul tema, in particolare, vogliamo ribadire come l’interesse preminente delle aziende dell’area industriale è di interloquire con gli enti e le istituzioni preposte al controllo della qualità dell’aria per migliorare e tutelare l’ambiente: in tal senso posso anticipare che stiamo lavorando per redigere, per la prima volta, un bilancio di sostenibilità ambientale e sociale dell’intera area industriale con il concorso di tutte le aziende che vi insistono.

Insomma, l’arroganza di Bivona e della Confindustria sempre non conoscere confini. Quim caro presidente Musumeci, la gente muore di cancro un giorno sì e l’atro pure e per gli industriali va tutto bene, non ci sono problemi, qui si scoppia di salute. Non solo, ma Confindustria e le aziende del Petrolchimico continuano a spendere soldi per bonifiche e per garantirci aria pulita, anzi pulitissima, di che cazzo ci lamentiamo? Continuate a morire e fatelo in silenzio, senza rompere i coglioni!