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DOPO LA SENTENZA DI PALERMO TUTTI I CONSIGLIERI COMUNALI CHE HANNO DEBITI COL FISCO RISCHIANO DI ESSERE CACCIATI

Ci sono a Siracusa consiglieri comunali che hanno debito con il fisco? A quanto sembrerebbe, ascoltando Radio Fante, la risposta a questa domanda sarebbe positiva, se è vero, come è vero, che ci sono almeno due non eletti che stanno lavorando insieme ai loro avvocati ad un ricorso nei loro confronti. Per il momento non emerge nulla, anzi ci sarebbe il più ampio riserbo, ma è stata proprio una notizia di cronaca a dare nuova linfa alle speranze dei predetti non eletti a palazzo Vermexio. Anzi, più che di una notizia si tratta di una sentenza.

Ma facciamo il punto.

L’amministratore pubblico che abbia debiti con il fisco è incompatibile con la carica di sindaco, presidente della Provincia o del consiglio comunale o provinciale o consigliere comunale o provinciale. Lo prevede un decreto legislativo del 2000, una norma ampiamente e spesso ignorata e non applicata. Eppure quella norma oggi costa il posto di consigliere comunale ad un eletto a Terrasini, in provincia di Palermo. La Corte d’Appello di Palermo, prima sezione civile, infatti con sentenza di qualche giorno fa, esattamente del 20 dicembre scorso, confermando la decisione di primo grado, ha, infatti, dichiarato la incompatibilità  con la carica di consigliere comunale. L’azione giudiziaria, così detta azione popolare, era stata intrapresa dalla prima dei non eletti alle elezioni comunali del giugno 2016, per l’esistenza di debiti tributari. Debiti che, in base alla legislazione nazionale e regionale, costituiscono causa di incompatibilità con la carica elettiva pubblica. In primo grado il tribunale di Palermo aveva analizzato ben tre gruppi di cartelle esattoriali cassandone un primo gruppo perchè risultate già pagate, un secondo gruppo perchè presentavano difetti di notifica o comunque non era dimostrata la corretta notifica. Ma poi il consigliere ‘cadeva’ sulla esigua somma di 212,24 euro di addizionale Irpef comunale non pagata e regolarmente ‘contestata’ dal fisco. Il ricorso dell’interessato verteva sul fatto che l’addizionale Irpef non sarebbe un’imposta comunale perchè riscossa dall’Agenzia delle Entrate. Motivazioni ritenute non sufficienti dalla Corte d’Appello che ha confermato sia i termini di prescrizione in dieci anni che l’irrilevanza della natura ‘locale’ o ‘tributaria’ del debito. La legge, infatti, secondo la Corte d’Appello stabilisce una più ampia incompatibilità fra l’essere debitore con fisco e il ricoprire il pubblico incarico locale. E ora sono in tanti i consiglieri comunali, e gli eletti di ogni istituzione, a tremare. Avere debiti con il fisco infatti non è affatto infrequente. Né la situazione è diversa tra gli eletti dal popolo. Nei comuni della provincia di Siracusa i casi sarebbero numerosi anche se il nostro riferimento iniziale riguarda il consiglio comunale del capoluogo. Vedremo in ogni caso che fine faranno questi ricorsi e se, prendendo spunto dalla sentenza di cui abbiamo riferito, ci saranno ricorsi.