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LA DENUNCIA DELL’INCHIESTA DI RAI3: I RESTI DI MEGARA IBLEA CIRCONDATE DALLE CIMINIERE DELLA MORTE

Ecco i resti di Megara iblea circondata dalle ciminiere del Petrolchimico siracusano. Nella foto la ripresa fatta dalla trasmissione inchiesta su Rai3 sulle morti per cancro causate dal colosso chimico che insiste fra Siracusa-Priolo-Melilli ed Augusta. Qui ci sono scavi mai completati e meraviglie da scoprire, se tutto questo non fosse diventato impossibile per l’avanzata delle ciminiere e per la scarsa sensibilità anche archeologica delle grandi aziende scese in Sicilia solo per far soldi. In provincia di Siracusa, come è noto, si trovano numerosi ed importanti siti archeologici. Uno dei più importanti e anche dei meno conosciuti è appunto il sito dell’antica colonia di Megara Iblea. L’area archeologica è localizzata a nord di Siracusa, tra i comuni di Priolo Gargallo ed Augusta. Una posizione un tempo meravigliosa, direttamente affacciata sul mare ma oggi, purtroppo infelice in quanto ricade in pieno nel polo industriale. In quel sito, nel 728 a.C., come ci racconta lo storico Tucidide, dei coloni, provenienti da Megara Nisea e guidati da Lamis, fondarono la loro città. Megara sarà la madrepatria di un’altra città siciliana: Selinunte. La città, purtoppo non ebbe una vita lunga e prosperosa in quanto venne distrutta una prima volta nel V sec. a.C. ad opera del tiranno siracusano Gelone e, poi, definitivamente, nel 214 a.C. ad opera delle truppe romane comandate dal console Marcello. Ironicamente, proprio la sua breve storia è stata la fortuna degli archeologi. Tranne poche sporadiche fattorie in epoca romana, nessun’altra città è sorta in quel luogo nei secoli successivi. Pertanto nulla si è sovrapposto alle rovine, permettendo agli archeologi di tirare fuori i resti della città così come era nei primi secoli della sua vita. Megara Iblea è importantissima proprio per questo: non vi troveremo grandi monumenti ma soprattutto piccole case, botteghe e viuzze che ci permettono però di comprendere come era la vita dei primi, poveri, coloni. Il sito è sempre aperto. Le tombe sono scoperte. Tutto attorno le ciminiere.