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PIPPO GIANNI: E’ STATO IL SISTEMA SIRACUSA A FARMI FUORI ALL’ARS

“Ma chi me lo ha fatto fare?”, questa la battuta del nuovo sindaco di Priolo, Pippo Gianni, che cogliamo al volo mentre parla al Comune con un funzionario che forse gli riferisce l’ennesima notizia sconfortante.

Come hai trovato il comune di Priolo all’atto del tuo insediamento?

Un comune disastrato, non c’è nulla, non ci sono uffici, non ci sono funzionari, non ci sono dirigenti, insomma non c’è la macchina, manca la struttura portante.

Scusa, spiegati meglio, che significa che non ci sono uffici, funzionari etc?

Significa che, per fare un esempio, quando tanti anni fa sono stato sindaco ho lasciato un ufficio tecnico che aveva 20 unità. Oggi ce ne sono solo quattro. Lo stesso vale e si ripete per altri settori. Priolo è un comune importante, non può essere ridotto in queste condizioni. Non si possono fare assunzioni, non si possono affidare incarichi, non si può nemmeno fare ad horas un intervento estremamente urgente.

Per colpa?

Per colpa di un cumulo di leggi fatte da deputati improvvisati, leggi inutili che servono solo ad intralciare il lavoro, la sorte e il futuro delle comunità locali.

Quindi?

Quindi si deve semplificare, basta leggi, leggine e cazzate varie, ci vogliono leggi quadro che eliminino una burocrazia che sta assassinando i comuni italiani.

Un esempio di intralcio?

Anche l’incarico ad un legale, anche per questo si fa una gara e poi si sorteggia. Dico io, l’incarico ad un avvocato è un fatto fiduciario, il Comune lo affida a chi ritiene che possa meglio ottemperare ai suoi interessi. Che senso ha un sorteggio? E se poi vince l’avvocato scarso e in ogni caso non di fiducia del Comune? Paghiamo per subire un danno?

Altro?

Gli interventi urgenti ex articolo 70 non sono più possibili, anche qui ci vuole una gara che comporta procedure e tempi che incancreniscono il problema e il rimedio non è più urgente, anzi diventa dannoso. Aggiungo che in questi casi spesso si tratta di interventi modesti dal punto di vista economico.

Ma il comune di Priolo è sempre un comune ricco o invece siete anche voi in crisi economica?

Qui c’è un’altra direttiva che non funziona. Priolo ha la disponibilità di 30 milioni di euro che tuttavia non può spendere per il patto di stabilità. Su questo siamo in guerra col governo regionale. Noi riteniamo che il patto di stabilità non debba funzionare per i comuni che hanno buone disponibilità di spesa. E’ un non senso. Priolo ha duemila problemi, ha i soldi, ma non li può spendere. Una follia bella e buona.

Veniamo ai problemi che supponiamo riguardino il lavoro e più genericamente la qualità della vita

Intanto diciamo che tutto parte da un disegno criminale che si propone di eliminare tutte le amministrazioni locali, un disegno fatti di leggine inutili, di cavilli burocratici insopportabili, di prescrizioni assurde. Detto questo facciamo pure il punto sulle famiglie e sul lavoro a Priolo.

Praticamente ogni giorno ti trovi a fare i conti con disoccupati, malati che non si possono curare, famiglie che non riescono a mantenere i figli..

Esatto, il quadro è questo. Priolo è un comune composto da disoccupati, tossicodipendenti, ex detenuti, di persone colpite da tumori, di bambini colpiti da tumori, non raccontiamo fesserie, la realtà è questa ed è un quadro allarmante..

Da qui il “chi me l’ha fatto fare” detto all’inizio?

No, quello è stato solo un attimo di sconforto. Ho l’esperienza e l’autorevolezza per gestire anche una situazione così precaria e mi sto dando da fare per trovare i giusti rimedi.

Anche per il lavoro?

Partendo dal principio che Priolo è un comune morto, senza risorse lavorative, ho chiesto a tutte le aziende di Priolo e della Provincia di assumere solo lavoratori di Priolo e della provincia. Poi insieme ad altri sindaci nelle nostre stesse condizioni stiamo elaborando una serie di proposte operative.

Ultima domanda personale. In pratica, visto quello che sta emergendo, è stato il Sistema Siracusa..

A farmi fuori alla Regione? Certo! A giorni sarò sentito su questo insieme ad altri ex deputati regionali siracusani. Ovviamente non potrò ritornare all’Ars perché quella legislatura è finita, ma certamente mi spetterà un congruo risarcimento danni. A causa delle elezioni suppletive ed altro infatti non ho subito solo la beffa del sistema Siracusa, ma anche problemi e danni fisici.