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EZECHIA PAOLO REALE: CARO DOTTOR GUGLIELMO, IN CONSIGLIO COMUNALE DECIDE IL PRESIDENTE E NESSUN ALTRO

Scrive Ezechia Paolo Reale: Rispondo pubblicamente alla lettera aperta indirizzatami da Ezio Guglielmo.
Caro dott. Guglielmo, non entro nel merito delle sue libere scelte elettorali anche se non riesco a ravvisare coerenza nell’operato di chi ha proposto una candidatura a Sindaco ed una lista in dichiarata ed aperta contrapposizione all’operato della precedente Giunta, in particolare in relazione alle politiche di sviluppo del centro storico, per poi andare a sostenere e sedere accanto proprio a coloro ai quali a parole si contrapponeva fortemente.
Anzitutto, devo correggerla sul contenuto del mio intervento nel Consiglio Comunale del 7 agosto. Io non ho argomentato in alcun modo sulla questione della ineleggibilità del Consigliere Ansaldi, limitandomi sul punto ad esprimere il mio convincimento personale attraverso il voto, pur consapevole che si tratta di una questione giuridica sulla quale si può giungere a conclusioni diverse da quelle che sembrano ovvie dalla semplice lettura della norma.
Il mio disaccordo con il segretario generale dell’Ente è stato, infatti, limitato all’interpretazione dallo stesso offerta del voto espresso dall’aula ed è stato motivato dall’esigenza di salvaguardia delle prerogative istituzionali del Presidente del Consiglio Comunale, unico soggetto al quale compete la proclamazione dell’esito del voto, al quale non può sostituirsi il segretario d’aula, qualunque sia la sua preparazione e competenza personale.
Sulla specifica questione alla quale lei si riferisce nel richiedere pubblicamente il mio parere voglio richiamare la sua attenzione sul fatto che ho già dato risposta sui social network ove altri soggetti, impegnati durante la campagna elettorale a sostegno dell’attuale Sindaco della città, hanno proposto negli stessi identici termini e con le stesse parole da lei utilizzate la stessa domanda, tanto da far ritenere che si tratti non tanto di curiosità tecniche quanto di precisa strategia tesa a porre in dubbio l’operato di un’istituzione, il Consiglio Comunale, che non appare essere sotto il dsiderato controllo della propria parte politica.
Nonostante questo, ripeto con piacere quanto già esposto sui social network.
L’ordine del giorno del Consiglio Comunale, quale ricevuto da tutti i Consiglieri Comunali e predisposto dal Presidente del Consiglio Comunale uscente, prevedeva non solo l’esame delle condizioni di eleggibilità dei Consiglieri Comunali, ma anche la “convalida ed eventuale surroga”. Ciò che, infatti, è stato posto ai voti, come previsto dalla legge, è stata la proposta di convalida della proclamazione degli eletti.
Per 31 dei 32 consiglieri proclamati eletti dall’Ufficio Elettorale Centrale il voto d’aula unanime è stato, infatti, “si” e, quindi, la loro elezione è stata convalidata.
Per Giuseppe Ansaldi, invece, si è provveduto, come da lei ricordato, ad una votazione separata, ma solo perchè il presidente dell’Ufficio Elettorale Centrale, che come lei conosce è anche il Presidente del Tribunale di Siracusa, aveva trasmesso per competenza al Consiglio Comunale un esposto, sottoscritto da uno degli assessori designati di un candidato sindaco che oggi siede sui banchi del governo della città, nel quale venivano sollevati dubbi sulle condizioni di eleggibilità di tre candidati.
Due di tali candidati, però, non avevano ricevuto il numero di preferenze necessario per essere proclamati eletti e, quindi, il Consiglio Comunale non ha dovuto occuparsi della loro posizione.
Giuseppe Ansaldi, invece, è stato proclamato eletto e, quindi, il Consiglio Comunale, come previsto dalla legge, ha dovuto pronunziarsi sulla convalida della sua proclamazione/elezione in base alle notizie ed ai documenti forniti dall’autore dell’esposto e ripresi in aula da alcuni Consiglieri Comunali.
Come da lei ricordato, la proposta di convalida della proclamazione/elezione di Giuseppe Ansaldi, diversamente da quella di tutti gli altri eletti, non ha raggiunto il numero di “si” necessario e sufficiente per la sua approvazione, numero che lo Statuto ed il Regolamento fissano nella metà più uno dei presenti e, quindi, nella specie, essendo presenti 32 Consiglieri, in 17.
La proposta di convalida non è stata, pertanto, accolta e si è proceduto alla surroga con il primo dei non eletti della stessa lista.
Nessun caso, quindi, e nessun precedente pericoloso. La proclamazione dell’esito del voto è stata, a mio parere, pienamente conforme alle regole stabilite da Statuto e Regolamento e tutte le successive proposte di delibera per ottenere l’approvazione dovranno raggiungere la metà più uno del numero dei presenti, astenuti compresi, come chiaramente indicato nello Statuto e nel Regolamento da lei stesso richiamato.
E tale conclusione dovrebbe essere chiara a tutti, se solo tutti avessero chiaro, prima di prendere posizione, il quadro giuridico nel quale ha operato il Consiglio Comunale e, in particolare, il contenuto della proposta che è stata posta in votazione, identico per tutti i Consiglieri Comunali.
Per 31 di essi la convalida è stata approvata all’unanimità con 31 “si”; per uno di essi la convalida non è stata approvata, avendo ricevuto solo 14 “si” su 32 presenti. Tenga conto che tale esito non sarebbe mutato anche se i 3 Consiglieri astenuti si fossero allontanati dall’aula per evitare che la loro astensione, a termini di regolamento, venisse computata ai fini del quorum deliberativo; in tal caso, infatti, il quorum si sarebbe abbassato a 15 voti su 29 presenti, e, ancora, una volta i 14 “si” non sarebbero stati comunque sufficienti a convalidare l’elezione di Giuseppe Ansaldi.