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GAROZZO VOLEVA RICANDIDARSI, E’ STATO COSTRETTO A SCEGLIERE IL SUO VICE

Giancarlo Garozzo ha vinto, il suo bellissimo e scalpitante cavallo bianco ha fatto il suo dovere. Lui non avrebbe mai rinunciato a candidarsi, non si è mai reso veramente conto di avere contro la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, così aveva preparato anche un opuscolo, un costoso opuscolo per rilanciare il suo marchio. Poi qualcuno gli ha consigliato di lasciar perdere, che non era cosa, per tutta una serie di motivi era meglio puntare sul suo vice, bello, col sorriso sincero, con quei bei capelli ricci. E il vice non ha deluso, ha incantato il popolo e il popolino Sì, lo ha fatto dicendo menzogne, creando nemici che non c’erano, ma ha svolto bene un compito su cui lavorava da tempo. Non sapeva se il capo lo avrebbe o meno candidato, ma ha avuto fortuna, Garozzo gli ha dovuto giocoforza passare il testimone. Se pensiamo ai voti che ha preso nelle periferie viene da piangere. Garozzo che ha distrutto e abbandonato le periferie che vede centinaia di voti premiare il suo vice. I siracusani sono stati colpiti dalla sindrome di Stoccolma (così la spiego ad un ignorante calzato e vestito) ed hanno votato i loro carcerieri, quelli che per cinque anni hanno imprigionato le loro speranze e lo sviluppo della città. Oggi il vice sarà proclamato e sabato s’insedierà al Vermexio. S’insedierà? In realtà dal 2013 ad oggi non si è mai mosso dal palazzo. E’ diventato come casa sua. Via Picherali è come Versailles, la casa estiva. Applausi, giù il sipario.