Politica

ROBERTO CAFISO: I SOCIAL FANNO PRENDERE VOTI, MA VANNO USATI SENZA VANITA’ E ARROGANZA

Roberto Cafiso, la solita campagna elettorale del tutto ipocrita, tutti bravi, tutti buoni?

Bhe, ci si presenta al meglio nel tentativo di piacere. In fondo una campagna elettorale è una passerella, una vetrina per miss, dove apparire al meglio e conquistare consensi. Peccato che nessuno si descriva anche con dei difetti, una sorta di “strabismo di Venere” dichiarato che farebbe guadagnare più voti per simpatia. Nessuno ci ha pensato. La fortuna sono certo  aiuterebbe gli audaci.

Perché la maggior parte dei politici hanno il bisogno fisiologico di mentire? Perché dicono bugie come verità?

Si mente perchè fa parte del gioco. Ma è bilaterale. Il candidato mente sapendo di mentire. L’elettore annuisce sapendo di non credere all’asino che vola. Poi ci sono quelli che si convincono di dire la verità. Perciò risultano persino credibili: sono in buona fede attraverso un meccanismo di auto inganno. Le trappole per il povero elettore sono tante.

Ti ha sorpreso il dietrofront di Garozzo? Ci hai creduto alla necessità del ritorno agli affetti familiari?

Fermo restando che fare il sindaco è dura e farlo con la croce adosso lo è ancora di più, potrebbe anche essere che Giancarlo abbia deciso di starsene in poltrona stavolta. Poi la dietrologia può dire altro: un giro di valzer lo si cede con la prospettiva di ballare ancora e altrove. Non ci sono solo le elezioni nella vita. Che poi a volte, specie in questo clima, ritornano… Ma  da qui rischieremmo di fare illazioni. Meglio non andare oltre.

Se ci hai fatto caso non c’è mai uno scritto, una dichiarazione, una battuta dove Francesco Italia fa il nome di Giancarlo Garozzo. Previdente o furbo. O entrambe le cose?

Francesco Italia ha fatto molto bene il vice sindaco, tanto da sembrare a volte lui il primo cittadino. Diciamo che il passaggio di testimone era nell’aria. Che poi Garozzo venga rinnegato da Italia mi pare un po’ troppo. Sbaglierebbe Italia anche perchè in cinque anni ricordiamo le tante foto sorridenti insieme a Garozzo. Non si tratta di ripudiare, sarebbe un boomerang. Io non lo farei. Credo neppure lui lo farà.

“A Siracusa ci sono tanti problemi che dobbiamo risolvere”. Lo dice Silvia Russoniello candidata dei grillini

La candidata pentastellare dice una cosa un po’ equivoca talmente è ovvia. E poi vorrei conoscere quella città dove non ci sono tante cose da risolvere. Sono certo che la Russoniello dirà anche altro. Non sarebbe stata scelta se fosse tutto così scontato…

Da psicoterapeuta, di cosa ha bisogno subito la comunità siracusana per ritrovare entusiasmo, voglia di scommettersi?

Non serve lo psicoterapeuta direttore. Serve un cittadino che vive Siracusa. Il primo obiettivo credo sia una coscienza civica per far crescere i siracusani a partecipare alla cosa pubblica. La raccolta differenziata è un test per una comunità. Qui si arranca. E’ inutile frustare come somari i siracusani disabituati al senso civico. Vanno accompagnati in tutti i modi. Poi le strade e la circolazione. La seconda va rifondata. Le prime necessitano di investimenti importanti (per tutti via Crispi e la collaterale corso Umberto ), come il sistema fognario. Abbiamo già dimenticato i danni dei temporali solo perchè c’è il sole. Ma questa non è città vivibile, allagata appena piove. Che città turistica è? E poi iniziative nei quartieri periferici sulla legalità. Camper  sanitari fissi con le analisi gratuite ai nulla tenenti e mentre educazione sanitaria ai convenuti, inclusi i vaccini. E poi farei passare, anno per anno,  Santa Lucia in ogni quartiere: per dare lustro anche ai reietti che per il Vangelo sono i figli prediletti da Dio. Ortigia ( l’ho già detto ) ok, ma più sobria, meno Casbah. Ripensare il parcheggio Talete e abbellirlo con box stile giardino d’inverno e rivedere l’assurda  trappola del parcheggio del Molo. Allo sbarcadero pianterei aiuole e direi basta al parcheggio selvaggio delle roulotte. Insomma idee ce ne sono a decine. Ma devi realizzarle a favore di coloro che non si sentono mai pensati. Tarallucci e vino non pagano più. Non ti “compri”  la gente così. La tratti da plebe.

Mi ha colpito un candidato al Consiglio comunale che ha cambiato lista e parte politica in un giorno

Si cambia idea.  Anche San Paolo fu folgorato da Dio nella sua galoppata verso Damasco. Era uno spietato persecutore dei cristiani e diventò Santo. C’è speranza anche per il candidato di cui parli. Al netto dei calcoli, ovviamente…

Strano che fino ad oggi nessuno abbia parlato del nuovo ospedale a Siracusa

L’ospedale di Siracusa è una vicenda trasversale che interessa vari livelli della collettività provinciale e della politica. E’ un tema dove si rischia il flop, per cui parlarne adesso può essere un boomerang. Se dovessi scegliere l’ospedale provinciale lo porrei al centro della viabilità più rapida per raggiungere le eccellenze catanesi, senza delegare per questo agli etnei la mia salute. Ma qui il discorso si fa complesso. Un nosocomio con pista per elisoccorso ed imbocco autostradale veloce. L’Umberto I° potrebbe restare per altro. In questo momento, a bocce ferme, l’ospedale che si avvicina a  questi requisiti  è quello di Avola. Ma è un lungo iter di interessi anche di altro tipo, ovvio. Ma la salute va messa al primo posto.

Chi fra i candidati è in pole position?

Ho tanti amici direttore. Non me lo chiedere. Trovo, e sono serio, che c’è una rosa di nomi di qualità. Chiunque ce la facesse potrebbe far bene perchè ne ha le doti anche etiche. Poi la smania del potere è un virus da tenere a bada con attenzione. E vale per tutti, anche per i più improbi.

I social fanno prendere qualche voto o fanno solo danni a livello interpersonale?

I social fanno prendere voti. Purchè non si usino spot del tipo : quanto sono bravo !  Sui social bisogna operare con contenuti veloci e comprensibili. Frasi corte e succose. Ed allora possono servirti come un comizio, I social utilizzano il linguaggio radio – televisivo. Ma vanno saputi cavalcare, sono convinto. Per adesso c’è una bolgia infernale. Ma sono le elezioni amministrative. Una sagra!