Politica

EZECHIA PAOLO REALE: LA CITTA’ DEL FUTURO DEVE RIPARTIRE DA FIDUCIA, DIGNITA’ E LAVORO

Avvocato Ezechia Paolo Reale, non me ne vogliano gli altri candidati sindaco, credo che si possa obiettivamente affermare che al momento Lei sia il politico di punta di queste Amministrative 2018. Un mare di liste a sostegno, professionalità, competenze, esperienza politica e visibilità pluriennali, una rete estesa di contatti ad un’ottima conoscenza del territorio.

 Il 2018 sarà l’anno del cambiamento politico, anche a Siracusa? Se il Pd perde posizioni, chi è, a Suo avviso, il naturale successore alla guida della città, Centro destra o Movimento 5 Stelle? E perché?

Il 2018 può e deve essere l’anno del cambiamento politico anche a Siracusa. Ma ciò è possibile solo se i siracusani lo vorranno. Solo se i cittadini, cioè, guarderanno al bene della città e al suo futuro. Destra e Sinistra sono categorie politiche del passato e la domanda corretta sarebbe “perchè dovrebbe essere un Movimento 5 Stelle mai presente sui problemi della città? E’ invece giunto il momento di consegnare la guida di Siracusa ad un progetto civico al quale ha lavorato con passione negli anni un gruppo di persone che ha maturato esperienza, stando anche all’opposizione in Consiglio Comunale e, allo stesso tempo, si rinnova continuamente con il contributo di giovani che si mettono in gioco per la prima volta e che portano ad un progetto di città del futuro tutte le competenze, la forza, la passione che solo i giovani di oggi possono avere.

Quali sono le priorità del suo programma e con chi intende realizzarlo? Ha già individuato la giunta?

Il nostro obiettivo è ridare fiducia e dignità alle persone tramite nuove opportunità di lavoro. Per questo è nostro obiettivo recuperare la promozione del territorio e delle sue risorse culturali e ambientali; garantire una tumultuosa crescita della capacità pubblica e privata nel selezionare e fruire di occasioni di finanziamenti regionali, nazionali ed europei che non possiamo più permetterci di ignorare o dimenticare. Dovremo subito dedicarci ai meccanismi di democrazia partecipata che permetteranno ai cittadini di conoscere attivamente e quotidianamente le scelte fondamentali che cambieranno e rinnoveranno il volto della città. E’ sotto gli occhi di tutti che da decenni Siracusa è rimasta ferma. Noi tutti siracusani dobbiamo tornare, inoltre, ad essere una comunità. C’è tutto un tessuto sociale lacerato ed una povertà a cui non possiamo continuare a voltare le spalle. Prendersi cura delle fasce più deboli della popolazione, anziani, bambini e disabili sarà un’altra delle nostre priorità. E, a questo proposito, abbiamo pensato a un concetto rivoluzionario di formazione del bilancio: vengono cioè prima i bisogni fondamentali delle persone e poi tutto il resto. La tutela della salute passa, infatti, anzitutto dalla riprogrammazione dei servizi socio-sanitari e dalla certezza della loro erogazione, per cui faremo in modo che siano i diritti delle persone in difficoltà a influenzare le scelte del bilancio e non il contrario. Infine, punteremo a ridisegnare e riorganizzare la nostra città, ferma da decenni, partendo da periferie, frazioni e località balneari dove tantissime sono le criticità, dal ripristino del manto stradale, al metano ancora inesistente a Cassibile, dall’illuminazione al completamento della rete fognaria. Perché Siracusa è un’unica, grande città. La giunta che collaborerà con me a portare Siracusa nel futuro sarà l’espressione di quanti si sono uniti a me con altrettanta passione e volontà di cambiamento. Escludo giunte tecniche con soggetti che non hanno mai dato ascolto alle esigenze della gente; la rivoluzione che ho in mente richiede scelte politiche forti e, quindi, grande legittimazione popolare. Competenza ed alto senso morale, ma anche esperienza politica saranno i requisiti richiesti ai miei collaboratori in Giunta.

Cosa risponderebbe a chi afferma che “c’è bisogno di gente nuova” o di “non votare politici di lungo corso”?

Penso che ci sia semplicemente bisogno di gente competente e onesta. E che l’esperienza non possa essere sostituita solo dalle buone intenzioni.  Risponderei a chi molto superficialmente fa queste affermazioni, ma che si guarderebbe bene dal rivolgersi a gente nuova o priva di esperienza se avesse un delicato problema personale da risolvere, di ricercare la giusta miscela tra i politici di esperienza che si sono sempre dedicati al bene delle persone e del territorio e non agli interessi personali o di una ristretta elìte e chi aspira ad esserlo ed arricchisce il suo fresco agire politico con le competenze e la passione necessarie a governare una città bellissima e dalle tante potenzialità come Siracusa.

Torniamo alle liste a sostegno della Sua candidatura, credo che ne abbia incassato addirittura otto. Punto di forza o fattore di debolezza interna? Mi scuso, riporto solo osservazioni gratuite, ascoltate in giro.

Il punto di forza è sicuramente la capacità di un progetto evidentemente capace di ridare fiducia e speranza a larga parte della città che su di esso si è compattata. Alle liste civiche che avevano tentato 5 anni fa sotto la mia guida di contrastare l’ascesa di un nuovo che sapeva già di vecchio e che ha dimostrato poi tutti i propri limiti si aggiungono oggi forze politiche tradizionali che hanno letto in quel progetto, oggi maturato e rinnovato, una concreta speranza per la città ed hanno anteposto la scelta del bene comune agli interessi di parte.

La grande forza numerica della coalizione che mi sostiene potrebbe essere vista come fattore di debolezza interna solo in una vecchia logica politica che non ci appartiene, e cioè laddove la scelta unitaria fosse fondata su calcoli elettorali da parte di forze aventi obiettivi e programmi diversi. Anche sotto questo profilo, però, posso anticipare una novità significativa. Nessuna delle otto liste presenterà un proprio programma perchè tutte hanno partecipato alle proposte che io, come candidato Sindaco, offrirò alla mia città. Ognuna delle otto liste ha contribuito ad arricchire e condividere il programma sin dalla fase della sua elaborazione e, pertanto, ciascuna di esse presenterà lo stesso identico programma del candidato Sindaco, proprio per sottolineare unitarietà assoluta di intenti nel perseguimento del bene comune. Chi spera, quindi, che la grande compattezza dimostrata dalla coalizione che mi sostiene possa divenire un fattore di debolezza interna è ancorato a vecchie logiche che abbiamo abbandonato ancor prima di partire; forse è semplicemente la malevola illusione di chi non ha la forza di contrastare il sempre più consistente e crescente consenso intorno alla nostra proposta di città del futuro ed alla mia candidatura.

Conta di vincere al primo turno? In caso di ballottaggio, chi vorrebbe sfidare e perché?

Si. Mi piacerebbe vincere al primo turno, e credo che si stiano creando tutte le condizioni per ottenere questo successo. Sarebbe un importante segnale di coesione e di consenso verso il nostro progetto e di fiducia sulla mia persona che mi permetterebbe maggiore decisione e libertà nella realizzazione del programma comune. Per essere Sindaco della mia città dovrò dimostrare di avere maggiore consenso di ogni altro candidato e, quindi, l’avversario di un eventuale ballottaggio mi è del tutto indifferente: non chiedo infatti di diventare Sindaco contro qualcuno, ma per la mia città e, conseguentemente, per ottenere i necessari consensi non conto sull’incapacità dei miei avversari, ma sulla qualità del mio progetto e sulla credibilità ed affidabilità della mia persona.

Ringrazio l’avvocato Reale, salutandolo con una considerazione: la trasparenza, l’onestà, il fair play e la competenza, nella vita di tutti i giorni come in politica, sono valori insostituibili e senza tempo.

Carmen Perricone