DE PASQUALE UGL: PER LE CARENZE DI PERSONALE, A RISCHIO LA SICUREZZA NEL CARCERE DI CAVADONNA
Rep: Il segretario nazionale dell’Ugl PP ha scritto una lettera al capo del dipartimento nazionale dell’amministrazione carceraria evidenziando i rischi di sicurezza che corre il carcere di Siracusa per mancanza di personale. Ecco il testo:
Egregio Capo del Dipartimento, il DM 2 ottobre 2017 prevede, presso il penitenziario di Siracusa, 4 funzionari, 19 ispettori uomini, 1 ispettore donna, 22 sovrintendenti uomini, 1 sovrintendente donna, 189 agenti/assistenti uomini e 7 agenti/assistenti donne, per un totale di 243 poliziotti penitenziari. Il suddetto decreto, come è noto, non
rispecchia la realtà degli istituti penitenziari ma, ad avviso dell’Ugl Polizia Penitenziaria, sarebbe soltanto un’operazione politica di un Governo che ha solo sottratto risorse umane alle forze di polizia, in particolare al Corpo di Polizia Penitenziaria.
Nel predetto carcere sono presenti circa 700 detenuti, gestiti, di fatto, da 178 poliziotti penitenziari impiegati nei vari turni. Tuttavia, al danno si aggiunge la beffa perché di queste 178 unità, 19 sarebbero distaccate o in missione o in altre sedi, quindi il dato reale del personale presente sarebbe ancora inferiore. Secondo alcune correnti di pensiero del Provveditorato, il carcere di Siracusa, alla luce del nuovo decreto ministeriale, non registrerebbe una grave carenza di personale.
L’Amministrazione, secondo l’Ugl, commetterebbe un grosso errore se nella gestione di circa 700 detenuti, prendesse in considerazione anche le 64 unità impiegate presso il Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti che, ovviamente, non operano all’interno del predetto istituto penitenziario. Questa situazione, se non affrontata in tempi brevi e con provvedimenti concreti, non solo potrebbe compromettere la disciplina e la sicurezza del carcere ma anche l’ordine pubblico. In attesa che il nuovo Governo possa rivedere le piante organiche della Polizia Penitenziaria, l’Amministrazione può da subito distaccare presso il predetto penitenziario circa 50 unità, salvo ogni provvedimento utile che la stessa riterrà opportuno per garantire i livelli di sicurezza che, ad oggi, sembrerebbero al limite. In assenza di provvedimenti concreti, questa O.S. sarà costretta, suo malgrado, a proseguire con le proprie azioni di protesta già iniziate con la manifestazione del 14 marzo scorso, prevedendo un sit-in
davanti alla Prefettura di Siracusa e ogni altra iniziativa pacifica a tutela dei diritti delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria.
IL SEGRETARIO NAZIONALE
(Alessandro De Pasquale)