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MARIKA CIRONE DI MARCO: ALL’ARS UN NOVELLO RODOMONTE VUOLE ABOLIRE LA PREFERENZA DI GENERE

Rep: Poffarbacco! un nuovo Rodomonte si aggira all’Assemblea Regionale Siciliana contro la doppia preferenza di genere .Rotea nell’aria un asso di bastone , il solito: essere la doppia preferenza di genere causa del controllo sul voto e del voto di scambio. A parere di questo sciabolante cavalleggero, Satana si nasconderebbe sotto le gonnelle delle perfide candidate ai consigli comunali ,truccando i risultati elettorali e dileggiando la democrazia . L’ordine di scuderia che corre tra gli scranni e’: 1)abrogare gli articoli della legge reg. n.8 / 2013 , che hanno consentito per la prima volta nella storia! al 30% delle elette di rappresentare i loro concittadini ; 2)vendicare l’onta della sconfitta subita in Aula nell’agosto 2016 , quando un manipolo di Savonarola provo’ , a due anni di distanza dalla sua approvazione e nella stessa XVI legislatura, a cancellare la norma . Ricordo ancora come ci contammo in Aula : 36 contrari, 33 favorevoli, 1 astenuto, mentre le associazioni femminili presidiavano la seduta .A leggere le cronache di questi giorni viene da chiedersi se il Rodomonte nostrano è un impenitente distratto o e’ vissuto all’estero : come pensa di far dimenticare all’elettorato che il controllo sul voto e il voto di scambio si alimentano di un ricco campionario di espedienti che vanno dalla scheda ballerina alle schede votate secondo un ordine o ancora di un noto corollario di pacchi della spesa , buoni benzina , bollette della luce , promesse di posti di lavoro e promozioni, corsi di formazione ….vizietti italici di cui sono ricche le cronache giudiziarie ?Non e’forse questo il problema presente da sempre? io credo di sì. Non la doppia preferenza di genere . Peraltro ,non è’ questo il momento di avere cedimenti in materia di promozione della parita’.Nonostante i passi in avanti ,siamo lontani dalla metà : sono quotidiani gli insulti sessisti rivolti alle rappresentanti istituzionali e alle donne di governo, permangono gli stereotipi discriminatori, impressionante e’ il numero dei femminicidi, incolmato rimane il gap di occupazione , salari, carriera . Si pensi ad altro , ci si dedichi a migliorare la qualità della vita dei siciliani , si adottino misure di sostegno alle famiglie e ai giovani.Mi auguro che un tale ingiustificabile salto indietro sia contestato da quanti/ quante nei partiti, nelle associazioni, nelle istituzioni ,a destra ,al centro e a sinistra ,hanno sincera sensibilità democratica , che l’ANCI intervenga autorevolmente ,
che le consigliere dei 390 comuni siciliani presentino nei singoli consigli ordini del giorno che chiedano il ritiro della proposta di legge.
Marika Cirone Di Marco