Politica

ARCIGAY PRENDE LE DISTANZE DA STONEWALL SUL CASO AUGUSTA: QUESTE LOGICHE “POVERE” CI SONO ESTRANEE

Dichiarazione del presidente di Arcigay Siracusa Armando Caravini in merito all’aggressione del giovane ad Augusta

Un chiarimento sulla vicenda di Augusta, un chiarimento che ritenevamo non fosse necessario ma che invece purtroppo lo è per ragioni che non stiamo qui a definire volendoci estraniare a talune logiche abbastanza “povere”.

  1. riteniamo serio e corretto raccontare la storia NON sulla base dei “pare” o “sembra” ma solo sulla constatazione reale dei fatti sui quali ancora non disponiamo di elementi validi che solo l’autorità inquirente potrà fornire. Ciò sia in ossequio alla buona pratica deontologica di fornire elementi reali e non presunti, sia per evitare, come bene ha sottolineato Maria Vittoria Zaccagnini, il pericolo di gridare al lupo quando questo non c’è e risultare impreparati quando invece appare davvero.
  2. mai abbiamo pensato ovviamente di “difendere l’onore” della eterosessualità della vittima, concetto questo a noi del tutto estraneo e che lascia a noi “l’amaro in bocca” per la voluta distorsione che se ne è voluta proporre per piccole ragioni strategiche che come sempre caratterizzano chi se ne assume la paternità;
  3. volendo restare ai “sembra” e “pare” risulta che l’aggressore si sia reso autore in passato di analoghe aggressioni a danno anche di donne e non perché “non conformi, nel vestire, nel parlare, nell’atteggiarsi” ma solo per una sua instabilità mentale;
  4. è evidente a tutte e tutti che anche solo il ricorso a termini qualificanti in orientamento sessuale o di qualunque genere costituisce una aggravante e farebbe rientrare la violenza da bullismo in violenza di natura omofoba. Questo è più che evidente e ringraziamo chi lo ha voluto ricordare ad ad abundantiam;
  5. la prudenza che intendiamo praticare scaturisce da passate esperienze che hanno, in alcuni casi, clamorosamente smentito l’allarmismo creato, e che spesso ha generato, con la sua superficialità, più un danno che una reale tutela della nostra comunità, nonché attirato reazioni contrarie da parte dei diretti interessati e dai loro familiari.

Atteniamoci, pertanto, alla prudenza e alla veridicità dei fatti come forniti da chi ne ha facoltà e lasciamo eventuali acrimonie strumentali a coloro che se ne nutrono.

Noi continueremo la nostra battaglia contro l’omofobia, il bullismo e la violenza in generale con la determinazione e la  serietà che ci distingue.