Politica

PATTI RISPONDE PER LE RIME AL MARCHESE DI GRESY: PER LA PILLIRINA LEI NON HA NESSUNA CONCESSIONE EDILIZIA. TUTTO IL RESTO E’ FUFFA

Rep: “Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’! (cit. Lucio Dalla)
Oppure.
E che è? Qua pare che ogni cosa uno non si può muovere, e questo e quello, pure per te, oh! (cit. Benigni e Troisi)
O ancora.
Veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila lire…(cit. Totò e Peppino)

Leggendo la “lettera aperta” del signor marchese DiGresy volevo trarre spunto da cotanti riferimenti bibliografici, ma poi pensandoci e ripensandoci, perché scomodare il fior fiore dell’intelligenza italiana per una barzelletta del genere.
Entro subito nel merito.
Perché signor Marchese non ci racconta come mai ha scelto di investire i “suoi” soldi a Siracusa, perché sono soldi “suoi”, non è vero? Chi lo ha portato qui e chi doveva tutelarlo nei suoi investimenti? Perché non si è informato prima su quali “appetiti” naturalistici potevano esserci su quei terreni? Più volte mi è capitato di rivolgermi nei suoi confronti come di uno che è stato truffato, ma non da chi ha esercitato un legittimo diritto alla tutela del bene comune e alla tutela del paesaggio e del creato, ma da chi doveva garantirle un “investimento sicuro”, da chi ha usato il territorio come merce di scambio elettorale. Lei, mi correggerà se sbaglio, è vero che ha anche acquistato dei terreni fronte mare, totalmente inedificabili, al prezzo di terreni edificabili? Ma un imprenditore della sua portata, con la sua esperienza, con il fior fiore dei consulenti che si ritrova, come mai ha stipulato gli atti di acquisto senza nessuna clausola rescissoria? Come mai non ha proceduto alla stipula di preliminari e solo dopo aver ottenuto le regolari concessioni formalizzava l’acquisto? Perché lei le concessioni non le ha, lei ha solo una disposizione di piano regolatore che non le garantisce nessun diritto acquisito. Quel piano regolatore che è stato calcolato su un incremento dei cittadini nei 10 anni di attuazione di 40.000 unità e che già dall’anno successivo vedeva decrescere i cittadini siracusani di almeno 1.000 unità, quel piano regolatore che prevedeva ben 8 villaggi turistici sul territorio comunale, insomma quel piano regolatore un po’ troppo sovradimensionato e che una volta cambiate le previsioni doveva necessariamente essere modificato. Signor Marchese giustamente lei ritiene di essere risarcito e sta perseguendo tutte le strade necessarie per ottenerlo, ma è bene chiarirlo, non con i soldi dei siracusani. Sta aggredendo giustamente tutti gli atti amministrativi che a suo dire la stanno danneggiando e che dovrebbero essere difesi da chi ora amministra la città e che forse ha cambiato idea. Le posso ricordare che sui suoi terreni gravano una moltitudine di vincoli che sono stati semplicemente “raccolti” nel Piano Paesaggistici e nell’istruzione della Riserva. A tal proposito vorrei ricordarle che mettere in “Riserva” un territorio serve a proteggerlo dagli esseri umani proteggerlo dall’antropizzazione selvaggia degli ultimi anni, quindi meno gente passerà sui suoi terreni meglio sarà per la biodiversità.
Tralascio di rispondere al suo appello al filantropo mi ha fatto troppo sorridere.
Un ultima cosa, io se avessi avuto prova di un’estorsione non avrei perso un attimo di tempo e sarei corso a denunciarla in Procura, ma forse qualche suo zelante consulente ha pensato bene che doveva muoversi sul campo della mera comunicazione mediatica perché fa più scena!
A proposito di comunicazione, come mai non ci chiarisce una volta per tutte chi ha usato i suoi computer per stalkizzare padre Rosario Lo Bello? Sarebbe bello saperlo anche per eliminare ogni dubbio sui suoi illustri soci!
Ah il prossimo caffè al bar del Duomo lo pago io, stia sereno!
Giuseppe Patti
Responsabile Nazionale
Legalità ed Ecomafie
Federazione Dei Verdi