Politica

SALVO FERLITO: GRILLINI ALLA CANNA DEL GAS, SANNO DI NON FARCELA E SI AGGRAPPANO SUI VETRI

Salvo Ferlito, parliamo di politica. Claudio Fava, la mia impressione è quella che sia sempre candidato, almeno da quattro o cinque lustri a questa parte.

Fava, come Grasso, insistono su di un registro politico vecchio di vent’anni. Il primo è un buon giornalista che decide di far politica, sull’onda della memoria del padre. Il suo gioco si basa sfruttando le contraddizioni dello status-quo, tipico dei poseur da rivoluzione caffetteira. La sua insoddisfazione equivale alla sua esistenza in vita, confermando la formula alchemica dei Rolling Stones, miliardari felici col loro: “I can’t get no satisfaction”. La rottura è fine a sé stessa, ma è anche incapace di fare altro che sopravvivere. Da qui il suo ruolo di oppositore per tutte le stagioni, eterno candidato. Rimarranno in vita questi mostri del vecchio mondo ancora per un po’, ma poi spariranno. Ancora siamo fermi lì, alla profezia di Antonio Gramsci: quel vecchio mondo che non è disposto a lasciare spazio ad un nuovo immaginario politico che ancora stenta ad emergere.

Giovanni Cafeo perse con Marziano le famose o famigerate elezioni regionali suppletive. Questa volta come finisce?

La scomparsa delle salsicce dai festival dell’Unità ha segato intere generazioni di comunisti onesti. Renzi e Cafeo, ad esempio, non hanno sudato dietro i carboni accesi della macchina proletaria, cosa è avvenuta nella vita di Marziano, dandogli quel plus di appartenenza e veracità politica. Ma questa patente di autenticità non so se ancora corrisponde con l’elettorato del PD in provincia di Siracusa.  In questi ultimi anni è successa in tutta Italia una trasformazione antropologica dove la componente bianca ha fatto fuori le ultime riserve dei rossi, quelli della base operaia. Marziano e Zappulla confermano l’Ottocento siracusano: è l’operaismo che resiste nonostante la mutazione dei tempi. Penso ai baffi di Sanfilippo, di Consiglio, di D’Alema, di Raiti, di Fai. Penso a tutti i baffi del PCI appesi nella bacheca dei ricordi.

Assisteremo quindi a qualche novità? Il bianco Cafeo prevarrà sull’ex rosso Marziano? Francamente è molto difficile da prevedere. Tutti e due sono accomunati dalla partecipazione a due esperienze di governo fallimentari. Marziano da assessore uscente arriva alla prova elettorale come di fronte ad un bivio: sarà tutto quello che ha fatto per il territorio a portargli consensi oppure tutto quello che non ha fatto Crocetta a fargli perdere voti? Bella sciarada, no? Se per Marziano c’è un bivio pericolosissimo, per Cafeo un doppio salto mortale: fino a che punto le sue disavventure con Garozzo potranno essere determinanti per perdere i consensi o piuttosto la componente “Bianca” è forte e tonica comunque in provincia di Siracusa?  Poi tutto dipende anche dagli andamenti della campagna per la presidenza. Il PD continua ad essere ben organizzato — eredita l’apparato organizzativo del PCI, sindacato e DC – ma dopo il flop di Crocetta e la uscita della sinistra sinistra risulta molto indebolito.

Per quale motivo si ricandida Giambattista Coltraro?

Certo, ti chiedo per quale motivo?

Sindaco e intera giunta del Pd che fa la foto con il candidato Cutrufo, tutti del Pd e votano il partito di Alfano?

Siamo di fronte agli eccessi di fantasia aretusea e  ad una mancanza strutturale di realismo. Garozzo quando fu eletto non stravinse, anzi se si fossero fatte le scelte, che io avevo suggerito e per le quali avevo lavorato,  forse oggi avremmo dovuto fare il bilancio dell’amministrazione di Ezechia Paolo Reale. Cinque anni fa Progetto Siracusa perse per qualche migliaio di voti. Adesso pensate che il candidato di Garozzo possa battere Vinciullo? Io penso che da questa esperienza amministrativa la componente Garozzo del PD ne sia uscita ancora più indebolita e non in grado di mandare un deputato a Palazzo di Orleans.  Vedremo tra poco se ho ragione.

Ogni giorno mi arrivano messaggi dei grillini con la scritta “fai girare” dove si parla dello splendido Di Maio, del fantasmagorico  Figo. Un avvilimento o cosa?

Disperazione, sanno di non farcela e sono alla canna del gas. Stanno cercando di aggrapparsi sui vetri.

Gennuso, Zappalà, Bandiera. La tua smorfia?

Difficile da prevedere. Siamo di fronte a tre classici serbatoi di voti. Ma chissà, direi Bandiera, giusto perché dovrebbe riuscire a catalizzare il voto di Forza Italia. Zappalà è un osso duro, ma non so oggi fino a che punto. Inoltre vorrei capire: se questa classe dirigente provinciale di Forza Italia non è in grado, se non di garantire,  almeno di contribuire per ottenere un seggio per il suo coordinatore la vedo malino.  Per quanto riguarda Gennuso, i dubbi sono relativi alla lista: avrà la forza di esprimere il seggio?

Il facsimile di Vinciullo in un manifesto funerario. Che succede?

Che siamo ad una poltrona per due, e i cafoni che hanno realizzato questa bravata si sono fatti male i conti. Se c’è un seggio in quella lista è per Vinciullo. Nella piena tradizione della cabala dei sogni: la morte gli allunga la vita.

La nuova dinastia politica è quella dei Cannata di Avola? Il sindaco rieletto con votazione bulgara, la sorella oggi in piena corsa per diventare deputato regionale

Il sindaco di Avola è biologicamente e per dati di fatto, nel pieno della sua carriera politica. Certo questa idea di avere due della stessa famiglia in politica non è certamente il massimo dell’eleganza, ma a Siracusa e in Sicilia abbiamo a tal proposito una discreta tradizione di familismo – amorale? -.

Da noi siamo sempre un po’ ugonotti…

Non sono scesi in campo né Zappulla né Princiotta

Non sono interessati, alla fine voteranno qualcuno in gran segreto giusto per “testarsi”, ma uno pensa alle politiche e l’altra alla poltrona di sindaco. Ambedue per farcela hanno praticamente bisogno di “tutti” quindi a questo giro si tirano fuori.

Antonello Rizza, a chi lo paragoneresti?

Uno senza vergogna, ma non per colpa sua. Penso al danno che è riuscito a fare Berlusconi e la sua noncuranza per la legalità. Un vero fuoco amico per un onest’uomo come Musumeci. Casi come quelli di Rizza andavano controllati dai partiti. E già i partiti! Con Berlusconi i partiti sono diventati ditte individuali, dove quando va bene i seggi sono messi all’asta e quando va male, nel caso di Grillo, i politici sono dei dipendenti stretti da contratti capestro e da penali vertiginose. Dopo vent’anni di insistenza siamo arrivati alla costruzione di un nuovo codice trans-etico: i senza vergogna. Un male endemico che colpisce un po’ tutti. I deputati si comprano e mutano le maggioranze. Berlusconi li compra coi soldi e Renzi col potere. Gli inquisiti e condannati  impunemente la fanno da padrone nel mondo politico. Ma adesso viene colpito dal virus dei “senza vergogna” anche un certo mondo di “opinione” che prima sembrava indenne. Assistiamo ad tipo di avventurismo che in passato, con una stampa dal livello di analisi di gran lunga superiore da quella odierna e le strutture di partito ancora in vita, non riuscivano a “passare”. Mi riferisco a Grasso che viene additato come eroe nazionale dopo essersi dimesso dal gruppo del PD a causa del suo “sdegno” per la nuova legge elettorale. Come se lo stesso presidente del Senato non avesse approvato in un giorno ben quattro  mozioni di fiducia relativa a quella stessa legge. Forzatura che ha consentito l’approvazione di un sistema elettorale  iniquo e incostituzionale. Ci ricorderemo per sempre di Grasso, della Boldrini e di Gentiloni per la porcheria del Rosatellum. La cosa peggiore è che la sinistra sinistra acclama l’ex magistrato come leader. Questo mi sembra anche troppo. Ma ancora deve arrivare lo ius soli…