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SAMANTHA P. FA OUTING E RISPONDE ALLA MOGLIE DI ANTONELLO RIZZA: SVELATO IL MISTERO ORMONALE ED ESOTERICO DEL PUNTO 5°

Samantha P. fa outing e risponde alla moglie di Antonello Rizza
SVELATO IL MISTERO ORMONALE ED ESOTERICO DEL PUNTO 5°
“Vero, passai da Satana, ero disposta a tutto ma a ‘quello’ no!”
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Perfino Simona Princiotta, donna di mondo e secondo alcuni anche satanica, s’è allarmata: cosa vorrà dire la moglie di Antonello Rizza, candidato alle Regionali di Forza Italia in quella sua lettera finto-ironica. La Simy aveva colto subito il punto 5°, una sottile parafrasi di “punto G”, stigmatizzando su feisbuc e tutto in maiuscolo “QUESTA DONNA DAI CAPELLI VARIOPINTI CHE EVIDENTEMENTE HA CONFUSO IL MARITO CON BANDERAS”.
Ora – a parte la sconveniente deriva intrapresa dal bell’Antonio da quando consola le galline abbandonate dai galli negli spot del mulino bianco – il tema è serio e anche questa volta grazie a Strummer (che noi, come sapete, “giornalisti siamo”, al plurale come il Papa e il Mago Othelma) potrete comprendere l’arcano che si cela dietro quelle parole.
Ma andiamo con ordine. Corre voce sui social che la moglie di Rizza (ex sindaco di Priolo e attuale indagato per varie cosette, frutto evidente della congiura della magistratura politicizzata contro di lui) abbia mandato un messaggio “random” ai potenziali elettori e alle potenziali elettrici (e non solo) del marito. Eccolo.

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Vi prego NON LO VOTATE!
E per inseguenti validi motivi che vi elenco di seguito:
1º- Infastidirebbe troppo i suoi avversari politici e vi lascio immaginare cosa non farebbero per “tagliargli la testa”;
2º- Ci metterebbe lo stesso impegno e la stessa testardaggine messi nel portare avanti progetti comunali, ma a livello regionale;
3º- Rappresenterebbe fin troppo bene le ns problematiche territoriali, ricercando le possibili soluzioni e sono certa che le troverebbe pure;
4º- Non venendo eletto quieterebbe FINALMENTE gli animi di tutti quei demolitori d’immagine che vivono costantemente sui social e che si sono abbassati a fare e dire, con modi leciti/illeciti, tutto ciò che era possibile e che il loro animo gli ha ispirato;
5º- CALMEREBBE GLI ORMONI DI TUTTE QUELLE DONNE CHE, PUR DI ACCAPARRARSI UNA POSIZIONE NELLA SOCIETÀ, SAREBBERO PASSATE ANCHE DAGLI UFFICI DI SATANA, PRIMA DI PRESENTARSI AD UN APPUNTAMENTO CON MIO MARITO;
6º e ultimo- Fareste un grande favore alla Famiglia, che ne guadagnerebbe in serenità.

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Fin qui la signora, ma ecco che quella frase sibillina acquisisce pregnanza “faustiana” nella lettera che Samantha P. ci ha inviato perché rendessimo pubblico il suo travaglio demoniaco. La pubblichiamo non senza inquietudine, come sempre quando si entra nella sfera del soprannaturale, quando si evocano forze oscure. Ecco Samatha P.

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Spettabile Strummer,
mi rivolgo a lei perché è l’unico che sono certa pubblicherà questo mio sfogo, lei pubblica sempre le cose inverosimili e quindi non si farà specie di questo mio confessamento.
Io sono una ragazza per bene. Insomma quasi sempre. Ma il destino è stato cattivo con me. Sono stata assunta al Priolo da un supermercato e poi mi hanno cacciata perché secondo loro distraevo i clienti tutta scollacciata e le mogli si lamentavano, e le altre cassiere dicevano che facevo un poco la buttana, ma io in estate sento caldo, e in inverno mettono i riscaldamenti forti e mi vengono le quararate anche se sono giovane. Insomma mi sono ritrovata disoccupata e che dovevo fare? Cosa può fare una ragazza per bene al Priolo? Cioè, signor Strummer, al Priolo anche una ragazza per male non ha niente da fare, figuratevi una per bene quasi sempre come me.
Insomma, mi hanno detto, perché non chiedi aiuto all’ex sindaco che è un uomo comprensivo. Io ci ho andata da Rizza ma c’era una fila e tante signore e signorine eleganti che io mi sono sentita un poco zaurda e ho pensato che quello nemmeno mi guardava e me ne sono andata con le lacrime agli occhi. Appena uscita mi ha avvicinato un signore con un pizzetto nero e uno strano modo di guardare. Mai l’avevo visto a questo, e dire che al Priolo ci conosciamo tutti. Mi dice se volevo parlare con Rizza. E io gli dico sì ma c’è una fila e non so se sono all’altezza. Lui mi talìa e dice che può farmelo incontrare, ma devo passare dal suo ufficio a firmare un modulo per la richiesta. Io dico va bene, ma dov’è l’ufficio, al Comune? Vicino mi dice lui. E mi porta in un palazzo che non mi sembrava di aver mai visto, eppure era lì, a due passi dal Comune. Accanto al portone c’è il numero civico, 666, e dire che la strada non mi pareva tanto lunga. Sulla porta un’insegna Sat-Priolo. “Sat” sta per satelliti? Chiedo io. Una specie, risponde lui e chiude la porta alle mie spalle.
Appena dentro sento una puzza di zolfo e quel signore col pizzetto viene circondato dal fumo e quando lo vedo di nuovo si è trasformato in Antonello Rizza che mi parla con una voce che pare uscire da una grotta. Volevi un colloquio con me? Dice. Io sono un poco scantata. Lo guardo bene e mi pare che ha gli occhi rossi illuminati e fra i capelli due cose… minchia, scusatemi, parono corna.
Tu non sei il vero Rizza, gli dico, tu mi pari il diavolo che l’ho visto in un film e ti assomigliava preciso.
Sei una bella ragazza, mi fa lui e si avvicina e mentre mi viene accanto si trasforma, gli esce la coda, le orecchie diventano a punta che somiglia quello di startrex e respira che ha un fiato che pare quello di mio padre quando la sera ha bevuto il vino di Pachino e s’è fumato quel sigarro fituso.
“Che vuoi da me?” gli dico.
“Aiutarti. – mi fa lui – Non vuoi chiedere un favore a Rizza?”
“Si – dico io – tu che puoi fare?”
“Io posso fare tutto quello che voglio – dice lui – hai capito chi sono?”
“Puoi farmi dare da Rizza quello che gli chiedo?”
“Certamente ma ci vuole una contropartita” risponde lui e si avvicina e mi guarda con quello sguardo diabolico.
E me lo immaginavo, tutti uguali gli uomini, anche se sono diavoli.
“Sono una ragazza seria io” – dico per darmi un contegno anche se mi ricordo un giornaletto di mio fratello di una che si chiamava Zora la vampira e che, insomma, il diavolo non era da buttare via in certe occasioni.
“Ma che hai capito? – mi fa lui – non conosci il Faust?”
“Fausto chi? Pulvirenti? Rossitto? Giarratana? Se non mi dici il cognome come faccio a dirti se lo conosco”?
“Marlowe, Goethe, il patto sull’anima? Ne sai qualcosa?” – Dice il diavolo che ovviamente essendo demonio dice cose senza senso.
“Senta signor Satana – gli dico io – vediamo che dobbiamo fare? Ma le cose del patto devo farle con lei o con Rizza? Cioè lei parla per sé o gli fa il ruffiano a quello?”
A questo punto quello si allontana, fa tutto fumo come prima e torna il signore col pizzetto.
“Lei pensa a una contropartita sessuale?” mi fa.
“A me i maschi non è che mi chiedono di fargli la spesa, signor Satana, che si crede lei? Avanti non perdiamo tempo. Io ho bisogno di un posto, al comune, in una ditta, fate voi. Se mi devo sacrificare lo faccio, ma senza chiedere cose vastase, manette, fruste, che ste cose non mi piacciono”.
“No – mi dice lui – il patto è che io, Satana in persona, le procuro il posto se lei vota alle Regionali per Rizza che si candida con Forza Italia”.
Minchia e che fu. Persi la testa. Ve lo ricordate il film quello dell’esorcista? Ecco io quella parevo, un altro poco mi girava tutta la testa al contrario e vomitavo verde. Mi metto a buttare voci.
“Io non so chi è questo Fausto che dovrei conoscere, non sono chi è questo Marloue e questo Ghete, ma insomma io sono una brava ragazza, sono disposta anche a appizzarci la mia onorabilità per avere un posto, sono disposta a tutto. Cioè a tutto no. Votare per Forza Italia non me lo potete chiedere nemmeno se siete il diavolo!”
E me ne sono andata sbattendo la porta e sono uscita dal palazzo che però non sembrava più lo stesso. E l’insegna Sat-Priolo non c’era più, il numero civico era diventato 32. Mah, strana ‘sta cosa.
Niente signor Strummer, glielo dica a Rizza e pure a sua moglie che io ci sono passata dagli uffici di Satana e che ero disposta a tutto pur di vedere suo marito. Ma a me le cose contro natura, tipo votare per Forza Italia, non me le devono chiedere. Quindi resto disoccupata ma il voto non glielo do.
Con osservanza.
Samantha P.

Hasta el Marlowe siempre
Joe Bulgakov Strummer