Politica

LA PILLIRINA POTEVA DARE LAVORO NELLA QUALITA’ AMBIENTALE, PERSA UN’OCCASIONE UNICA PER TANTI GIOVANI DISOCCUPATI

Sono passati sei anni che potevano servire a dare una boccata d’ossigeno a centinaia di disoccupati siracusani. Il progetto di costruire un resort alla Pillirina, su proprietà privata, è stato avversato contro le logiche della legge. In sostanza si è cambiato anche lo status del Prg pur di dare buca al marchese De Gresy che queste aree edificabili  le aveva acquistate dai siracusani proprio per fare questo albergo di lusso. Invece no, tutti contro, riserve, divieti, privilegi paesaggistici, tutte cose che sono stati cancellati in un fiat, dopo sei anni di occasioni perdute. “Noi lo avevamo detto” e anche scritto trovando ostruzionismi e pensiero unico, quello che tanto piace al Pd.

I siracusani sono tutti disoccupati? Le famiglie stanno morendo di fame? Poco importa ai bamboccioni benestanti se non ricchi che continuano a mettere veti a Siracusa e alla Garozzo Band che si è chiusa in un colpevole silenzio. Loro sono contro la Pillirina, a questo punto per motivi poco chiari. Sono contro pur vantando alcuni di loro ville megagalattiche sul mare, ma da noi l’intransigenza vale sempre per gli altri. Facciamo il punto. La Pillirina, lo ripetiamo per la millesima volta, non è di un paio di ambientalisti in malafede e non è proprietà pubblica, è stata invece acquistata da privati 30 anni fa ed è arrivata fino ad oggi cambiando proprietari, identificata da sempre come zona edificabile per insediamenti turistici in vari PRG.

Per la Pillirina è tutto chiaro, cristallino. 200 posti di lavoro e solo 50 camere per il resort che si dovrebbe fare dove prima c’erano delle serre di plastica: niente cementificazione, costa intatta, niente impatto ambientale, tanti posti di lavoro, investimenti per centinaia di milioni di euro. Insomma, dopo tanti anni finalmente Siracusa può fare impresa, creare lavoro e questa Amministrazione, ormai da un anno, decide di non decidere, per non perdere qualche voto e per asseverare una impostazione komeinista, che è contro la città, contro migliaia di disoccupati. La solita fuffa di persone in evidente malafede come in questi ultimi mesi è stato più volte dimostrato. Siracusa è alla fame, vincerà il buon senso o prevarrà il dire falso e strumentale di quattro bamboccioni e di politici inadeguati, incuranti del degrado in costante crescita, tutti soggetti che hanno mezzo distrutto la città affamando di fatto centinaia di famiglie di disoccupati. E’ prevalsa la linea del non fare, dell’ambiente mummificato ed oggi, ottobre 2017, ricomincia tutto di nuovo, non ci sono veti, non c’è riserva, ma soprattutto non ci sono i posti di lavoro.