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GIUSEPPE GUARRACI, UOMO E ATTORE CHE HA FATTO PARTE DELLA STORIA DEL TEATRO SIRACUSANO

Giuseppe Guarraci è nato a Porto Empedocle. Giovanissimo ha coltivato l’amore per il Teatro giungendo presto alle formazioni teatrali siracusane. Dopo anni di pratica teatrale fu attore di fotoromanzi e assistente cinematografico del regista netino Corrado Sofia. Portato da Gioacchino Lentini e Giovanni Capodicasa al Teatro Dialettale Siciliano conobbe Pippo Lampo, nella cui compagnia fu attor giovane e biografo per molti anni seguendone l’attività fino alla fine. Con Lampo ha preso parte a “San Giovanni decollato” di Martoglio con Nina Micalizzi, e Giuseppina Russo, “Angosciosa rivelazione” di Zappalà con Sara Micalizzi ed Elio Zamuto, “Aria del continente” di Martoglio con Rosina Anselmi e Lindoro Colombo, “Matrimoni e viscuvati” di Formisano, “L’Eredità dello zio buonanima” e “Il cittadino Nofrio” di Russo Giusti, “Don Gesualdo e la ballerina” di Saverino e “U Malantrinu” di Serretta.

Con Gioacchino Lentini prese parte a manifestazioni e spettacoli vari, in tipiche occasioni mentre il per teatro fu in “Cavalleria rusticana” di Verga con Enzo Giudice e Lucia Siringo, “La Giara” di Pirandello e “Canicola” di Rosso di San Secondo, “Il teatrino di don Cristobal” di Lorca con Dora Peluso, Nino Fazzina ed Enzo Giudice, in una serata che coinvolgeva Leo Gullotta ed il suo gruppo catanese.

Da Aldo Formosa fu diretto in “Assassinio nella cattedrale” di Eliot, nella citata “L’eredità dello zio buonanima”, “La favola del bimbo smarrito” ed in letture al leggio di autori siracusani.

Fu con il Piccolo Teatro di Andrea Enrico D’Alpa con cui prese parte a “Quando arriva don Gonzalo” di Calvino, “Il mare non muore” di Lentini (in più edizioni), “La morte civile” di Giacometti con Giuseppe La Rizza e la regia di Arturo Raciti e “Questi nostri figli” di Crivelli.

Notevole la partecipazione con il Teatro D’Arte di Renzo Monteforte iniziata con la partecipazione ad un festival di Pesaro per presentare “Impareggiabile malfidato” e “I morti” di Max Aub (presentato poi a Siracusa ed in provincia) e proseguita con “La regina e gli insorti” di Betti, “Eva Peron” di Copi, “La polizia” di Mrozek, (presentato al festival di Macerata e in tournée nella provincia ragusana), “Da giovedi a giovedi” di De Benedetti, “Andata e ritorno” di Quadarella e “Chi sventerà il golpe di strada” di Fillioley.

Con Cesare Politi e il suo Teatro Giovane prese parte a “Orfeo” di Cocteau con cui il gruppo si presentò al “Delle Muse” di Catania e al Teatro Greco di Siracusa con oltre trenta repliche a Siracusa e provincia e in selezioni nazionali, mentre con il suo Teatro Giovanile realizzo “La pista di Dio” di Pennisi, le sue opere “Il tesoro di Amos” e “Accadde in tribunale” nonché “Ergastolo” di Perrone e recital vari.

Giuseppe Guarraci ha ben altri precedenti nella saggistica storica e nel teatro popolare.  Fu autore nel 1975 del prezioso saggio “Pupi e pupari a Siracusa 1875-1975” con introduzione di Giovanni Calendoli e profittevoli interventi di Pasqualino Fortunato e Ruggero Jacobbi, Andrea Bisicchia ed Enzo Giudice. Nel 1977 pubblicò “Cronache del teatro siracusano”” opera unica nel panorama teatrale e che ancora oggi si vede circolare.  Con le sue opere sul Teatro (non si dimenticano gli eccellenti “Teatro Comunale”, “Profili di uomini del teatro siracusano” e “Quarant’anni di fatti e personaggi del teatro siracusano”) si trova inserito in molte antologie specialistiche e numerose pubblicazioni. Al Teatro siracusano ha dedicato anche “Siracusa Teatro Contributo alla Storia del Teatro Siciliano” ed ultimo “Ernesto Puzzo e l’Opera ei pupi nel siracusano”.