Politica

ENRICO CARUSO: SIAMO LA CITTA’ DELLE MAFIE, CON UNA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE CHE NON C’E’ NEMMENO NEL BURUNDI

Prima o poi farò il mago o l’indovino, almeno metterò a profitto quello che riesco a prevedere e a Siracusa non manca certo il materiale per nuove chiaroveggenze. Scrivo questo perchè da tempo riporto notizie e fatti che parlano di mafie presenti in vario modo in Città.  Lo denuncia il Sindaco e lo denuncia qualche consigliere comunale, oltre a qualche altro politico ma, pure la gente ne parla per strada come un fatto assai noto. La Commissione Antimafia presieduta dalla Bindi, un pò di mesi fa, ha ritenuto di farsi un giretto dalle nostre parti per verificare quanto si diceva in giro e pur non avendo prodotto risultati, i sospetti denunciati dall’On. Zappulla e non solo, rimangono li a girare sopra le vicende INDA, Gettonopoli, appalti, gare e contenziosi  a perdere per il Comune capoluogo.  Quello che recentemente lascia perplessi  è che atti intimidatori, piccoli e grandi attentati, sfregi e minacce sono quotidianamente riportati dalle cronache nei riguardi di chi esercita una funziona pubblica o in qualche modo, rappresenta le istituzioni. La recente azione intimidatoria nei confronti dell’auto del  Consigliere Comunale Castagnino, che ha tutta la mia solidarietà, non è purtroppo la sola e in ordine di tempo può essere ricordata quella accaduta alla Consigliera Princiotta e ad altri. Ma che succede a Siracusa? Perché un giovane incensurato pensa sia un bene procurarsi una pistola, sparare nel portone di casa di una donna e poi, non contento, dare a fuoco alla vettura  della stessa (recentemente alla Borgata ndr)? Non parliamo dello spaccio e consumo di droga che a Siracusa e più diffuso della vendita del pane abusivo. E sul pizzo come siamo messi? Il quadro generale non è molto bello e più che la sensazione di vivere in una Città di delinquenti incalliti, si ha la sensazione di stare assistendo al declino e al degrado della Città. Ci sono pure dei segnali dall’allarme che non vengono presi in seria considerazione da chi si è assunto l’onere di governare i siracusani, in Città come a Palermo, e sono: una disoccupazione inchiodata a oltre il 25% e quella giovanile altrettanto stabile a oltre il 60%. Dati drammatici anche in Burundi ma, visto come vanno le cose, ci piace auto incensarci di come siamo bravi e belli, diamo costante precedenza a notizie di manifestazioni, eventi, visite, incontri, inaugurazioni, battesimi, cresime e funerali, come se tutto ciò producesse un briciolo di ricchezza e di lavoro in più. Anche la notizia che la Lukoil intende vendere gli impianti ex ISAB è un pessimo segnale di declino e al di là di come finirà la vendita, ci si dovrebbe interrogare su che fine farà l’intera area industriale del petrolchimico siracusano. Che le raffinerie e gli impianti petrolchimici e di cogenerazione della ex ISAB siano state messe in vendita dai Garrone prima e oggi dalla Lukoil, lanciano il segnale che fare industria petrolchimica nel siracusano, non è più un grande affare per nessuno e a Siracusa, non abbiamo avuto la capacità di riconvertire e progettare un nuovo futuro per un tessuto industriale che partiva da anni di saccheggio del territorio, dell’acqua e dell’aria. Che beffa sarebbe se dopo tanti danni ci ritrovassimo a contare decine di migliaia di disoccupati provenienti dalla nostra zona industriale! Ovviamente, alcuni fatti non possono essere sommati ad altri accadimenti, però trovo preoccupante più che mai che, un medico dell’INPS sia stato minacciato con tanto di proiettile e lettera intimidatoria. Sostanzialmente stiamo parlando di vicende che probabilmente ruotano attorno al rilascio di pareri per invalidità o pensioni o sostegno al reddito, insomma potrebbe essere che ci sia in giro gente disposta a delinquere per un’indennità di sopravvivenza. Mi pare che sono tanti i motivi per esprimere disagio tutte le volte che si guarda dentro alle sfaccettature della società Siracusana. Francamente preferirei vedere cortei di gente che protestano sotto i palazzi del cosiddetto potere, che contestano altre persone che rappresentano altre idee, che urlano in faccia ai politici il loro disprezzo o il loro consenso. Che sono vive e che vogliono vivere la loro felicità o la loro disperazione senza nascondersi e senza paura. Io non sarò mai un mago ma non è difficile profetizzare che ci stiamo perdendo l’occasione per vivere in una Città migliore di quella che abbiamo.

Enrico Caruso