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SCROFANI: IL NUOVO MERCATO ITTICO RILANCERA’ I NOSTRI PESCATORI CHE PRESTO DIVENTERANNO COMPETITIVI

Ha salvato il finanziamento del Porto, ha portato i fondi per rifare via Crispi, fondi che serviranno per ridare decoro e funzionalità ad una zona cittadina sin qui dimenticata da chi amministra. Per l’assessore Gianluca Scrofani il Porto è però il fiore all’occhiello. “Era un finanziamento perso e avremmo anche dovuto ritornare le somme alla Regione – afferma -. Sono riuscito a venirne a capo ed è’ stata la cosa più importante che ho fatto, quella che mi dà più soddisfazione”.
Beh, ci sembra importante anche il finanziamento del mercato ittico considerato che ci sono 3,3 milioni di euro a disposizione.
“I lavori – dice ancora Scrofani – consisteranno in una manutenzione straordinaria affinché il vecchio edificio di largo Molo Sant’Antonio torni ad essere luogo privilegiato per la vendita in tutte le forme, anche quelle più moderne – all’ingrosso, all’asta, direttamente al consumatore finale o per via telematica – del pescato della marineria siracusana. In questo senso, oltre agli impianti per la produzione e il confezionamento del ghiaccio, saranno realizzati anche quelli per la lavorazione e la trasformazione del pesce. C’era attesa per questa notizia che è giunta con una telefonata direttamente dal direttore del Dipartimento pesca, Dario Cartabellotta. Si tratta di un obiettivo straordinario per Siracusa in una prospettiva di valorizzazione della risorsa mare che, come è sempre stato in passato, deve tornare a essere uno dei pilastri dell’economia locale. Della chiusura del mercato ittico hanno sofferto soprattutto i nostri pescatori e i nostri commercianti, che presto potranno tornare ad essere competitivi abbattendo le spese, tornando a investire, giocando le carte del “chilometro zero” e della trasformazione del pesce. Una impostazione alla quale abbiamo molto lavorato negli ultimi mesi e che la Regione, approvando il progetto, ha accolto. Tutto ciò apre una via d’uscita a un settore che altrimenti rischiava di essere ulteriormente penalizzato dalle nuove misure in difesa del mare”.