Politica

SPETTACOLI A VALANGA, ORGANIZZATI DA FURBI CHE NON DANNO LA PUBBLICITA’ AI GIORNALI. MA C’E’ L’EFFETTO BOOMERANG

(sb) In un’altra mia vita ho fatto anche l’addetto stampa. Per farlo dovevo chiedere il permesso al quotidiano dove lavoravo, ma accettavo soltanto incarichi che mi intrigavano. Ad esempio feci l’addetto stampa di “MATER DULCISSIMA”, la prima mostra di arte contemporanea fatta a Siracusa, nella chiesa dei Cavalieri di Malta con la partecipazione di nomi che oggi sono nel mito come Paladino e Pistoletto e tanti altri. In ogni caso quando svolgevo questo ruolo, la prima cosa che chiedevo agli organizzatori, pubblici o privati, era un budget per la pubblicità su tutti gli organi di stampa. Senza questo passaggio, necessario e fruttuoso per la promozione e la visibilità dell’iniziativa, gli eventi spesso restavano ignoti a tante, troppe persone. Insomma, restavano ristretti agli addetti ai lavori, con sofferenza evidente per il buon esito complessivo degli stessi. Oggi si gioca di furbizia. Chi organizza manda comunicati a decine di siti on line trovando sempre qualcuno che per qualsivoglia motivo (riempire o fare una cortesia all’amico) mette gratuitamente quella che è comunque pubblicità. Quindi niente informazione diffusa e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Di tantissimi eventi non si ha notizia alcuna, con il risultato che invece di partecipare in 100 partecipano in 10. Ma chi organizza ha risparmiato la pubblicità, non l’ha data ai giornali. Un risparmio che a tutto discapito dell’evento, ma questo evidentemente interessa poco. In sintesi: Chi organizza cerca spesso contributi pubblici, paga gli artisti e tutto il resto è suo. Cioè in questa marea di spettacoli, spettacolini, mostre, mostri, serate, sagre, notti bianco scolorite, gli unici che non debbono guadagnare nulla sono i giornali, quelli che debbono informare? Forse i pensatori di questa soluzione al risparmio pensano anche che i mass media campano d’aria? La reazione è scontata. I siti on line non pubblicano il 90 per cento delle notizie su spettacoli, in effetti quasi tutte le notizie, visto che di questi tempi appunto quasi tutte le notizie riguardano spettacoli e iniziative più o meno artistiche. Ma i furbi non possono essere premiati. No pubblicità no party.