MOSCHELLA, SERRA, GUERCI, QUERCIOLI, SONO QUESTI I NUOVI SIRACUSANI DOC
Inaspettatamente, almeno per la tempistica, Siracusa intitola una strada al Prof. Nino Consiglio, figura illustre della politica cittadina e comunista fino al midollo. Da sempre impegnato, politicamente, è stato Segretario della Camera del Lavoro della CGIL e Deputato Regionale per due legislature. Al di là delle opinioni politiche, indubbiamente un giusto atto onorifico per un personaggio della storia moderna di Siracusa. Proprio quest’avvenimento stimola la riflessione su chi possono essere i personaggi di rilievo adesso impegnati nella vita pubblica della nostra Città e approfondendo il tema, si ha anche uno spaccato della società siracusana che aiuta a leggere meglio l’attuale condizione socio economica del territorio. Senza volere esaurire l’analisi quantitativa dei soggetti che si menzionano perché tanti altri potrebbero essere degni di citazione, vediamo insieme quali sono gli aspetti qualificanti dell’economia siracusana attraverso le trasformazioni imprenditoriali che ci sono state negli ultimi decenni.
Siamo passati da un modello di sviluppo economico industriale, attraverso gli insediamenti del triangolo Augusta-Melilli-Priolo, ad una fase che potremmo chiamare industria 2.0, con lo sviluppo dei porti di Augusta e Siracusa, la nascita dell’ISAB e l’ICAM (impianto di polietilene), che ha costituito il punto massimo di occupazione nell’intera provincia oltre che a Siracusa. Dagli anni 90 in poi è iniziato il declino dell’intera area industriale, declino che continua incessantemente ancora oggi, e oltre alla chiusura di diversi impianti industriali ha visto anche il ridimensionamento delle attività portuali con la cessazione delle operazioni commerciali nel porto di Siracusa e il trasferimento di tutte le imprese che operavano nel porto di Siracusa in quelli di Augusta e Pozzallo. Tali scelte derivano da due fattori: il primo è che si esauriva l’azione propulsiva degli investimenti nella chimica e nella raffinazione a livello nazionale ed europeo; la seconda è stata l’avvio di politiche volte allo sviluppo dell’attività turistica messe in piedi dalla politica, su proposta di Confindustria locale, che intravvedeva nuove forme di business in tale settore. Oggi, nell’approssimarsi del 2020, si può fare un bilancio su quanto siano state azzeccate le previsioni degli industriali siracusani e certamente per loro lo sono state ma, a che prezzo? Se da un lato nuove imprese turistiche sono nate e nascono quotidianamente, i dati di affluenza turistica a Siracusa (Noto è un’altra storia) degli ultimi decenni, non riportano significativi risultati attestando le presenze di turisti residenti a meno di 400.000 l’anno mediamente. I dati tengono anche conto della triplicazione dei posti letto avvenuta negli stessi decenni.
Quindi, si sono triplicati i posti letto, quintuplicati i posti barca, l’evento Rappresentazioni Classiche da biennale è diventato annuale eppure, il turismo residente cresce di poco o niente. Una prima risposta potrebbe essere che la mancanza di programmazione, il non avvio di una filiera del turismo, gli intralci burocratici e politici di vario genere, l’ignoranza culturale diffusa incapace di produrre eventi efficaci a richiamo di nuovi flussi turistici, tutto ciò e altro ancora, fa si che il turismo non sia ancora elemento trainante per l’economia e l’occupazione a Siracusa. Visti i dati sull’occupazione che, ricordo essere 25,7% disoccupazione generale e 60% quella giovanile, qual è il settore economico che oggi ha raccolto più investimenti e maggiore presenza di nuova imprenditoria? Strano a dirsi ma, tutti gli indicatori riguardanti il comparto Agroalimentare, hanno segni più davanti ai numeri di produzione. Proprio in agricoltura è possibile citare la figura di Fabio Moschella che ha saputo lanciare una nuova attenzione sul limone siracusano, il riconoscimento IGP, l’apertura di nuovi mercati, l’avvio di una filiera di produzione certificata, una prospettiva di crescita che vede ogni anno l’incremento di investimenti e nuove aree di produzione per il limone. Meglio Moschella imprenditore che politico? Ai posteri l’ardua sentenza! Anche le attività legate alla mitilicoltura sono ormai una certezza per Siracusa, con tanti posti di lavoro, anche qualificati, e una crescita costante legata al prodotto pesce, nonostante anche qui, con la chiusura del Mercato Ittico, non si è certo fatta un’operazione lungimirante. Chi sono gli imprenditori da citare? I Serra, sono una spanna più degli altri (Onda Blu) ma, sono lì i Guerci, i Moscuzza, i Cappuccio. L’impresa commerciale locale che più di tutte ha prodotto investimenti e occupazione a Siracusa è certamente quella legata alla famiglia Barcio e i loro Supermercati. Anche i Quercioli non possono essere dimenticati in questa rassegna che vuole citare chi nel siracusano fa impresa veramente e produce lavoro e occupazione. Forse l’ambiente è quello che maggiormente presenta vie di sviluppo inesplorate ma per far sì che questo avvenga occorre una politica lungimirante, una classe imprenditoriale competente, una società attenta e propositiva anche nella contestazione.
Siamo quindi nella Siracusa post industriale, con grandi aspettative turistiche ma viviamo di Agroalimentare. Anche i cognomi degli imprenditori sono cambiati rispetto al passato e nuovi personaggi s’intravvedono per il futuro. Quando i siracusani impareremo che cooperare è un vantaggio, sapremo anche non ostacolare il siracusano che ha voglia di fare e forse saremo capaci di portare risultati nel territorio, lasciando sempre meno spazio a chi tutti i giorni prova a comprarsi pezzi dell’’economia siracusani, come ad esempio gli amici catanesi, sempre pronti a toglierci la sedia da sotto il c…….
Enrico Caruso