Politica

CARI POLITICI E CARI CANDIDATI, SIRACUSA HA BISOGNO DI LAVORO LAVORO LAVORO

Tra poco più di 60 giorni i siciliani saremo chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento Regionale e per effetto della legge elettorale, alla elezione del “Governatore”. E’ questo un appuntamento importantissimo per il futuro della nostra Isola, il più importante di tutti, più delle elezioni comunali e di quelle nazionali che seguiranno nel 2018. Il perché di questa importanza, al di la di tutte le disquisizioni possibili, sta tutto in due numeri: disoccupazione al 25,7% e quella giovanile al 62,7% (fonte Confindustria) che pur riferendosi al territorio di Siracusa, sono assolutamente in media ai dati regionali. Sarebbe ingenuo pensare che i cosiddetti giochi non siano fatti ed è abbastanza probabile che fino al giorno in cui scatterà l’obbligo di depositare le liste dei candidati, la politica –partitica cercherà di tenere in piedi il massimo della confusione possibile. Il perché di questa possibile strategia sta tutto nei sondaggi, veri, presunti e segreti, che indicano come altamente probabile la vittoria del Movimento 5 stelle alle elezioni siciliane e se ciò fosse vero, ecco prodursi l’idea che se la discussione è centrata su chi sarà il candidato, meno necessità ci sarà di comunicare il programma del singolo candidato. Lo stesso Crocetta gioca la sua partita piuttosto spregiudicatamente, autocandidandosi da un lato, chiedendo le primarie al PD dall’altro ma sostanzialmente producendo atti di governo che, per i quattro anni del suo mandato, sono stati l’esatto opposto di quello che il Parlamento Regionale sta licenziando in questi mesi, vedi ad esempio il ripristino delle Province. I due Vice re siciliani, Bianco e Orlando, stanno fermi facendo finta di muoversi, oppure potrei anche dire, si muovono facendo finta di stare fermi, in attesa delle decisioni definitive che il PD assumerà sulle candidature. Intanto Bianco, Sindaco di Catania, proponendo l’elezione dei Consigli Metropolitani per il 7 Dicembre, è in netta contrapposizione con chi ha votato il ritorno delle Province ma, al di là di come andrà a finire tra Catania e Palermo, si aggiunge un altro tassello alla già confusa fase pre elettorale. Il PD e quindi il suo Segretario Renzi, sembrano poco interessati alla partita elettorale siciliana, comunicando un agire che è più un dovere d’ufficio e non una reale volontà di ricercare le condizioni per vincere. Il PD a 60 giorni dalle elezioni non dice no a Crocetta ma, non tira fuori neanche il nome del candidato alternativo e rimane prigioniero del non volere perdere, fino all’ultimo giorno utile, la possibilità di governo della Regione anche in vista delle ultime “spartizioni” che, a fine legislatura, ci sono sempre state. La Destra siciliana è certamente sorprendente, fantasiosa e ripetibile, riproponendosi con due personaggi che fino a qualche mese fa sembravano defilati. Da un lato Miccichè, storica Longa mano in Sicilia di Berlusconi, riapparso alle elezioni palermitane e perdendole, dopo essere stato in vacanza per un pò di tempo. Musumeci, storico rappresentante della Destra sin dal MSI, storico Presidente della Provincia di Catania, autocandidatosi a prossimo Governatore della Sicilia, con la lista “Diventerai Bellissima” (uno slogan che sembra molto adatto ad una pubblicità di collant femminili). Se la sinistra piange, la destra non ride tant’è che anche in quest’area politica si parla più di strategia, di apparentamenti e di veti che non di programmi. A fare l’ago della bilancia tra i due schieramenti è quel volpone di Angelino Alfano che zitto zitto, cacchio cacchio, pendola verso il migliore offerente mettendo sul piatto della bilancia il suo ipotetico più 10% di voti che i siciliani sarebbero pronti a garantirgli. Senza volere intrattenermi più di tanto a scrivere sugli Alfaniani siciliani che, in vari modi, sono da sempre al Governo della Regione, ogni tanto complici, ogni tanto mandanti e più volte pure protagonisti, rimane abbastanza chiaro che anche grazie a loro in Sicilia la confusione regna sovrana. Chi da per scontato che vincerà le elezioni siciliane è il Movimento 5 Stelle che ha il suo candidato Presidente, Cancelleri; è già in tour elettorale; ha già pronti i candidati da inserire nelle liste elettorali. Ha anche un mini programma che sembra più il tanto declamato programma 5 Stelle per l’Italia che non qualcosa di veramente siciliano e per la Sicilia. Ma siamo sicuri che vinceranno le elezioni? L’incertezza sul risultato finale vale per tutti ovviamente ma, dal Movimento 5 Stelle è chiaro che se vincessero non ci saranno apparentamenti con altri partiti.
E’ proprio su questa paura che la destra e la sinistra si ammucchiano tutti al centro. Per intanto non è chiaro per niente quali saranno le proposte della politica per portare a soluzione il problema dello sviluppo e del lavoro in Sicilia e probabilmente non è neanche considerato come prioritario.
Magari a Siracusa dovremo capire meglio chi saranno i 5 neo deputati regionali anziché i 6 di oggi e nel mare di confusione che avremo fino ai risultati finali, speriamo che almeno a Siracusa ci sia una campagna elettorale che ci faccia sapere come si aumenterà il lavoro, come si darà speranza ai giovani e alle famiglie in una Città dove c’è solo una priorità: il lavoro.
Enrico Caruso