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ZAPPULLA: HA FATTO BENE IL PROCURATORE GIORDANO, ORA LAVORIAMO AL FUTURO DELLA ZONA INDUSTRIALE. SUBITO!

 

Il mio plauso e apprezzamento per l’azione della Magistratura e del suo Procuratore della Repubblica Dott. Giordano è convinto e senza alcuna retorica. Le indagini aperte sull’inquinamento fanno, peraltro,  il paio con i tanti fascicoli sulle pubbliche amministrazioni e sul Comune di Siracusa in particolare e confermano che bisogna avere rispetto per l’autonomia della Procura sempre, senza attaccarla e tentare di delegittimarla quando in discussione ci sono delibere, appalti, gestione di servizi importanti della collettività.

Ma ciò detto una classe dirigente appena avveduta non può scaricare una materia così importante e delicata solo sulle indagini e i provvedimenti della Magistratura. Le grandi committenti della zona industriale interessate devono rispondere nel merito dei provvedimenti e dare conto e ragione ad intere comunità,  ed è evidente che dalla zona industriale e dagli stabilimenti vengono fuori non solo i cattivi odori ma anche e soprattutto le sostanze inquinanti e dannose per la salute, mai dimenticarlo prima per i lavoratori impegnati e poi per le comunità della zona.   

E lo dobbiamo dire tutti all’unisono: Nessuno si sogni di porre sul tavolo del sindacato il ricatto inquinamento-occupazione così come, altrettanto unitariamente dobbiamo giudicare  demagogico e fuorviante  alimentare un clima di ostilità preconcetta nei confronti delle attività industriale.

 Dopo tanti decenni di industrializzazione non sempre governata, in molti casi selvaggia oggi è il tempo di chiedere, anzi pretendere dai colossi industriali che qui da noi si utilizzino le migliori, le piu’ avanzate e moderne tecnologie in grado di tirare fuori produzioni di qualità abbattendo l’impatto ambientale e i rischi per la salute dei lavoratori e dei cittadini.

C’è il grande tema delle quantità e qualità delle manutenzioni,  ma c’è la questione delle migliori tecnologie possibili sul mercato: un processo di riconversione ecosostenibile delle produzioni è il vero obiettivo che bisogna porsi come gruppo dirigente di questo territorio.

 Insieme puntare ad una normativa nazionale in grado di misurare e classificare i limiti della concentrazione di piu’ sostanze nocive per evitare il paradosso che ognuno ritiene di essere a posto ma l’insieme delle sostanze sono invece devastanti per la salute e la sicurezza. 

Infine, e non certo per importanza, si attivi una cabina di regia nazionale regionale e locale per sbloccare risorse  e progetti per la bonifica e il risanamento.

Su questi obiettivi ritengo più che necessario l’attivazione urgente di un tavolo nazionale coordinato dal Ministro per l’Ambiente con i rappresentanti delle grandi Imprese,sindacati e Istituzioni locali e Regionali.

Il mio sostengo all’azione della Magistratura rimane, quindi,  pieno e convinto ma ribadisco ognuno di noi deve fare la sua parte, assumendosi la responsabilità di limiti, di ritardi e soprattutto di una iniziativa politica, istituzionale, forze sociali all’altezza della gravità della situazione.