LE VECCHIETTE DEL MALOCCHIO NEGLI ANNI QUARANTA ALLA GIUDECCA E ALLA GRAZIELLA
Negli anni Quaranta i negozi di adesso ad Ortigia erano i bassi abitati, e alla Giudecca o alla Graziella i cortili ospitavano famiglie numerose, stretti rapporti tra casa e casa, un’abituale convivenza spesso consolidata dalle dicerie e dalla superstizione.
Le donne intrecciavano mazzi di agli e li appendevano sul davanzale per tenere lontani gli spiriti maligni.
Allo stesso modo, non era raro andare dalla «vicchiaredda», che abitava in un sottoscala poco illuminato, per farsi «togliere il malocchio».
L’anziana megera usava far stendere su una branda il cliente di turno, e se, misurandolo col palmo della mano, avesse diagnosticato un maleficio, avrebbe recitato una serie di litanìe dall’identico finale: «viva Giuseppe e Maria e viva il Bambino Gesù». Con l’andare del tempo alcune abitazioni ortigiane furono considerate infestate dagli spiriti. In realtà, certe credenze, in più di un caso, servivano da scusa ai padroni di casa per sfrattare il loro affittuari..
SABATO L’ARTICOLO INTEGRALE SULLE STORIE E LE LEGGENDE SIRACUSANE