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GIUSEPPE: FARE l’AMBULANTE A SIRACUSA COSTA TROPPO

Chi non conosce Giuseppe? Storico venditore ambulante della famosa anguria. Da ben cinquantadue anni, in cinque locazioni diverse, ha venduto la sua merce deliziando il palato e la sete dei siracusani. Nel 2017 le cose sono un po’ cambiate, normative su normative, prassi sempre più complesse e poco chiare.

Giuseppe ha ceduto la sua licenza al figlio perché un padre di famiglia è pronto anche a togliersi il pane di bocca per fare lavorare i propri ragazzi, soprattutto in un periodo storico davvero difficili, ma a lui sarebbe stata concessa una licenza itinerante per tre mesi l’anno. Questo solo dopo aver costruito e messo a norma la struttura mobile. A suo dire un costo sproporzionato rispetto all’incasso – come possono chiedermi di regolamentare la mia attività concedendomi una licenza usufruibile solo per tre mesi e pretendere che dopo smonti tutto? I costi di apertura, mantenimento e smontaggio superano gli introiti accumulati in un breve periodo. Io voglio solo lavorare onestamente come ho sempre fatto e nessuno riesce a offrirmi supporto e chiarezza. Sono andato anche al Comune. Ad oggi mi ritrovo senza aver montato nulla per timore di incorrere in qualche sanzione, malgrado il mio impegno.

Insomma, se da una parte si combatte giustamente l’abusivismo, dall’altra non si permettono agevolazioni per regolamentare il diritto al lavoro. Sembra che a Siracusa, sommersa da troppe problematiche, non vi siano sufficienti fondi per aiutare i cittadini in difficoltà, stretti sempre più dalla morsa della fame. Forse la tassa di concessione che pagano gli ambulanti per uso del suolo pubblico dovrebbe essere utilizzata per contribuire a sopperire le spese sempre più elevate degli stessi. Giuseppe ha gli occhi stanchi, perché le sue giornate iniziano molto presto, sin dalle tre del mattino. E’ un uomo calmo, educato, il suo sguardo lucido porta il marchio della delusione per una realtà che non supporta i “giusti”.

Elojsa Burlò