LA PETIZIONE SALE A QUOTA 2200 FIRME. I GENITORI: STOP INDOTTRINAMENTO GENDER
Il paradosso siracusano è che i gay non sono affatto discriminati, la nostra comunità ha idee molto avanzate al riguardo, sono le lobby gay invece a discriminare la politica, la stampa, i semplici cittadini che non la pensano come loro. Nel momento in cui scriviamo sono 2. 200 i genitori siracusani che hanno firmato la petizione contro i gay nelle scuole. Chi fa politica sa bene cosa significano oltre duemila firme e quanta fatica si deve fare per una raccolta di firme, anche per raccogliere le 700 che occorrono per presentare una lista civica. Nel nostro caso 2.200 persone hanno detto al sindaco Garozzo – a lui è inviata la petizione – che non vogliono che si spenda un euro dei soldi dei siracusani per fare indottrinamento gender nelle scuole. E’ stato anche posto con forza il problema di Arcigay che sta già tenendo un corso di indottrinamento gender al Gagini e al Corbino. Come si fa a fare finta di nulla? 2.200 siracusani hanno chiesto al sindaco di intervenire, un signore che è messo lì proprio per far questo, rispondere alle esigenze palesate dalla comunità che è stato chiamato ad amministrare. Hanno chiesto quindi al sindaco Garozzo di prendere atto che c’è una forte volontà delle famiglie siracusane di voler educare i propri figli, senza delega per nessuno, tantomeno per associazioni strutturate e programmate per raggiungere scopi precisi. Hanno chiesto di intervenire all’assessore pro gay e ovviamente anche all’assessore alla famiglia. L’Arcigay invece fa un convegno nella sua sede, senza nessuna controparte, dove se la canta e se la suona, sceglie chi invitare, si affida per il verbo soltanto a chi fa parte attiva della casta gay, non discriminati insomma ma discriminatori di fatto. Lo stesso fa Stonewall in altro sito. Tutti insieme una quarantina di persone a fronte di migliaia fra famiglie e genitori che sull’educazione dei figli la pensano diversamente. I dirigenti scolastici di Gagini e Corbino hanno avvisato le famiglie dei loro studenti? E’ stato dato un permesso informato come avviene per le ore di religione? Loro, i presidi, in prima persona, ritengono corretto che le associazioni gay educhino alle differenze centinaia di ragazzi all’insaputa delle loro famiglie?