SCRIVE LA DI MARCO
Dalle prime notizie stampa sulle attività della magistratura nella “Operazione
Piramide”, emerge un quadro di eccezionale gravità, che lascia sgomenti per
quantità e qualità dei crimini e per il livello di corruzione che
mostra. In attesa che la giustizia faccia il suo corso e completi il
campo delle sue indagini, spetta ai Dipartimenti regionali interessati e
ai loro vertici, oltre che al Ministero dell’Ambiente, assumere
provvedimenti drastici. In assenza di determinazioni chiare, le
Istituzioni e le stesse professionalità regionali, ne riceverebbero un
colpo definitivo. Va salutata positivamente l’immediata reazione del
presidente della Regione Siciliana che ha sospeso già alcuni dei funzionari
interessati, ma ciò non basta quando minacciati e colpiti sono la salute
dei cittadini e l’ambiente. A mio avviso, deve considerarsi
irrinunciabile e urgente avviare un piano di revisione di tutte le
pratiche riguardanti rilascio di autorizzazione di nuove discariche o di
ampliamento di altre. Ciò si impone particolarmente per la provincia di
Siracusa. Nel territorio del triangolo industriale e nella zona nord, nel corso de gli anni, si è creata una concentrazione tale da suscitare una naturale motivata insofferenza della popolazione e oggi, qualora le notizie diffuse dai media circa i processi di lavorazione e le emissioni in aria risultassero confermate, una motivata preoccupazione. Un primo segnale dovrebbe essere dato nell’immediato sulla nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi in contrada Armicci di Lentini. Su di essa è ancora pendente l’esame del ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Lentini al presidente della Regione. Bene Crocetta farebbe ad accelerarne
l’esame da parte dell’Ufficio Legale e ad accoglierlo, allontanando il
sospetto che all’origine dell’autorizzazione possa esservi lo stesso
sistema deviato, che le indagini hanno evidenziato. Lo spessore delle
questioni è comunque di tali proporzioni che il Governo regionale dovrà riferirne in Aula e in quella sede annunciare i provvedimenti assunti.