Politica

LO IACONO: BASTA UOMINI PER TUTTE LE STAGIONI

Marcello Lo Iacono, un uomo chiamato Reimann. Diciamo la verità, la signorina danese fece una fesseria a donare i suoi beni al comune di Siracusa

No, non l’ ho mai pensato; anzi ho sempre riconosciuto, diversamente da tanti, che è stato un gesto generoso e munifico da parte di una donna verso la Comunità che l’aveva accolta ed a cui ha donato le cose che tanto amò: la Villa ed il  Parco con le sue ricchezze botaniche,  e le sue cose più intime come le foto, le lettere, i libri, i  gioielli.

Se non avesse donato al Comune questo patrimonio, oggi, sicuramente avrebbe avuto un futuro diverso , simile a quello avuto dalle Ville ottocentesche nella nostra città: distrutte da parte di privati o da parte di speculatori. Sappiamo quante mire vi sono addosso a questo polmone di verde in piena zona archeologica ma la Signora danese è stata previggente ed ha inteso obbligare il Comune che mai potrà vendere o alienare il Lascito. Semmai constatiamo che la Reimann certamente non avrebbe immaginato di vedere così degradato tutto quello che ha donato.

Ho visto le condizioni statiche interne ed esterne della struttura, a mio avviso corriamo anche il rischio di crolli. Sul serio non si fa nulla? Perlomeno il monitoraggio di tecnici esperti?

In  Villa si sono avvicendati tecnici che hanno dato versioni differenti in ordine alle decine di segnalazioni che Save Villa Reimann ha trasmesso per iscritto agli Enti che hanno la responsabilità diretta del degrado in atto. Molto spesso i nostri Amministratori “dimenticano” che hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione del Patrimonio a loro affidato ai sensi dell’art.30 comma 1 del Codice dei Beni Culturali. La situazione non è allegra. Sono noti i degradi  che riguardano il Patrimonio Reimann: scala crollata, casa del custode vandalizzata, lesioni strutturali, infiltrazioni di acqua in villa, strutture non custodite, chiusura del parco al pubblico, distruzione delle colonnine e degli arredi in pietra, fontane crollate e lesionate, pozzi scoperti, piante ed alberi abbattuti e non reintegrati,  dotazione artistica chiusa nei ripostigli delle scope, documenti del fondo Reimann in sfacelo etc. Recentemente alcuni infissi del primo piano della Villa sono venuti giù, per fortuna senza colpire nessuno; si sono verificati alcuni distacchi di calcestruzzo dalla dependance; sono ritornate le termiti ad assalire porte e finestre e suppellettili; è stata staccata l’utenza elettrica per il mancato pagamento delle bollette da parte del Comune. Una situazione disastrosa che  Save Villa Reimann ha denunciato da tempo. Abbiamo notizia che diversi Assessori e Funzionari hanno partecipato ad una recente riunione operativa per fare il punto su Villa Reimann e sono stati disposti una serie di sopralluoghi. Noi ci auguriamo che questa attività non sia solo fumo per procurarsi qualche attenuante da mostrare a chi li chiamerà alle loro responsabilità dirette e personali, ma sia utile al reperimento delle risorse necessarie per aggredire il degrado complessivo.

Da sempre ti batti per ridare alla gestione di Siracusa il parco della Neapolis. Si è proposto Fabio Granata

Ti ringrazio per questa citazione e devo dire che il lavoro svolto dal Comitato per la Costituzione del Parco della Neapolis  è servito per dare forza al sacrosanto diritto di Siracusa ad avere, dopo sessant’anni, il Parco archeologico con la sua autonomia finanziaria. Questo, come è noto,  ci consentirebbe di utilizzare e spendere in loco i soldi dello sbigliettamento della zona archeologica (3.500.000 di euro)  come volano di sviluppo per noi ed per i nostri figli e non per essere, come accade adesso,  bruciati nel calderone regionale per  tappare buchi che non ci appartengono. Questo elementare concetto lo abbiamo rappresentato in una recente audizione alla Commissione Cultura della Regione Siciliana e devo riconoscere che vi è stata solidarietà  verso questa richiesta, ma oggi la nuova organizzazione  del Dipartimento dei Beni Culturali rende questo obiettivo più difficile da raggiungere. Eppure noi non disperiamo e confidiamo che il lavoro e gli sforzi portati avanti  dai Deputati Regionali che hanno accolto il nostro appello, Marika Cirone Di Marco, Stefano Zito e Vincenzo Vinciullo, siano coronati da successo. Purtroppo il tempo perso è stato troppo ed il solo pensare che Siracusa ha espresso tanti Assessori Regionali ai Beni Culturali ed anche qualche Vicepresidente fa ancora più rabbia.

Si preparano le elezioni e si ripropongono i soliti camaleonti. Quale sarà la reazione dei siracusani?

Ritengo che le prossime elezioni faranno giustizia di questo malvezzo che vede uomini per tutte le stagioni riproporsi nel panorama politico. Credono  che le motivazioni che li hanno indotti o che li hanno obbligati ad abbandonare la scena politica decadano con il silenzio o la mimetizzazione. Non si rendono conto che quello che loro hanno rappresentato è diventato esercizio di tiro al bersaglio da parte degli elettori. E sarà dura per questi camaleonti quando spariranno nell’oblio cacciati in malo modo.

Obbligato a scegliere chi butteresti giù dalla torre fra Garozzo e Italia?

Senz’altro Garozzo per la delusione causata. All’inizio della sua sindacatura, è mia opinione che sia quelli che lo avevano votato, sia quelli che non lo avevano votato, in effetti avevano in comune la voglia di vivere un vero cambiamento nei rapporti tra Amministratori ed Amministrati. Si aspettavano un cambiamento radicale e nell’aria vi era la richiesta da parte dei Cittadini di essere coinvolti nella cosa pubblica, di non essere trattati da clientes o da peones ma di essere riconosciuti come Cittadini. Purtroppo fin dai primi passi di questo Sindaco si è capito che una cosa sono le promesse elettorali, altra cosa è l’esercizio del Potere; una cosa  è  lo stile delle promesse altra cosa è il coinvolgimento degli amici e la crescita esponenziale degli incarichi; una cosa sono i buoni propositi e le parole d’ordine altra cosa è il nascondersi a se stesso ed alle proprie responsabilità. Il Vicesindaco ha a sua discolpa la poca esperienza e di contro fa sfoggio di una visione personalistica dell’incarico ricoperto che gli fa il vuoto attorno ed ha l’abitudine a glissare le responsabilità che gli competono. Ma nonostante tutto questo non me la sento di buttarlo giù dalla torre.

Dimmi almeno due assessori e due consiglieri comunali che lavorano per la comunità?

Non ho familiarità con coloro che sono stati eletti per dare indirizzi e scelte alla Pubblica Amministrazione. Osservo che molti Consigli Comunali vanno deserti e che molti consiglieri della maggioranza sono un po’ ballerini a seconda i temi affrontati (acqua, spazzatura, posteggi, prg, bilancio). Osservo che consiglieri di minoranza e di maggioranza non hanno mai preso parola in difesa di Villa Reimann per fermarne il degrado mentre diventano aggressivi nella difesa dei loro privilegi.  E questo mi basta per non essere imparziale nel classificarli. Con gli Assessori la storia è simile, forse più pesante perché il dialogo è più frammentato a causa delle frequenti rotazioni che tolgono la possibilità di programmare e di affrontare le problematiche dei Cittadini. Un Assessore con cui dialogo con franchezza  è l’ing Dario Abela che si occupa del Verde di Villa Reimann e con cui abbiamo studiato un nuovo progetto di mobilità per i Territori a sud di Siracusa. Gli altri li conosco poco, come poco fanno vedere del proprio lavoro.

Ti ha convinto la proposta di Paolo Reale?

Mi sembra un po’ naif per una persona i cui tratti peculiari sono l’onestà, la buona fede e la concretezza. Non credo che in questo momento vi siano le condizioni  per fare scendere in campo solo gli onesti ed i competenti al servizio della Politica.

Perché a Siracusa gli amanti degli animali litigano così sanguinosamente?

Ho cercato di dare risposte ragionate a contenere il fenomeno del randagismo degli animali domestici. L’ho fatto nella convinzione che occorra migliorare l’esistenza degli animali di affezione con scelte moderne ed in linea coi tempi. Purtroppo non vi è molta consapevolezza  sulle potenzialità di questo fenomeno e tutto è lasciato all’interessamento di chi ha un amore viscerale (oserei dire fanatico) verso gli animali e molte volte questo troppo amore non si coniuga bene con l’organizzazione razionale del fenomeno. Così prendono il sopravvento disfunzioni che cagionano malessere agli animali e questo non è tollerabile specialmente per le persone che tu Direttore  indichi  come AMANTI degli animali. Tanto più che molto spesso questo malessere è causato dagli addetti e questo causa reazioni ancora più sconvolgenti.

Pensi anche tu che la soprintendente Panvini non è stato il meglio che ci poteva capitare

Proprio l’altro ieri ho iniziato a leggere un libro che la dott.ssa Panvini ha scritto su Gela e nella lettura si osserva la sua grande professionalità e l’amore dell’autrice per la ricerca archeologica. Ho avuto modo di conoscerla fin dal suo insediamento a Siracusa  insieme a tanti che fanno parte del Raggruppamento di Save Villa Reimann e posso assicurare che la Soprintendente è stata, da subito, interessata alla vicenda del Lascito ed alla stessa figura della Reimann. Avevamo chiesto da tempo di dare corso alla formalizzazione dell’interesse culturale del complesso architettonico di Villa Reimann comprendente anche i beni mobili e la Soprintendente ha avviato le pratiche  e vi sono sopralluoghi continui per la ricognizione del bene. Avevamo chiesto di estendere il vincolo archeologico a tutto il Parco di Villa Reimann che è applicato sorprendentemente solo a metà area e la Soprintendente  ha già avviato la procedura di legge. Abbiamo chiesto di interloquire con il Comune per far fermare il degrado di Villa Reimann, sia della struttura sia del Parco. Ci risulta che lo ha fatto con decisione e con convinzione. Per Save questi sono passi importanti nella salvaguardia del Patrimonio Reimann. Su altre problematiche non conosciamo l’operato della Soprintendente, specialmente da quando la nuova organizzazione del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali ha ristretto le responsabilità alla sola tutela che è, in ultima analisi, una valutazione soggettiva ancorchè illustrata dalla legge.