Politica

LANDIERI: PRIVILEGIARE LA COMPETENZA

Su I FATTI IN EDICOLA:

Cari candidati a sindaco di Siracusa,

Il prossimo anno, noi cittadini siracusani, saremo chiamati ad eleggere uno di voi per amministrare questa città  per cinque anni. Certo, manca ancora un po’ di tempo, ma noi sappiamo che state già lavorando alacremente per farvi trovare pronti alla competizione elettorale. Vi state già posizionando nello schieramento che pensate più idoneo, state tessendo rapporti, intrecciando possibili alleanze, vagliando strategie. State già organizzando mentalmente la vostra campagna elettorale, preparando i gruppi dei supporters, magari state già abbozzando un programma. Ebbene, due parole voglio dirvele. Diventare sindaco di Siracusa non sarà un punto di arrivo, ma l’inizio di un cammino lungo e difficile, perché questa città è in condizioni disastrose, perché i siracusani, la maggior parte di loro, sono in condizioni disastrose, allo stremo, e non vi perdoneranno nulla. 

Vero è che molti, come è sempre accaduto, si lasceranno abbindolare da qualche promessa, che comunque non sarete in grado di mantenere, ma un minuto dopo aver capito di essere stati presi in giro, diventeranno i vostri peggiori nemici, e cercheranno di farvela pagare.  Io spero ancora che i siracusani abbiano il coraggio, finalmente, di rispondere alle vostre finte promesse con una risata, se non con una sonora pernacchia, ma non ci credo molto. Vi consiglio però di promettere qualcosa che possiate mantenere, anche se, di questi tempi, le uniche cose che potete promettere,  sono lacrime sudore e sangue. Cercare allora di mettere in piedi una squadra valida, fatta di gente per bene, capace e competente, in grado di affrontare e combattere il declino apparentemente inarrestabile della città. Non sarà facile e nemmeno indolore, ma non ve l’ha certo prescritto il medico di voler fare il sindaco di Siracusa.

Gli americani dicono che, in campagna elettorale, non si fa politica, si cerca il consenso, che è cosa diversa, ma se il prezzo da pagare per acquisire consenso è lo scadere della qualità della politica, non so cosa ci avrete guadagnato, cosa ci avremo guadagnato, tutti.

Ma i veri destinatari di questa lettera aperta, sono i miei concittadini. Quante lezioni dovrà ancora impartirvi la storia di questa città, per capire che il politico da votare è quello più preparato, quello più competente,  e non quello che vi fa la promessa più allettante, approfittando, magari, del vostro stato di necessità? Quanto tempo vi serve ancora per capire che la politica è perseguire il bene collettivo e non l’interesse personale, di bottega? Perché in quella parola, in quell’aggettivo, “collettivo”, ci siamo tutti, ma proprio tutti. Ma soprattutto, ricordate che, poi, non solo non avrete alcun diritto di lamentarvi, ma siete anche da considerare corresponsabili del degrado e del declino della città che fu, ahimè, di Archimede.

Maurizio Landieri