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DOPO L’ULTIMATUM DELLA CORTE DEI CONTI, ITALGAROZZO PORTA IN CONSIGLIO MISURE CORRETTIVE CHE NON CORREGGONO NULLA. TUTTO RINVIATO AL 27 DICEMBRE, ULTIMO GIORNO UTILE

Rep: Il Consiglio comunale, riunito ieri sera per la trattazione e l’approvazione delle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti lo scorso 26 ottobre, al termine di un lungo ed articolato dibattito, si è aggiornato a giovedì 27 dicembre, sempre alle 17.30. L’aula ha accolto la richiesta del consigliere Franco Zappalà che sintetizzando le varie posizioni emerse dal dibattito, ha proposto un rinvio tecnico per dare tempo ai consiglieri di individuare e proporre eventuali  emendamenti migliorativi del testo portato in aula.

“Un provvedimento rispetto al quale la Commissione Bilancio ha espresso parere negativo: non siamo stati messi nelle condizioni di studiare la proposta, visto l’esiguo tempo a disposizione”: lo ha detto in apertura il presidente dell’organismo consultivo, Salvatore Castagnino anticipando di fatto una delle censure che l’aula ha sollevato nei confronti della proposta. L’altra censura, nel merito del provvedimento, l’ha sollevata  Paolo Reale che ha definitivo l’atto una “Delibera di buoni propositi, ma che non dà risposte concrete, visto che nella formulazione giunta in aula non prevede nessuna misura correttiva”.

 

Il contenuto della proposta delle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti, e che vanno approvate entro venerdì 28 dicembre, è stato illustrato dal Ragioniere generale, Giorgio Giannì. “Una serie di richieste- ha detto Giannì- che individuano alcune criticità rispetto alle quali il Consiglio è chiamato ad intervenire. Sui debiti fuori bilancio l’impegno è quello di individuare procedure più stringenti per evitare il loro insorgere; occorre al contempo che il loro riconoscimento sia riconducibile alla contabilità del Comune. E c’è poi il capitolo del riequilibrio del deficit di tesoreria, per il quale occorrono interventi di contenimento della spesa, a partire da quella non obbligatoria; il consolidamento e l’aumento delle entrate, con riferimento a quelle patrimoniali, accompagnato dalla riduzione delle gratuità; una maggiore cura delle attività di riscossione del concessionario e di riscossione diretta, con l’obiettivo di ridurre le quote inesigibili; l’aumento degli accantonamenti delle quote di crediti

inesigibili e delle passività potenziali. Infine- ha concluso il Ragioniere capo-  l’altro grande intervento da attuare è quello della riorganizzazione operativa, per il rispetto dei termini di approvazione degli strumenti di programmazione e di rendicontazione finanziaria”.

 

Il dibattito che ne è seguito ha visto sviluppare dai consiglieri una serie di valutazioni critiche sul provvedimento. Michele Mangiafico ha parlato di “Situazione progressivamente peggiorata negli ultimi tempi: la proposta, per come portata in aula, non riuscirà a sanarla”; Salvatore Castagnino, parlando delle anticipazioni di tesoreria si è chiesto come “Sia stato possibile un tale aumento in assenza di servizi alla città”; Paolo Reale si è detto “Deluso dalle risposte date. Siamo in presenza di una delibera propositiva, di mero indirizzo che non prevede nessun provvedimento e nessuna misura correttiva”; per l’Amministrazione l’assessore Nicola Lo Iacono ha fatto appello al senso di responsabilità del Consiglio ricordando la necessità di adottare l’atto entro la scadenza prevista; Andrea Buccheri, stante la ristrettezza dei tempi a disposizione, ha proposto una “Commissione permanente di studio che migliori l’atto per approvarlo nei termini”; per Ferdinando Messina, invece, “L’atto va bocciato e gli uffici dovranno riproporlo in una nuova versione che tenga conto delle criticità emerse”.

 

Alla fine l’aula ha votato l’aggiornamento proposto da Zappalà, dopo avere però approvato due emendamenti di Michele Mangiafico: il primo identico, a quello già approvato per il “Triennale” delle Opere pubbliche, impegna “a cancellare tutti i nuovi mutui previsti che non siano collegati all’attrazione di risorse esterne all’Ente, fatto salvo un riscontro positivo da parte della Corte dei Conti”; il secondo,  richiamando gli articoli 242 e 243 del Testo unico degli Enti Locali, prevede “una compartecipazione dell’utenza nella misura non inferiore al 36% del costo per poter fruire dei servizi pubblici a domanda individuale in via precauzionale per il 2019 e 2020”. Per entrambi, il consigliere Reale ha parlato di “Unica cosa certa in una semplice dichiarazione d’intenti”.

Il Consiglio torna in aula sabato 22 dicembre alle 10 per l’approvazione del Bilancio.