Politica

MARIO BONOMO: COMUNE BLINDATO, MANCA IL CONFRONTO E SIRACUSA AFFONDA

Mario Bonomo, come vedi la situazione di Siracusa a maggio del 2022? Qual è il tuo quadro?

Siracusa come tutta la sua provincia attraversa uno dei periodi più bui della storia  degli ultimi decenni , aggrovigliata in  una crisi economica di portata epocale. che ha nel sistema economico della città capoluogo il suo punto più debole. La mancanza di una visione strategica e concertata  di sviluppo del nostro territorio è il vero nodo politico che la classe dirigente deve affrontare. Le soluzioni esistono e sono molteplici,  ma ripeto senza una classe dirigente che si confronta e fa sintesi tali soluzioni sono impossibili da concertare e applicare.

Il Movimento per l’Autonomia potrebbe avere il suo candidato sindaco di Siracusa e questo candidato probabilmente potresti essere tu. O non se ne parla proprio?

Una riflessione approfondita sulla nostra amata città è indispensabile e parte da una domanda: Ma può essere che nessuno si sia accorto che siamo diventati la periferia più estrema di Catania e per di più senza servizi?

Abbiamo perso in ordine di tempo, le attività produttive tipiche del territorio ( il macello pubblico, il mercato ittico e praticamente anche quello ortofrutticolo) a favore di Catania,  la possibilità di convertire parte del polo industriale in processi produttivi alternativi di ultima generazione, sempre a favore di Catania,  la sanità di qualità sempre a favore di Catania, per non parlare del  porto commerciale e della svendita nell’offerta turistica di quel gioiello mondiale che è Ortigia. Il movimento nuova autonomia ha nei cromosomi la difesa ad oltranza del territorio e dei cittadini e proveremo sino alla fine a fare sintesi in una coalizione di cdx che per adesso vedo appiattita su posizioni personalistiche e dinastiche senza alcuno spessore politico. Questo ragionamento ci porta ad appoggiare alle prossime elezioni del 12 giugno,  il candidato sindaco Paolo Amenta a Canicattini e il candidato sindaco  Salvatore Oliva a Solarino con nostri candidati nella lista a loro sostegno e a schierare una nostra lista a supporto del candidato sindaco Nino Campisi ad Avola, scelte fatte in posizione spesso alternativa a una parte dei partiti del cdx coi quali non c’è mai stata concertazione. La conclusione ovvia è che anche alle amministrative di Siracusa il movimento per  l’autonomia non può che cercare al proprio interno le giuste competenze per offrirle al giudizio degli elettori alle amministrative del 2023.

Nei giorni scorsi un noto farmacista siracusano ha chiesto l’intervento del presidente della Regione per l’emergenza igienico sanitaria di Siracusa. Il tutto nel silenzio inquietante di chi dovrebbe amministrare

La sanità nella provincia di Siracusa versa in condizioni di emergenza totale,  raccolgo ogni giorno il grido disperato di aiuto che proviene da medici, infermieri, personale ausiliario, pazienti e utenti. I disservizi sono totali e abbracciano ogni settore del servizio sanitario pubblico le cui sorti sono nelle mani dell’Asp con compito di indirizzo e controllo dell’amministrazione regionale, sono evidenti le pressioni politiche che vanno in direzione opposta rispetto a una sana gestione del servizio . Le carenze amministrative,  di competenza e di professionalità sono state amplificate dall’emergenza covid , ed oggi ci troviamo con un’Asp indifesa anzi oltraggiata dalla politica, che fatica a dare servizi essenziali per i cittadini dovendo eseguire diktat insulsi dei vertici regionali e subendo dall’altro lato la concorrenza e l’appetibilita’ di servizi e strutture sanitarie di nuova generazione della vicina Catania. La deputazione regionale ha delle responsabilità enormi su tutto ciò.

Zona industriale a rischio, sono in ballo circa 10mila posti di lavoro: il Comune? Il sindaco del cga? I deputati nazionali e regionali?

Il polo industriale e le attività produttive correlate attraversano uno dei periodi più bui della storia  degli ultimi decenni, ingabbiati in una crisi produttiva e di identità industriale di portata storica  che ha nel sistema industriale obsoleto il suo punto più debole. Ritengo che non aver programmato per tempo la transizione del polo petrolchimico in polo energetico sia quanto di più deleterio la classe politica tutta abbia potuto perpetrare nei confronti del territorio , ovviamente con altissime responsabilità di chi ha ruoli di governo e rappresentanza . Non c’è soluzione senza programmazione e senza l’intervento di stanziamenti e finanziamenti pubblici per la bonifica del territorio e la riconversione industriale. Naturalmente è indispensabile la concertazione tra politica,  industrie e parti sociali. Inutile nasconderlo le aziende del petrolchimico lavorano spesso in perdita di esercizio e a loro va riconosciuta l’alta valenza sociale per la tenuta dell’economia nel territorio.

Magari la soluzione è il dj al Maniace e i concerti..

Panem et circenses dicevano i latini, oggi siamo nel terzo millennio e c’è chi, come la nostra amministrazione comunale, crede di saziare con qualche spettacolo o concerto la brama di cultura, ordine pubblico ripristino del decoro che i cittadini reclamano a gran voce. Qualche pannicello caldo non può certamente bastare.