Politica

LA GRANDE SIRACUSA CONTRO QUATTRO PAESINI. MA C’E’ IL MASSACRO DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE DEL CGA?

Parliamoci chiaro, la partecipazione di Siracusa a capitale italiana della cultura 2024 in teoria dovrebbe essere senza storia. Siracusa dovrebbe vincere al primo round per manifesta superiorità. E questo nonostante la vanità perennemente insoddisfatta di un duo che ha fatto clientelismo anche su questo creando uno staff limitato al suo cerchio magico e qualche vecchia carampana/nuovo adulatore, eliminando per scelta politica le migliori energie culturali della città. Ma vediamo chi sono gli avversari e sarà chiaro perchè Siracusa non dovrebbe avere avversari in grado di infastidirla. Sono 23 le città che aspirano all’ambito titolo di Capitale della Cultura 2024, che oltre ad essere prestigioso porterà anche finanziamenti. Da Nord a Sud, le candidature spaziano tra le diverse regioni: Ala (Trento), Aliano (Matera), Ascoli Piceno, Asolo (Treviso), Burgio (Agrigento), Capistrano (Vibo Valentia), Chioggia (Venezia), Conversano con l’Area metropolitana di Bari (Bari), Diamante (Cosenza), Gioia dei Marsi (L’Aquila), Grosseto, La Maddalena (Sassari), Mesagne (Brindisi), Pesaro (Pesaro e Urbino). E ancora: Pordenone, Saluzzo con le Terre del Monviso (Cuneo), Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto), Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca), Vicenza, Vinci (Firenze).Insomma, non c’è partita, la storia di Siracusa, le sue bellezze monumentali e culturali, Archimede, le parole di Cicerone, Ortigia, decine di personalità che l’hanno fatta conoscere ed ammirare in Italia e nel mondo. Gli altri partecipanti, con tutto il doveroso rispetto, non possono competere, non hanno storia e spessore in grado di infastidire Siracusa. Insomma, piccoli e piccolissimi comuni, Ascoli Piceno, Vicenza e qualche altro non sono in grado di scalfire neppure lontanamente la nostra città. L’assessore alla Cultura del cga, il politicamente spregiudicato Granata, ha pensato a questa candidatura come strategia per tacitare le proteste e spostare l’attenzione dai ripetuti ultimi posti di Siracusa in qualsiasi classifica nazionale. Lui e il suo sindaco del cga hanno sproloquiato per tre anni di rigenerazione e poi il Sole 24 Ore, Italia Oggi e gli altri quotidiani accreditati hanno detto che Siracusa è come qualità della vita una caccola e che il duo raccontava quarzate davanti ad una città degradata e in ginocchio. Uno sputtanamento che è aumentato con le classifiche settoriali, anche queste con Siracusa maglia nera. Concludendo se si guarda il curriculum Siracusa può vincere a mani basse, se invece conterà qualcosa il massacro di Siracusa e tutto quello che questi barbari hanno combinato dal 2013 ad oggi, beh, allora siamo fuori con disdoro e, diremmo, meritata ignominia.