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FESTEGGIAMO I “MORTICEDDI” SECONDO TRADIZIONE, HALLOWEEN E’ LA FESTA DI SATANA

“Che male c’è a festeggiare Halloween? È per fare divertire i bambini!”. Il male c’è ed è la festa stessa, dedicata a satana, scritto appositamente con la lettera minuscola. Inutile girarci intorno, il periodo che va dal 30 – 31 ottobre al 2 novembre, così inteso, è un periodo maledetto, che in tutto il mondo coincide con l’inizio dell’anno satanico. È in questo periodo che vengono fatti, in tutto il mondo, messe nere, sacrifici umani ed animali, scompaiono donne, bambini, gatti, neri e non. Sarebbe da starsene prudentemente in casa, “dopo una certa”, ed invece noi che si fa? Scherziamo, ma è uno scherzo rivolto al male, con addobbi di diavoli, streghe e teschi, ragni e zucche vuote, come quelle di chi non vuole capire, non legge, non s’informa. Mi rivolgo alle teste piene, quelle belle e pensanti, ricche di spirito critico e cultura nel senso più bello, a 360° gradi. Ne conosco di belle persone, mamme e padri attenti, premurosi verso i figli. Vogliamo festeggiare? Certo! Rispolveriamo le nostre tradizioni, attingendo a risorse veramente legate alla cultura del popolo siciliano, ossia il culto dei Morti. Non si tratta di “Dolcetto o scherzetto”, ma dei nostri “morticeddi”, che un tempo non troppo lontano, di cui parlo’ e scrisse diffusamente Andrea Camilleri, portavano regali e dolci tradizionali ai bambini siciliani. Un legame bello con i nostri morti. Chi tra di noi non ha in Cielo uno o due genitori, i nonni, parenti ed amici indimenticati ed indimenticabili? Erano loro, nel gioco collettivo dei grandi verso i più piccoli, a portare dolci e regali, basta chiedere alle nostre mamme, per chi ha la fortuna di avere ancora la mamma. Un legame profondo tra la vita e la morte, quel cerchio che non si è mai spezzato, quando si vuole così tanto bene a qualcuno, non sarà certo la morte a portarcelo via, vive dentro di noi, in qualche modo noi siamo un po’ lui o lei, ce lo porteremo o ce la porteremo sempre nel cuore. Io sono pro festa, nel rispetto delle nostre tradizioni siciliane. Non il male, non il diavolo. Vade retro! Festeggiamo i nostri morti e sommergiamo di regali, dolci e pensieri zuccherati i nostri figli, nipoti, bambini del cuore, in questo giorno fantastico e speciale che è il Due Novembre. Per me, specialissimo: ho due belle feste nel cuore. Due legami così forti che niente e nessuno potrà mai spezzare. Pupi di zucchero, toto’ bianchi e toto’ neri, più altri dolci tipici di questa festa che richiederò a pasticcerie specializzate in ricette antiche. Operazione culturale, ma anche umana e, se vogliamo, spirituale. Io sono di Dio, altro non m’interessa. Testimoniamo la nostra appartenenza con i piccoli gesti, ogni giorno. Rifiuto Halloween, accetto di festeggiare insieme la festa dei Morti. Una festa in disuso, dimenticata, ma antica e piena di valori profondi, che sono autenticamente “nostri”.

Carmen Perricone