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IL CORPO DI SANTA LUCIA RITORNI A SIRACUSA: PREGHIAMO!

Rep: E’ iniziata ieri la tredicina di Santa Lucia. Sarà, quella di quest’anno, una festa particolare e tutti i siracusani ci rivolgeremo fiduciosi alla nostra Patrona, in questi momenti di enorme difficoltà.

Una Festa che è davvero diversa ma non per questo meno intensa e che sarà anche la prima col nuovo arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto, che ha voluto rendere omaggio alla Patrona, sia al termine della sua prima celebrazione nella chiesa Cattedrale davanti al Simulacro e sia recandosi poi, pellegrino, al Sepolcro di Santa Lucia, accolto dal rettore della Basilica Santuario  Fra Daniele Cugnata.

La nostra Santa brilla nel firmamento del Cristianesimo e il suo culto è diffuso ovunque nel mondo. E da siracusani devoti di Santa Lucia non smetteremo di pregare con sentimento fervido per la restituzione definitiva del Corpo della nostra Patrona alla città di Siracusa, prima culla del Cristianesimo orientale e le  cui sepolture cristiane sono seconde solo a quelle di Roma, come ha sottolineato Paolo Orsi.

Sono stati innumerevoli i tentativi esperiti nel corso dei secoli per ottenere la traslazione del corpo della Vergine e la giusta aspirazione dei Siracusani non deve mai venire meno, come voleva anche il grande arcivescovo Luigi Bignami che la volle confermare  con le parole, incise nel tempietto del sepolcro, “Lucia sponsa Christi, omnis plebs te expectat”(Lucia sposa di Cristo, tutto il popolo ti attende).

Non dimentichiamo che il Corpo di Santa Lucia fu sottratto ai siracusani nel 1039 dal condottiero bizantino Giorgio Maniace, che approfittò dell’ingenuità di un anziano per ingannarlo, chiedendogli di indicargli  il luogo esatto dove riposava il Corpo per poterlo venerare e invece lo trafugò, per farne omaggio al suo sovrano. I veneziani, a Costantinopoli, nel 1204, col doge Enrico Dandolo, agirono con le stesse modalità.

Arcivescovi, sacerdoti, laici che hanno fatto la storia della nostra città, ci hanno insegnato che bisogna insistere nell’aspirazione di veder riconosciuto un diritto storico di Siracusa, quello di riottenere per sempre le spoglie mortali della Patrona. “Siracusa attende con fede il giorno in cui nella Chiesa e nello Stato – ha scritto l’avvocato Corrado Piccione, autorità morale della nostra comunità – sorgeranno personalità capaci di far rispettare questo suo imprescrittibile diritto, contro il quale non si oppongono motivi sacrali nè ragioni storiche né considerazioni culturali: soltanto il principio del possideo quia possideo (possiedo poichè possiedo), davvero inammissibile nell’ambito del culto ispirato dalla fede religiosa”.

                                                                  Salvo Sorbello