Politica

L’ESERCITO DEI NUOVI POVERI: VIVONO DEL NULLA E NEL NULLA

Quegli invisibili presenti nelle nostre strade, meteore che si trascinano stancamente alla ricerca di una dimensione. E  la Caritas pensa a tutti. Ma basta? Sono i barboni, i senzatetto, i protagonisti di una  società capziosa che vivono ai margini delle strade, consapevoli della loro inutilità nel mondo, senza certezze, sommersi dalla più profonda indifferenza.  Guardano avanti senza futuro, vivono un presente incerto e con un passato da dimenticare. Con i loro maglioni extralarge, con  le sporte a seguito, con i visi bassi, con i capelli arruffati, sono persone dall’anima ferita e martoriata, che hanno avuto desideri, speranze, progetti da realizzare  e che la vita li ha depauperati vigliaccamente e con inganno dei loro sogni, perché il destino può togliere tutto ciò che si è dato per scontato fino a quel momento. Sono i nuovi poveri che spuntano numerosi e che si vergognano e si nascondono sotto i ponti o sulle scale di qualche edificio o a ridosso di qualche chiesa o, i più fortunati, dentro la loro auto, mentre anelano a una vita differente. Sono tanti e la società opulenta resta a commiserare, possibilmente additandoli frettolosamente. Non chiedono nulla. Anche loro hanno una dignità. Sono discreti, spesso in compagnia del loro amico a quattro zampe, non danno fastidio e non si può fare a meno di notarli perché sono presenti con tutta la loro storia. Si trovano a vivere la strada per scelta, altri costretti da una vita avversa e disgraziata, in questa misera ingannevole  società che tutto toglie. Prima il lavoro, poi la famiglia, poi la casa. Rimane solo il silenzio della coscienza in una strada che li guarda e noi, persone “normali”stiamo a guardare loro, chiusi nella nostra sfera di perbenismo. In questo tempo di pandemia, tra chiusure e ristrettezze, i senzatetto si ritrovano a dover gestire una situazione ancora più pericolosa, attenti a un altro  nemico invisibile, ancora più insidioso.

Ecco che i centri di accoglienza e le Caritas vedono aumentare i loro assistiti. Centri attivi, sparpagliati in tutto il territorio che rimangono sempre accanto agli ultimi per aiutarli nel miglior modo possibile attraverso i tanti volontari. La fotografia che oggi ci appare dell’Italia è profondamente infausta e sbiadita. La Caritas italiana, ha visto un aumento esponenziale nel numero di nuove persone che si rivolgono a loro per un aiuto che va dalla spesa al pagamento delle utenze, al vestiario, alle cure mediche, ma anche per un conforto, un rifugio, un caldo ristoro.

La situazione è drammatica e uscirne è difficile. Non basteranno di certo le misure del “Decreto Rilancio” adottate dall’attuale governo per dare lustro a questa gente. Occorrerà molto tempo prima che la situazione economica e sociale possa pianificarsi e nel frattempo le persone, che siano italiani o di altra provenienza, perdono la prospettiva di una vita dignitosa. E cosa rimarrà allora di questi tempi? Solitudine e  angoscia fanno da padroni in questa società individualista dove l’imperativo assoluto è quello di pensare solo per se’.

Niente sarà più come prima in questo periodo oscurantistico dove alla povertà esistenziale si aggiunge la rassegnazione e se si perde la speranza, non ci potrà essere nessun tipo di sviluppo. Altroché andrà tutto bene!

Graziella Fortuna