SANTUARIO DELLA MADONNINA / LA STORIELLA DEL CERCHIO DELLA GIOIA CHE VUOL DIRE SOLIDARIETA’
Rep: C’è una storiella “Il Cerchio della Gioia” di Bruno Ferrero, tratta dal libro “Quaranta Storie nel Deserto”, che sintetizza quanto sta accadendo in questi giorni di grande difficoltà. Sono tante le telefonate che questo Santuario riceve da persone che, insieme alla preghiera, mettono a disposizione quello che hanno. Non si tratta solo di cose materiali, ma anche spirituali, come la gioia che si trasforma in solidarietà. È il caso della squadra sportiva di Pallamano Teamnetwork Albatro che, avendo vinto il campionato ed essendo stata promossa in A1, ha deciso di festeggiare convertendo la gioia della promozione in buoni spesa per le famiglie che hanno bisogno di aiuto. È il Caso della Lukoil che ha acquistato 50 Uova di Pasqua dalla onlus “Associazione Italiana Contro Leucemie Linfomi e Mieloma” per poi donarli ai bambini di famiglie in difficoltà. È il caso di un Hotel di Fontane Bianche che ha donato derrate alimentari per i poveri. E tanti altri fedeli hanno voluto donare alla Madonna delle Lacrime per dare conforto agli altri. E, nella logica del “Cerchio della Gioia”, il Santuario di Siracusa, attraverso i volontari della Caritas cittadina e della Protezione civile, fa arrivare una luce che bussa alla porta per dare, insieme ai doni, un sorriso di speranza. Grazie, o Signore, per questa gioia condivisa. In questo Santuario, che custodisce le Lacrime della Madonna, arriva anche tanto dolore. Come la gioia, anche il dolore, se condiviso, è fonte di consolazione. Per questo, nei giorni del Triduo Pasquale, che sarà celebrato a porte chiuse, condivideremo le nostre paure, i nostri dolori e le nostre speranze in Gesù, attraverso il Cuore di Maria SS.ma. È questo il senso della Via Crucis “La Croce di Gesù nella Croce di ogni uomo”, che questo Santuario ha preparato in suffragio del Direttore del Parco Archeologico Neapolis di Siracusa, Arch. Calogero Rizzuto e dei morti a causa della pandemia: se portiamo la Croce insieme a Gesù, abbiamo la speranza certa che non siamo abbandonati: Dio è con noi, sempre!
Aurelio Roberto Russo, rettore del Santuario
La Via Crucis (scaricabile su https://www.madonnadellelacrime.it/2020/04/07/la-croce-di-gesunella-croce-di-ogni-uomo/# ) sarà celebrata a porte chiuse all’interno del Santuario, il Venerdì Santo alle ore 18.00, dopo la Celebrazione della Passione del Signore, e sarà trasmessa dall’emittente televisiva Tris canale 172 del digitale terrestre. Sabato Santo mattina, alle ore 10.00 staremo accanto alla Madonna, pregando con Lei nell’Ora della Madre. Il testo de “L’Ora della Madre” è disponibile e sarà inviato in pdf a chi ne farà richiesta all’indirizzo mail rettore@madonnadellelacrime.it. Grazie, o Signore, per questo dolore condiviso. La sera del Sabato Santo, anticiperemo la celebrazione della Veglia di Pasqua alle ore 19.00 che in genere si fa nella notte tra il Sabato e la Domenica di Pasqua: vogliamo chiedere con la Madonna delle Lacrime: vieni fuori dal sepolcro o Signore Gesù e aiuta i tuoi fratelli e le tue sorelle a risorgere con te. Aiutaci, o Signore, a risorgere con Te. Auguri di una Santa Pasqua: Gesù Risorto inondi di luce il nostro cammino e, con la sua benedizione, colmi le nostre famiglie di vita, di gioia e di speranza.
Il Cerchio della Gioia2 «Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la porta di quercia, il contadino gli mostrò, sorridendo, un magnifico grappolo d’uva. “Frate Portinaio”, disse il contadino, “sai a chi voglio regalare questo grappolo d’uva che è il più bello della mia vigna?”. “Forse all’abate o a qualche padre del convento”. “No, a te!”. “A me?”. Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. “Lo vuoi dare proprio a me?”. “Certo, perché mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo. Voglio che questo grappolo d’uva ti dia un po’ di gioia”. La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui. Il frate portinaio mise il grappolo d’uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un’idea: “Perché non porto questo grappolo all’abate per dare un po’ di gioia anche a lui?” Prese il grappolo e lo portò all’abate. L’abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c’era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: “Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco”. Così il grappolo d’uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato. Costui pensò, infatti che il grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate a sudare sui fornelli, e glielo mandò. Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano (per dare un po’ di gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro. Finché, di frate in frate, il grappolo d’uva tornò al frate portinaio (per portargli un po’ di gioia). Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia. Non aspettare che inizi qualche altro. Tocca a te, oggi, cominciare un cerchio di gioia. Spesso basta una scintilla piccola piccola per far esplodere una carica enorme. Basta una scintilla di bontà e il mondo comincerà a cambiare. L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione: è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai. È l’unica impresa nella quale più si spende, più si guadagna; regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani ne avrai più di prima».