Politica

DUE AGGRESSIONI AGLI AGENTI PENINTENZIARI NEL CARCERE DI AUGUSTA

Rep: Ieri durante le ordinarie operazioni di controllo della Polizia Penitenziaria di Augusta, un soggetto psichiatrico che da diversi giorni ha distrutto diversi suppellettili ed è stato sottoposto alla misura della Sorveglianza a vista, durante il controllo ha sputato in faccia ad un Operatore di Polizia e se scagliato come una furia verso altri operatori che con difficoltà hanno contenuto la violenza messa in atto, la colluttazione ha procurato ad un Ispettore una prognosi di 30 giorni per contusione ad una spalla, ad altro contusioni varie a braccia e gomiti, escoriazioni alla mani e tagli vari perché questi rompeva il lavandino e la ceramica procurava diversi taglia lle mani degli operatori di Polizia intervenuti a sedare la violenza messa in atto dal tunisino che era letteralmente infuriato senza alcun motivo, se non la sofferenza della misura restrittiva in carcere. Il Sappe chiederà alla Segreteria Regionale e Nazionale di intervenire  affinchè la Casa di Reclusione di Augusta sia assegnato personale e non più sia distaccato presso altri Istituti, l’esiguo numero di personale ha dovuto affrontare dei momenti ad alta tensione, che hanno visto una indole violenta, aggressiva, provocatoria ed insofferente alle regole penitenziarie. Lo stesso, durante la sua permanenza ad Augusta, ha ricevuto diversi rapporti disciplinari ed una infinità di segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per fatti reato di minacce, oltraggio e resistenza a pubblico Ufficiale, aggressioni,  danneggiamento e lesioni ai danni dei Poliziotti Penitenziari ed è ristretto in sezione “a regime chiuso”. Il maghrebino è diventato un gravissimo problema di gestione all’interno dell’Istituto Penitenziario e sono infatti all’ordine del giorno i comportamenti scorretti posti in atto, anche ieri che nella tarda mattinata un altro straniero poneva in essere atteggiamenti minacciosi ad un operatore che all’Ingresso Blocchi con molta difficoltà conteneva l’atteggiamento intimidatorio messo in atto verso il personale di custodia. I due gravi episodi avvenuti ieri l’altro ( 03.04.20) e ierii (04.04.20) nel carcere di Augusta, che non hanno avuto un tragico epilogo grazie all’attenzione ed alla prontezza del personale di Polizia penitenziaria, riportano drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria. I detenuti evidentemente, protagonisti della violenta aggressione di ieri  e oggi, che li vedono spesso responsabili di atti violenti ed aggressivi, magari sono convinti di non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono perché evidentemente la risposta penale e disciplinare nei suoi confronti è sterile ed inefficace… Ai colleghi feriti va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare i detenuti violenti. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione”. L’assenza di provvedimenti che contrastino le continue violenze in carcere e le aggressioni alle donne e agli uomini in divisa, facilitano le aggressioni che restano impunite. Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane impongano un’inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del governo. Il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria poco e nulla hanno fatto per porre soluzione alle troppe problematiche che caratterizzano la quotidianità professionale dei poliziotti penitenziari: ma non si può continuare a tergiversare! Non si perde altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria è irresponsabile.

La segreteria provinciale Sappe

Salvatore Gagliani