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RITORNA IL PREMIO VITTORINI GRAZIE A ENZO PAPA E FABIO GRANATA

Rep: BLOG Nella giuria del Premio letterario Vittorini di Siracusa felicemente sedetti per tutti i diciott’anni in cui è stato organizzato. La bella notizia è che tornerà, grazie a Enzo Papa, storico animatore del premio, e a Fabio Granata, assessore aretuseo alla Cultura, nel segno della memoria di Arnaldo Lombardi. Torneranno le memorabili serate al Teatro Greco contravveleni di bellezza e valori in una società drogata di tv e pessima politica.

È notizia di questi giorni, benvenuta e incoraggiante notizia, la rinascita a Siracusa del prestigioso premio letterario intitolato a Elio Vittorini: e a lui intitolato non solo perché l’autore del “Garofano rosso” nacque e crebbe a Siracusa, ma perché si voleva premiare la linea innovativa, sperimentale, forte di “una verità da dire” e capace di dirla con parole nuove, che Elio Vittorini da editor e da talent scout costantemente promosse. Quel premio durò diciott’anni, sostenuto dalla Provincia di Siracusa e assieme ad essa estinto. Leggendarie le serate conclusive nella cornice del Teatro Greco gremito, condotte da un accuratissimo Fabrizio Frizzi, uno dei tanti grandi estinti che accompagnarono le vicende del premio.

Già, perché a me che in quella giuria felicemente sedetti per tutti i diciott’anni, il premio Vittorini torna alla memoria come una “camera verde” alla Truffaut, come un sontuoso “altare dei morti” alla Henry James: e come non associarne il ricordo ad Arnaldo Lombardi, l’editore e organizzatore culturale partenopeo trapiantato a Siracusa che assieme all’infaticabile intellettuale aretuseo Enzo Papa ne fu l’animatore? E ai carissimi Natale Tedesco e Vincenzo Consolo, entrambi presidenti della giuria? E ad Andrea Camilleri, tra i primissimi premiati, quando ancora il successo e Montalbano non lo avevano incoronato?

Camilleri lo proposi io, che m’ero divertito da matto col suo geniale “Birraio di Preston”. E fu un incontro indimenticabile con un amabilissimo affabulatore. Come indimenticabile, ma intrisa di strazio, fu la consegna del premio per l’opera prima, da parte di un Frizzi come tutti commosso e in un Teatro Greco tributante una standing ovation, al mio amico e collega Nello Vecchio per il figlio Lorenzo, autore di “Mia madre non chiude mai”, scomparso da poco a soli ventitrè anni.

Tanti i premiati: per quel che mi soccorre la memoria, cito Camilleri e Bonaviri, Paolo Sorrentino e Nicola Lagioia, Paolo Di Paolo e Giuseppe Montesano, Giuseppe Lupo e Emma Dante, Maria Attanasio e Silvana Grasso, la Pariani, la Mazzucco, la Vinci… E i premi speciali, e tra questi Giulio Einaudi e Inge Feltrinelli…

Tra i vincitori dell’ultimo premio c’era anche il nostro Massimo Maugeri, cui il riconoscimento è stato assegnato solo ora, ad anni di distanza, in memoria di Arnaldo Lombardi. Ed è stato il primo segnale, dato dal Comune di Siracusa, dalla Confcommercio e dall’associazione “Vittorini-Quasimodo”, di una rinascita di cui va dato il merito a Enzo Papa e a Fabio Granata, e che vanta già un regolamento, un bando e prossimi, altrettanto prestigiosi esiti.

Qualcuno disse anni fa che con la cultura non si può imbottire un panino. Ma si può fare molto di più: come in quelle memorabili serate al Teatro Greco, si può inoculare potenti contravveleni di bellezza, di senso e di valori in una società drogata dalla televisione e dalla pessima politica.

Antonio Di Grado

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