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CGIL: TROPPI RISCHI DI CONTAGIO ALL’UMBERTO I°. O CAMBIA TUTTO O ANDIAMO IN PROCURA

Rep: <<Se tutto resterà invariato nella gestione da parte dell’Asp dell’emergenza Coronavirus, ci rivolgeremo alla Procura>>. La Cgil è determinata a rivolgersi alla magistratura, a fronte del grave rischio a cui possono essere esposti i cittadini. Il dito della segreteria provinciale della Camera del lavoro è puntato a una parte sull’ospedale e sul pronto soccorso e dall’altra sulla Sovrintendenza e sul rischio contagio per tutto il personale, specie dopo i due decessi. <<A dire il vero, noi ci eravamo già rivolti al prefetto e a tutte le autorità competenti (il 16 marzo scorso) denunciando la situazione allarmante all’interno della Sovrintendenza e di tutte le sue strutture, chiedendo misure immediate sia per verificare eventuali contagi, sia per porre tutti gli adeguati rimedi a tutela della salute di tutti. La nostra richiesta non ha ricevuto alcuna risposta né tantomeno è stato preso alcun provvedimento>>, dichiarano Roberto Alosi e Franco Nardi, rispettivamente segretario generale della Cgil e della Funzione pubblica. Il mirino di Alosi e Nardi punta ancor di più sulla situazione al pronto soccorso: <<che  concretamente rischia di essere un focolaio incontrollato – e incontrollabile – di contagio per gli operatori sanitari e per tutta la collettività. I presidi medici di protezione sono pochi e centellinati, l’ambulanza del 118 chiamata per ogni caso sospetto di Covid 19 è una sola e per ogni intervento deve essere portata a Vittoria per la corretta sanificazione e quindi resta ferma per ore. In tema di sanificazione, quella che viene effettuata nei locali del pronto soccorso è quantomeno inadeguata. Come se non bastasse, non esiste una separazione fra i pazienti per altra causa e quelli per sospetto contagio in attesa di diagnosi. Occorre immediatamente separare gli ingressi, i passaggi e le aree d’attesa individuando immediatamente le soluzioni d’emergenza. E se tutto questo non avverrà entro lunedì, quando il manager Ficarra parlerà un videoconferenza con tutti i rappresentanti sindacali del personale sanitario, ci rivolgeremo alla magistratura>>.