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IL ROMANZO DI ANTONIO RANDAZZO: NEL 1951 IL SIRACUSA ERA IN SERIE B E AI PANTANELLI CI FU L’ALLUVIONE

A Novembre ro 1949, ‘nta scinnuta ra via Claudio Maria Arezzo, quasi all’angulu ra Chiesa re Miracoli, ‘n picciottu ammazzò a zita, ‘na picciutteddha ri vintun’anni. Giovanna Borgia – foto e testo tratti da “i siracusani”

note: dal rapporto di Polizia. Nelle ore pomeridiane di ieri, 29 novembre 1949, mentre si svolgeva la processione della Ma-donna di Fatima nella via dei Miracoli dell’abitato di Siracusa, vennero esplosi alcuni colpi di arma da fuoco. I primi accorsi trovarono, all’angolo della via Claudio Maria Arezzo, un donna giacente a terra in una pozza di sangue e, vicino a lei, un uomo ferito il quale, impugnando una rivoltella a tamburo menava colpi sulla propria testa servendosi dell’arma come corpo contun-dente. Accorsi degli agenti, essi identificarono il ferito per lo studente in medicina …….. di anni 23 il quale dichiarava di avere esplosa l’arma prima contro la donna, identificata per Giovanna Borgia di anni 21, studentessa universitaria, e poi contro se stesso senza riuscire nell’intento di uccidersi.(nota tratta da “i siracusani n.19 maggio-giugno 1999)

Nto ’51, ci fu alluvioni e pantaneddhi e visti ‘u mari ‘ncazzatu cu l’animali ca gal-leggiavunu.(Peccato non avere foto del mare in tempesta con i numerosi animali e alberi galleggianti)

A squattra ro sarausa iera ‘nta serie B e n’addivitteumu trasennu “francu” o campu. Nota: alla fine del 1945 il Siracusa è quarto nella serie C girone F, e l’anno dopo per la prima volta nella sua storia è in serie B. Saranno anni importanti che segneranno l’attaccamento della città alla società azzurra evitando “l’emigrazione” verso il Cibali che presto avrebbe conosciuto la serie A. Squadra di grandi soddisfazioni nella serie cadetta con il migliore piazzamento (1950-51 5° posto), alle-natore Mario Perazzolo. In serie B in quegli anni militavano, Palermo, Como, Venezia, Napoli, Udinese, Spal, Legnano, Roma, Brescia, Genoa… il Siracusa riuscì a battere in casa il Genoa e il Napoli, ma prese anche una sonora sconfitta al Flaminio con la Roma (6-0..), ma erano altri tempi, la squadra azzurra che aveva nel dicembre del 1946 ospitato la prima partita di B, sconfiggendo il Foggia 3-0, abbandonava la serie cadetta nel giugno del 1953 pareggiando 0-0 in casa lo scontro diretto con il Piombino… quell’anno il Siracusa aveva fatto un vero e proprio miracolo riacciuffando la speranza della permanenza alla pe-nultima giornata. Le cronache parlano di un comizio elettorale in Piazza Archimede abbandonato dalla folla, non appena saputa la notizia della nuova e favorevole classifica modificata dalla Lega. Si racconta pure che fosse di quell’anno l’origine della rivalità con i catanesi (vincitori al “Vittorio Emanuele” 2-1 dopo anni di loro puntuali sconfitte) a causa di cortesie non ricambiate da parte dei cugini.. Ma quella domenica la palla non entrò.. 7 campionati, 258 punti, 262 partite giocate con 102 vittorie, 55 pareggi e 105 sconfitte, 327 goal segnati, 369 i subiti, questo era il bottino finale dell’esperienza della serie B. (P.S. non sono Tosatti, per pura fortuna ho trovato una classifica delle squadre di B di tutti i tempi..). Bomber di quegl’anni fu Bruno Micheloni. Questa la formazione tipo della stagione 1950-51: (dall’Aretuseo) Luisetto, Fallanca, Bovoli, Marchetto, Susmel, Bussone, Cavaleri, Polo, Micheloni, Camporese, Suppi, All.Perazzolo.

Nto 52 n’apparecchiu cariu ‘nta stissa strata.

‘Nto 1952, a “Nuova Margherita”, satò all’aria po scoppiu ri ‘n suluru, e mureru: Sebastiano Bordato, Francesco Bandiera, Egidio Cappuccio, Angelo Cappuccio, Fran-cesco Mincella, Angelo Mincella, Angelo Romeo, Salvatore Lentinello, Corrado Calda-rella. Unicu ca si sabbò Sebastiano Veneziano. Copertina Domenica del corriere dell’epoca, tratto da “i siracusani”

note: Era accaduto che l’equipaggio del peschereccio “Nova Margherita” aveva recuperato nei fonda-li del porto, un siluro inesploso, triste residuato degli attacchi bellici della seconda guerra mondiale, terminata, almeno in Sicilia, nel mese di luglio del ’43, con lo sbarco degli alleati nella zona di Fontane Bianche. Negli anni precedenti la zona di mare e la stessa città di Siracusa erano state teatro di attacchi e bombardamenti aerei, che avevano stremato la popolazione. Molto lentamente Siracusa tornava alla normalità e, ancora dopo nove anni, ai numerosi pescatori della città era vietato spingersi al largo per calare le reti, per espresso divieto della Capitaneria di Porto, se prima non fosse stato bonificato dagli ordigni inesplosi tutto il tratto di mare antistante la costiera aretusea. A questo fine era stato appaltato il lavoro di recupero di residuati bellici alla impresa Amelio- Castaldi di Napoli. L’imprenditore aveva reclutato mezzi nautici e personale della marineria siracusana, che così, anche a rischio di eventuali incidenti, spesso mortali, si sobbarcava a questo rischiosissimo lavoro per sfamare le proprie famiglie. Nel Porto Grande un’altra impresa lavorava allo smantellamento e al recupero del materiale ferroso della nave ospedale “California”, affondata da aerei siluranti nemici. Uno di questi siluri rimase inesploso nei fondali fangosi del porto e venne recuperato dal “Nova Margherita” quel disgraziato pomeriggio del 12 marzo ’52. (testo tratto da “i siracusani” anno III° n.12 Marzo Aprile 1998).

O tiatru grecu facevunu i traggeri grechi e, niautri, aspittavumu fora pi trasiri “francu”Note: L’Istituto Nazionale del Dramma Antico nacque per volontà dell’aristocratico siracusano Mario Tommaso Gargallo, che nel 1913 costituì un comitato promotore con l’ambizione di ridare vita al dram-ma antico presso il suo “spazio naturale”, il Teatro Greco di Siracusa.Il primo ciclo di spettacoli classici fu inaugurato il 16 aprile 1914 con l’Agamennone di Eschilo.Dopo l’interruzione degli spettacoli causata dalla prima guerra mondiale, le rappresentazioni classi-che ritornarono sulla scena nel 1921 con le Coefore di Eschilo.Nel 1925 il Comitato che si era costituito dodici anni prima, fu trasformato in Istituto Nazionale del Dramma Antico ed eretto a Ente morale.Nel 1928 non si raggiunge l’accordo per rappresentare la Fedra di D’Annunzio.

Ogni annu, pi cannaluvari, scevunu i carri e iera festa ranni a sarausa, co veglioni macari o tiatru comunali, unni, oltri e spettaculi ri opere e operette, ‘nto saluni, esposi-zioni e mostri ri artisti sarausani e si primiavunu i carri.

Antonio Randazzo

Cumeddia Sarausana

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