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IL CONSIGLIERE DI MARE: AD AUGUSTA DIPENDENTI COMUNALI IN ASFISSIA, AMMINISTRATORI CON L’ARIA CONDIZIONATA

Uffici bloccati, servizi con tempi lunghissimi e dipendenti in affanno: questa è la situazione oggi della macchina amministrativa del Comune di Augusta. In questi giorni ho avuto occasione di fare un sopralluogo in diversi uffici e la situazione è disastrosa. Ciò avviene non per colpa dei dipendenti, a cui dobbiamo dire grazie per quello che fanno e per le condizioni in cui lavorano, spesso al limite della salubrità, ma perché in questi anni nulla è stato fatto per organizzare la macchina amministrativa nel modo migliore possibile. La riorganizzazione della macchina amministrativa non è un’opzione ma una necessità inevasa di cui oggi paghiamo il conto, ancora più in prospettiva delle novità legislative che impatteranno sul suo funzionamento. L’amministrazione, ad esempio, non si è completamente organizzata per prevenire e limitare i danni del provvedimento “Quota 100”, che oggi sta privando tanti uffici comunali di risorse necessarie.

È vero che non è possibile fare assunzioni, ma un piano serio di censimento delle forze interne e loro riorganizzazione sarebbe stata un’azione necessaria per un Comune che sa organizzarsi e gestire i cambiamenti.

Invece la situazione è lontano anni luce: la dotazione organica non solo è insufficiente, ma è distribuita in modo da non agevolare i cittadini che usufruiscono degli sportelli comunali. Chi amministra ha l’obbligo di garantire la continuità e il buon funzionamento dei servizi e questa amministrazione, invece, si è fatta trovare completamente impreparata. L’impossibilità di fare assunzioni è un dato di fatto di partenza, che andava a maggior ragione programmato. Cosa è stato fatto in termini di ricognizione delle risorse, di affiancamento per il passaggio di consegne, per lo sviluppo di nuovi ruoli con le risorse interne?

A ciò aggiungo il fatto che i dipendenti comunali non solo si trovano a lavorare in condizioni di sottorganico, ma anche in condizioni fisiche precarie, con gli uffici senza aria condizionata, a differenza di quelli dove risiedono il sindaco e i suoi collaboratori. Una disparità di condizioni che ritengo non solo lesiva della dignità di qualunque lavoratore, ma anche vergognosa perché praticata da un’amministrazione che evidentemente così esprime il suo concetto di “portavoce dei cittadini”.

 Giuseppe di Mare

consigliere comunale