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SILVIO BELLIO: SUL NUOVO OSPEDALE IL NOSTRO SERVILISMO NEI CONFRONTI DI CATANIA E’ EVIDENTE

Silvio Bellio, per chi vuole lasciare Siracusa ci sono diverse opzioni. Scartiamo le isolette visto che in un’isola ci viviamo da troppo tempo. Il mio amico Ferlito suggerisce il Brasile o l’Ucraina

C’è pure la Thailandia dove sembrerebbe esserci il falsario Driessen uno che ha dichiarato che le opere di Giacometti sequestrate alla mostra Ciclopica le ha realizzate lui. Ma in realtà consiglio ai giovani di tenere duro e resistere, capisco che è difficile ma senza forze nuove e capaci questa città rischia di morire. Il mondo è bello girarlo, per chi lo può fare, per capire quanto possiamo e dobbiamo ancora migliorare questa città per arrivare a certi livelli, e cominciare a pensare veramente ad una città turistica, capace di vivere economicamente senza il biberon del polo industriale.

Il nuovo ospedale sembra una fiction. L’assessore Razza è come lo sceriffo di Nottingham: lui non dà nulla ai siracusani che però debbono continuare ad essere il bancomat degli ospedali catanesi. E non abbiamo nemmeno uno straccio di Robin Hood

Sull’ospedale ho due teorie, o a Palermo si sentono troppo furbi e con questa storia della super perizia per individuare l’area (che da anni il consiglio ha già individuato) vogliono guadagnare tempo per poter dire che l’ospedale non si fa perché non si sono riusciti a mettere d’accordo i siracusani, provando a spaccare il consiglio comunale (dividi et impera) oppure ci sono interessi sulle nuove aree che prima o poi usciranno fuori. Una cosa è certa per adesso il nostro servilismo nei confronti di Catania è evidente.

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